�A 25 anni mi avevano gi� affidato un corso in specialistica. Avevo studenti madrelingue anche pi� grandi di me�. Bianca Pascale, 34 anni, Lione. �Qui riesco a mettere da parte circa il triplo di quanto farei in Italia. Vivo in una casa di lusso, mangio bene, gestisco il mio tempo senza stress… tutto a un costo bassissimo, dall’affitto ai trasporti e il cibo�. Elisa Serafini, 35 anni, Bangkok. �Mi sono sentita valorizzata e ho potuto fare la carriera per cui mi ero formata. Il mio Paese mi manca, ma credo che non sia pi� un posto per giovani�. Laura Moretti, 37 anni, Bruxelles. �Met� dello stipendio se ne andava per l’affitto. L’ambiente di lavoro era tossico. Chiedevano tanti risultati, ma spesso mancava un riconoscimento�. Adriana Pitino, 34 anni, Washington DC.
Noi, ragazze che lasciamo l’Italia: «Affitti, nidi, sanità, stipendi: ecco perché all’estero stiamo meglio»
Dal 2006 � raddoppiata l’emigrazione femminile. Le storie, conti alla mano, delle quattro �millennials� Bianca Pascale, Laura Moretti, Adriana Pitino ed Elisa Serafini. Confronti e stili di vita

Elisa Serafini
Quattro donne, quattro storie. Un filo comune: la sensazione di non riuscire pi� a trovare un compimento nel proprio Paese. E quindi la partenza. Sono quattro delle migliaia di italiane e italiani che ogni anno seguono la stessa strada. L’ultimo rapporto Migrantes, uscito l’8 novembre, dice che nel 2022 sono state poco pi� che 82 mila partenze, un numero che sembrerebbe in leggero calo rispetto agli anni precedenti, ma si tratta di una diminuzione apparente. Perch� cresce il numero di italiani che pur vivendo e lavorando all’estero non si registrano all’anagrafe, la cosiddetta Aire, per cui non risultano nei conteggi ufficiali. E il 44% delle partenze per espatrio ha riguardato proprio giovani tra i 18 e i 34 anni. Tra chi ha lasciato l’Italia, tre su quattro si sono trasferiti in un altro Paese europeo, ma c’� anche chi si � allontanato di pi�. E la presenza femminile dal 2006 a oggi � raddoppiata.

Bianca Pascale, Lione
�A 25 anni mi avevano gi� affidato un corso in specialistica. Avevo studenti madrelingue anche pi� grandi di me�. L’avvocata Bianca Pascale, 34 anni di cui 10 vissuti a Lione, spiega la prima cosa che l’ha colpita quando ha iniziato la sua carriera da docente universitaria in Francia. Pascale ha lavorato per tutti questi anni nell’ateneo di Lione, tra la ricerca nel dottorato in diritto internazionale e l’insegnamento del diritto e delle lingue straniere applicate a esso. Di recente ha deciso di dedicarsi solo alla pratica legale: �Qui si impara facendo e se a un certo punto vuoi cambiare lavoro lo fai senza paura, perch� sai che te ne viene data la possibilit�, il mercato � snello e fluido�. La scelta della Francia, oltre che per una crescita professionale, � stata motivata da una precedente esperienza di Erasmus a Parigi e dalla nascita di una relazione con un francese.
Adesso, da poco diventata mamma, tra le priorit� che la spingono a rimanere ci sono anche i bisogni familiari: �Io e il mio compagno lavoriamo tanto, ma riusciamo comunque a gestire il nostro bambino senza il supporto dei nonni. Mio figlio va al nido da quando aveva 3 mesi e pu� stare l� anche per tutto il giorno. L a retta si paga in base al reddito, ma comunque non superiamo i 350 euro al mese. E poi ci sono vari bonus: da quelli per i figli e per la casa agli aiuti per pagare la babysitter�. Pascale � felice di non dover vivere la maternit� come un sacrificio, ma non nasconde che la �rinuncia sociale� per chi parte pu� essere molto alta: �Mi manca la nostra gente e vorrei che mio figlio crescesse nella cultura italiana. Anche a costo di dover vivere per qualche anno a cavallo tra Francia e Italia�.
All’universit� Pascale guadagnava 2.200 euro al mese. Uno stipendio abbastanza alto se rapportato al costo della vita. Lione ha tutti i servizi di una grande citt� europea, ma nonostante l’aumento generale di tutti i prezzi, �l’affitto di una stanza non supera ancora i 400 euro�. Inoltre, ai dottorandi lo Stato paga met� dell’affitto, quindi Pascale � riuscita sempre a risparmiare qualcosa. Quando poi ha deciso di comprare casa, ha potuto usufruire di un aiuto dedicato agli under 35: una parte del prestito a tasso zero. Oltre al risparmio, Pascale rispetto ai suoi colleghi italiani ha avuto diversi vantaggi. Uno di questi � l’organizzazione delle ferie: �Forse lo stipendio da docente universitaria non � tanto pi� alto che in Italia, ma qui ogni sei settimane te ne danno una di vacanza e a met� aprile sei gi� libera perch� finiscono tutti i corsi�. Il rapporto vita-lavoro � vantaggioso anche sotto altri aspetti: �Ho fatto carriera senza dover sacrificare i momenti con la mia famiglia o i weekend. Qui il tempo libero � considerato sacro�. Adesso che � madre, tra le agevolazioni che si integrano al proprio stipendio, ci sono anche 100 euro al mese per ciascun figlio.

Laura Moretti, Bruxelles
�Se parti con uno stage poi ti richiamano�. Quando fin� il suo stage a Bruxelles Laura Moretti, 37 anni, non si aspettava che poi l’avrebbero assunta. Dopo la laurea in lingue in Veneto, aveva avuto diverse esperienze all’estero, tra cui un master alla School of International Studies del Belgio. Lo stage era stata un’occasione per tornare nel Paese in cui avrebbe potuto finalmente lavorare nel campo degli aiuti umanitari, come sognava. �In quei mesi hanno visto il mio impegno. Dopo mi hanno presa solo sulla base di quello che avevo dimostrato�, racconta.
Ora Moretti lavora come assistente del capo di un dipartimento che si occupa di aiuti umanitari e protezione civile in Africa occidentale e centrale, all’interno di una direzione generale della Commissione europea (Dg Echo). L’Italia rimane un sogno nel cassetto: quel rifugio sicuro, quel posto in cui tornare, magari nella vecchiaia. Per Moretti per� a un certo punto era diventata stretta: �A Bruxelles mi sono sentita valorizzata e ho potuto fare la carriera per cui mi ero formata. Il mio Paese mi manca, da quel modo tutto nostro di scherzare al senso di convivialit�. L’Italia per� non mi sembra un posto per giovani�. I difetti di Bruxelles sono tanti: l’affitto alto e la spesa cara in primis. Nonostante tutto Moretti, con il suo stipendio riesce a vivere la vita che vuole, mettendo da parte qualche risparmio. Ultimo, ma non meno importante, il contesto di Bruxelles � aperto e internazionale. �Qui mi sento pienamente una cittadina europea. Rispettata come donna, libera e indipendente�.
Moretti vive a Ixelles, uno dei quartieri pi� carini e costosi della citt�, ricco di prati, boutique esclusive e ristoranti di lusso. Se si fa un confronto con l’Italia, il prezzo del cibo � tra le cose pi� alte, sia se si mangia fuori che quando si fa la spesa al supermercato. L’affitto del monolocale � di 870 euro, utenze incluse. Eppure, con il suo lavoro da dipendente, Moretti non ha mai dovuto sacrificare qualcosa a cui teneva, come viaggi o serate con gli amici. Cosa non meno importante, non ha rinunciato ai momenti di libert� e ai valori in cui crede: �Qui riesco ad aiutare anche le persone meno fortunate, donando soprattutto gran parte del mio tempo�. Alla distribuzione dei pasti per i pi� poveri Moretti per� vede anche l’altra faccia della citt�, quella che taglia fuori chi perde il lavoro e non pu� pagare un affitto: �Vale sempre la pena partire se il posto in cui vai riesce a darti una marcia in pi�. Altrimenti no, perch� rimani da solo e rischi davvero di finire per strada�.

Adriana Pitino, Washington DC
Quando Adriana Pitino, 34 anni, si � laureata in biotecnologie sognava di lavorare nella ricerca. Il suo desiderio si � avverato in Italia. � riuscita a entrare in un laboratorio e a partecipare a diversi progetti. Eppure, la sua carriera non decollava. �Per quattro anni sono stata assunta con delle borse di studio di mille euro al mese, arrivati poi a circa 1.400. Il contratto era annuale e il momento del rinnovo era sempre un’incertezza�, spiega. Met� dello stipendio se ne andava per l’affitto. L’ambiente di lavoro era tossico: �Chiedevano tanti risultati, ma spesso mancava un riconoscimento. Partecipavo ai progetti di ricerca, ma non sempre il mio nome era incluso nelle pubblicazioni�.
A cosa poteva aspirare davvero, per�, Pitino l’ha capito solo quando ha scelto di fare il grande salto. Durante un viaggio aveva conosciuto un ragazzo statunitense. Stanca di sentirsi solo �manovalanza�, nel 2018 ha iniziato a cercare lavoro negli Stati Uniti nello stesso campo di ricerca: la produzione di cellule da usare come farmaci sperimentali nel trattamento di tumori pediatrici. Ha sostenuto un colloquio online per un laboratorio di Washington DC. Entro due settimane � arrivata l’offerta per l’assunzione. �Qui fin dal primo giorno mi sono sentita parte del team. In 3 mesi ero gi� in una pubblicazione scientifica, dopo 6 ho avuto il primo aumento e al secondo anno una promozione, con un buon salto di stipendio�. I vantaggi sono innegabili, ma la ricercatrice � certa di non voler trascorrere tutta la sua vita negli Stati Uniti. Adesso che si � sposata e ha avuto il suo primo figlio vorrebbe avvicinarsi ai suoi affetti, ma la paura di ricadere in uno stato di incertezza rimane. �Non vedo cos� semplice ottenere un lavoro dello stesso livello in Italia, sia per me che per mio marito. Se trascino la mia famiglia l�, che cosa ci aspetta?�, una domanda a cui non ha ancora trovato risposta.
Il suo stipendio negli Stati Uniti � quasi il triplo rispetto a quanto guadagnava in Italia, ma anche il costo della vita � molto pi� alto. Pitino i primi due anni pagava di affitto 2.600 dollari al mese diviso con il suo compagno. Per spostarsi spende mensilmente almeno 250 dollari in biglietti dei treni. Una cena fuori non costa mai meno di 40 dollari. Tuttavia, in pochi anni � riuscita a comprare una casa molto grande, sposarsi, avere il suo primo figlio. Insomma, il suo standard di vita � decisamente migliorato. Perch�? Le tasse sui redditi sono sotto il 40%. Le aziende in cui lavorano lei e il suo partner pagano anche una quota del fondo pensionistico e coprono gran parte delle spese di maternit� e quelle sanitarie per tutta la famiglia. Oltretutto, a Washington la crescita professionale e di stipendio � molto pi� probabile di quanto lo sarebbe in Italia: �Nei laboratori americani ho trovato molta pi� leadership femminile. C’� ancora un po’ di disparit� salariale, ma l’azienda per cui lavoro sta cercando di valorizzare sempre meglio le donne e le tratta con lo stesso rispetto dei colleghi uomini�.

Elisa Serafini, Bangkok
Benessere. �A Bangkok posso lavorare meno e guadagnare di pi�. Dopo aver avuto momenti di burnout, soprattutto nelle tech company, adesso finalmente mi dedico alla salute�. Elisa Serafini, 35 anni, un passato nella multinazionale Uber, come Head of Public Affairs di Glovo Italia e da assessore al Comune di Genova con delega al marketing territoriale. Oggi � una remote worker, una dei cosiddetti nomadi digitali. All’inizio del 2023 si � trasferita in Thailandia, dove continua a lavorare principalmente come ghostwriter, giornalista e investitrice. Quello che � cambiato per� � il suo stile di vita: �Qui riesco a mettere da parte circa il triplo di quanto farei in Italia. Vivo in una casa di lusso, mangio bene, gestisco il mio tempo senza stress… tutto a un costo bassissimo, dall’affitto ai trasporti e il cibo�. In Thailandia, racconta Serafini, risparmia anche in termini fiscali. La tassazione per le diverse tipologie di reddito che derivano dai suoi lavori va dal 5 al 15%.
Tra gli aspetti che l’hanno convinta a partire proprio per Bangkok c’� poi il welfare: �La sanit� � sia pubblica che privata. Il costo delle visite � basso, ma la qualit� alta�. Quando Serafini ha messo sulla bilancia costi e benefici di Bangkok, oltre al risparmio e all’efficienza di ospedali e infrastrutture, ha considerato anche il tema della sicurezza: �In citt� vedi i caschi lasciati sulle moto. Nessuno li ruba. Questo d� l’idea di quant’� la sicurezza percepita. Anche se c’� un facile accesso alle armi, come negli Stati Uniti, i reati pro capite sono bassissimi. Qui non mi sono mai sentita in pericolo�. Serafini non sa ancora quando, ma � certa che torner� per portare in Italia le sue esperienze. Al momento, per�, �sto investendo le mie energie su questo Paese ad altissimo potenziale, dove il Pil cresce del 38%. Sono felice di poter vivere in un luogo giovane e dinamico. Adesso respiro ottimismo�.
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13 dicembre 2023 (modifica il 13 dicembre 2023 | 11:58)
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