Trent’anni fa Samir Geagea si trov� di fronte allo stesso dilemma che deve affrontare oggi il suo avversario peggiore, Hasan Nasrallah, il leader di Hezbollah. Disarmare il proprio esercito privato in cambio della pace, s� o no? Geagea lo fece. Le sue milizie cristiane consegnarono le armi con cui avevano combattuto i siriani (e prima i palestinesi) e in parte confluirono nell’esercito regolare. Un gesto coraggioso che non diede i frutti sperati. La Siria continu� per anni a dominare il governo di Beirut, Geagea rifiut� due volte di fare da ministro fantoccio per finire condannato, unico leader della guerra civile, per omicidio. Rimase in cella di isolamento 11 anni. Ora invece dell’influenza della Siria, il suo Fronte Libanese, il partito con pi� deputati del Paese, si oppone alle interferenze dell’Iran. Per parlare con lui bisogna entrare in una sorta di fortezza in cima alla montagna. L’ultima volta che hanno cercato di silenziarlo, l’hanno fatto usando un fucile da cecchino calibro 12,7, proprio qui, nel giardino della sua casa super protetta.
Geagea: «L’Iran non è una tigre, fa solo retorica. Escalation? Ci guadagnerebbe solo Israele, ma gli Usa non abboccheranno»
L’ex leader delle milizie cristiane del Libano, nemico storico di Hezbollah: �Stiamo coi palestinesi di Gaza, ma non con Hamas. La soluzione sono i due Stati, era pronta gi� venti anni fa�
Samir Geagea, 71 anni, ne ha passati 11 in carcere dopo la guerra civile libanese (Ap)
Il terribile attacco di Hamas del 7 ottobre e la reazione di Israele stanno cambiando il Medio Oriente?
�La portata storica di questi mesi sar� chiara solo alla fine delle operazioni di terra dentro Gaza. Certo, se il conflitto si allargasse fuori dalla Striscia sarebbe peggio, ma ora come ora, il bilanciamento di forze in Medio Oriente sta gi� cambiando�.
Chi guadagna e chi perde?
�Prima della crisi l’Iran, si poneva come la tigre dell’area, ma ora si sta rivelando un micetto con molta retorica. Per decenni Teheran ha ripetuto “sulla strada di Al Quds”, libereremo Gerusalemme e la Palestina da questo cancro che � Israele. E improvvisamente, il 7 ottobre, con Israele allo sbando, l’Iran cosa fa? Dichiara di non avere niente a che fare con il raid di Hamas e che non interverr�. Evidentemente le sue milizie sciite non sono cos� forti o cos� pronte come dicevamo di essere. Non � solo tradire Hamas, ma rinnegare la stessa fama di Teheran come guardiano di Gerusalemme, difensore dei palestinesi e dei musulmani. Il bluff iraniano � scoperto�.
Per� l’Iran ha scatenato i suoi proxy. Gli Houthi in Yemen, le milizie sciite in Siria ed Iraq e anche qui in Libano, i suoi avversari di Hezbollah. �Teheran sta compensando la sua inazione con questi piccoli focolai sparsi. Lo fa all’interno di accurate regole d’ingaggio che fino ad oggi hanno funzionato per evitare l’escalation. Ma, certo, quando si spara la situazione pu� degenerare da un momento all’altro�.
Per un’escalation bisogna essere in due?
�Qui i protagonisti sono almeno tre: Israele, Iran e Stati Uniti. Gli ultimi due non desiderano un confronto aperto. Gli Usa perch� � in un anno elettorale, l’Iran perch� ha paura di perdere anche su un singolo fronte. L’unico che potrebbe guadagnare da un’escalation � Israele. Trascinando gli Usa nel conflitto si libererebbe una volta per sempre dell’espansionismo iraniano. Ma non penso che Washington abboccher�. Cos� anche da questa sanguinosa crisi non produrr� una sistemazione duratura del Medio Oriente�.
Lei � stato anche un capo militare, come mai Israele non ha ancora distrutto Hamas?
�Mi mancano troppi elementi, ma visto da fuori posso dire che quanto a potenza militare non c’� partita tra Israele ed Hamas. Se Israele avesse tutto il tempo del mondo vincerebbe senza vittime, ma siccome non ce l’ha, sta affrontando dei rischi. Come finir� a Gaza dipende dalla tolleranza di Israele di subire perdite, dalla capacit� di Hamas di tirare in lungo, dall’atteggiamento dell’opinione pubblica israeliana e internazionale. E molti altri fattori politici. Nel grande quadro i fantasiosi ed efficaci deltaplani a motore o i mitologici tunnel non sono cos� significativi�.
Lei da che parte sta?
�Per noi, cristiani del Libano, il supporto ai palestinesi di Gaza � indiscutibile. Si tratta di una causa giusta. Nel XXI secolo non � pensabile che ci siano 21 milioni di persone senza patria: 3 in Cisgiordania, 2 a Gaza, 2 dentro Israele pi� 14 all’estero. Hamas no, � un’altra cosa�.
Come si � arrivati a questo livello di violenza? Dal 7 ottobre ad oggi.
�Il peccato originale � la mancata soluzione del problema palestinese. A questo va aggiunta l’aggravante del governo israeliano. Il “perch� non usiamo la bomba atomica?” di uno dei suoi ministri la dice lunga su certe parti di quella societ�. Il comportamento alla moschea di Al Aqsa a Gerusalemme � inaccettabile. Dal 1967 era gestita dai giordani e Israele ha rotto il trattato. Perch�? Sono queste cose che permettono all’Iran di trovare chi vuole ferire Israele e violarne le difese�.
La soluzione?
�I due Stati. Vent’anni fa era gi� tutto pronto. Con Ehud Barak primo ministro di Israele c’erano solo pochi dettagli da definire. Gerusalemme e poco altro. Appena si chiudono le operazioni militari devono subito applicare quella formula�.
Con chi? Con i terroristi di Hamas?
“C’� l’Autorit� palestinese di Abu Mazen, ora pi� che mai. La maggioranza dei palestinesi vuole la pace, chi crede qualcosa di diverso non conosce l’animo umano. Ma non si pu� lasciar passare del tempo, bisogna farlo immediatamente. Appena tacciono le armi�.
E il Libano?
�� chiaro a tutti che gli attacchi a Israele che arrivano dal Sud del Libano non dipendono dal governo legittimo, ma solo da Hezbollah. Sono attacchi che avvengono contro la volont� dei libanesi, la loro costituzione e la Risoluzione Onu 1701 che avrebbe dovuto disarmare l’area a sud del fiume Litani gi� 18 anni fa�.
Per� voi tutti libanesi che non vi riconoscete in Hezbollah non siete riusciti ad impedirlo. Quindi non siete interlocutori. Solo Hezbollah, sparando, lo �.
�Chi non ci considera faccia attenzione. Hezbollah pone due condizioni. Fermare i combattimenti a Gaza prima di qualsiasi accordo e avere la presidenza e il governo del Libano in cambio del ritiro delle armi dal confine: condizioni assurde�.
Perch�? Hezbollah � la maggior forza militare del Paese.
�S�, ma non si ritirer� mai dal Sud. Sta ingannando gli americani facendoglielo credere. E poi, c’� una questione di democrazia, non si pu� barattare l’applicazione della Risoluzione Onu 1701 con la presidenza del Libano. Il presidente deve rappresentare l’intero Paese, non Hezbollah. In ogni caso chi pensa di proporlo sta sognando. La nostra opposizione non permetter� alcun presidente di Hezbollah�.
Sicuro di riuscirci? Alle elezioni lei ha ottenuto la pi� grande rappresentanza parlamentare, 19 deputati, eppure non solo non ha disarmato Hezbollah, ma neppure ha nominato il presidente.
�Vero, purtroppo, non siamo riusciti a disarmarli. Per� abbiamo evitato che arrivassero alla presidenza. Hezbollah � forte perch� riceve molti soldi a differenza degli altri partiti. Da chi? Facile saperlo. Gli Usa si sono distaccati dal Libano, la Francia se n’� dimenticata, l’Arabia Saudita ha smesso di aiutare, mentre l’Iran ha continuato a coccolare Hezbollah. Teheran manda dai 30 ai 50 milioni di dollari al mese. Finanziamenti al netto di armi, munizioni e addestramento militare ed Hezbollah li spende nei media per farsi propaganda o nell’aiutare semplici cittadini. Con questo vantaggio, avrebbe dovuto stravincere le elezioni e invece abbiamo vinto noi, con i nostri soli mezzi. Hezbollah � battibile, basta che i libanesi lo vogliano�.
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31 gennaio 2024 (modifica il 31 gennaio 2024 | 18:32)
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