Cop 28, parla l’inviato speciale per l’Italia: «Non possiamo più escludere il nucleare, ci serve un nuovo mix energetico»

di Sara Gandolfi

Francesco Corvaro, inviato speciale per il clima, torna dalla Cop28 soddisfatto per il risultato: �Cominciamo a discutere di reattori, anche la cattura del carbonio servir� dove non potremo fare a meno del gas naturale�

Cop 28, parla l’inviato speciale per l’Italia: «Non possiamo più escludere il nucleare, ci serve un nuovo mix energetico»

Soddisfatto, e sempre pi� convinto che l’Italia abbia bisogno di un nuovo mix energetico per affrontare il futuro, senza escludere il nucleare e la tecnologia della cattura e stoccaggio del carbonio (CCS � la sigla tecnica), seguendo le linee guida dell’accordo trovato alla Conferenza sul clima dell’Onu. Sono le conclusioni del professor Francesco Corvaro, inviato speciale per il cambiamento climatico del ministero degli Esteri, di rientro in Italia dopo la lunga maratona negoziale a Dubai.

Professore, come � andata questa Cop?
�Io guardo il bicchiere sempre mezzo pieno. Per la prima volta abbiamo introdotto nel testo, anche se con una terminologia concordata, la necessit� di uscire dal mondo dei combustibili fossili. Non � stato semplice mettere d’accordo pi� di 190 Paesi. Per fortuna, grazie anche al grande lavoro fatto dalla presidenza Cop, siamo riusciti ad aggiungere questa necessit� di “transitare fuori” dai combustibili fossili. � un ottimo risultato, con ampi margini di miglioramento�.

Come si traduce questo impegno per l’Italia?
�Gli accordi internazionali dettano le linee guida. A questo punto l’Italia, all’interno del Pniec, che � in fase di valutazione e dovr� essere adottato l’anno prossimo, dovr� indicare tutti i passaggi necessari per assimilare questo accordo a livello nazionale, ossia per arrivare a emissioni zero entro il 2050. Quindi, triplicare le fonti rinnovabili – questo � gi� un impegno preso con la firma della relativa Dichiarazione a inizio Cop – raddoppiare l’efficienza energetica e dove possibile, e questo � veramente strategico, utilizzare altri strumenti. Quando si parla di transizione giusta e ordinata, noi lo traduciamo con pragmatica. Tutto quello che ci permette di raggiungere questo obbiettivo cos� ambizioso va inglobato nel percorso. Perch� � un target veramente sfidante e dobbiamo utilizzare tutti gli strumenti che abbiamo�.

Anche il nucleare?
�Per la prima volta, e lo sottolinea anche l’International Atomic Agency, � espressamente citata nel testo di una Cop la fonte nucleare, assieme alle rinnovabili. Se noi vogliamo veramente ottenere dei risultati sfidanti dentro l’accordo di Parigi non possiamo fare i difficili sulle fonti da utilizzare. Purtroppo o per fortuna – ognuno ha la sua visione – deve fare parte del mix energetico. In che modo, lo deve indicare la politica. La scelta se dovr� essere terza generazione, quarta generazione, small modular reactors sta in campo ai nostri politici. Noi, che seguiamo pi� da vicino la parte tecnica e scientifica, dobbiamo sottolineare che l’obbiettivo dell’accordo si deve raggiungere diversificando, giocando su un mix di tutto quello che c’� in questo momento a disposizione. In prospettiva forse ci sar� anche la fusione. Per oggi, da tecnico, sottolineo che l’Italia devo utilizzare quello che c’�, tra cui il nucleare�.

Molti tecnici dicono per� che abbiamo “perso il treno”, che il nucleare richiede troppo tempo…
�In Italia abbiamo problemi strutturali di burocrazia, ma ipotizziamo di iniziare oggi la costruzione di un reattore di terza generazione avanzata, perch� la quarta � ancora in fase di sviluppo. Tra 7-10 anni possiamo metterlo in funzione. � vero che alcuni reattori in Europa ci hanno messo di pi�, ma perch� si sono scontrati con una serie di problematiche tecnico-ingegneristiche, legate agli avanzamenti della tecnologia che hanno richiesto ulteriori progettazioni. Non erano reattori standard, gi� consolidati, e quando ci si affaccia verso upgrade iperperformanti sono possibili gli incidenti di percorso. Sicuramente, il nucleare non � una tecnologia che si pu� attivare dalla sera alla mattina, � un percorso lungo. Per questo io parlo di una prospettiva al 2050, prima per� bisogna iniziare a discuterne e eventualmente a programmare�.

Il nucleare � per� anche molto costoso…
�Per la costruzione di un reattore, oggi si va su costi di circa 3-4000 dollari a kilowattora. Il nucleare necessita di un elevato di investimento iniziale ma ha un costo veramente basso durante l’utilizzo e tempi di utilizzo estremamente lunghi. Una centrale di terza generazione avanzata o di quarta � programmata per 70 anni di funzionamento, anche se noi tecnici sappiamo che possono superano anche i 100 anni. Il costo al kilowattora alla fine non si discosta da quello di tutte le altre tecnologie, solo che � spalmato diversamente nel tempo. E aggiungo che non dobbiamo ragionare in base all’energia che stiamo consumando oggi, ma a quella che consumeremo nel futuro, visto che l’Europa sta spingendo molto nell’elettrificazione dei consumi, dalla mobilit� agli usi domestici. � impossibile che si possa coprire tutto solo con le rinnovabili, perch� una rete come quella italiana ha bisogno di una rete programmabile e in questo momento le uniche fonti programmabili sono i combustibili fossili, come il metano in Italia, e il nucleare. D’altronde, pensare che l’Italia non stia impattando sulla radioattivit� � una illusione, perch� noi produciamo scorie radioattive di bassa intensit� continuamente. Gli ospedali, i processi industriali, ecc.�.

Il gas che stiamo utilizzando secondo lei rientra in quei combustibili di transizione citati anche nella Dichiarazione di Cop28?
�Sicuramente il gas naturale sar� uno di quegli aspetti di transizione. Anche la questione della cattura della CO2 � un’altra bella sfida, come il nucleare. Come hanno ribadito sia il ministro Tajani che il ministro Pichetto, dobbiamo costruire una neutralit� tecnologica. Abbiamo imparato la lezione con la crisi in Ucraina: non possiamo sposare una sola tecnologia. La CCS sar� una tecnologia importante per la cattura della CO2 e per tutti quei settori che faranno pi� fatica ad abbandonare i fossili, nel nostro caso il gas naturale di transizione. La cattura del carbonio, come il nucleare, sar� parte della soluzione�.


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14 dicembre 2023 (modifica il 14 dicembre 2023 | 13:33)

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