Lunar City: tutti nello spazio, senza partire da Terra
Un viaggio nello spazio, partendo dalla Terra, e volteggiando in assenza di peso in un’avveniristica stazione spaziale, e poi in un habitat sulla Luna. Ma senza mai partire da Terra. È la nuova piattaforma multimediale, presentata in anteprima mondiale al New Space Economy Forum 2023, che si svolge in questi giorni alla Fiera Roma: un evento europeo interamente dedicato al mondo della Space economy e al trasferimento tecnologico. E la piattaforma presentata dalla regista Alessandra Bonavina, regista di documentari, compresi docufilm sullo spazio come “Expredition” e “Lunar City”, si chiama “Metaverso Lunar City”, prendendo spunto dal suo spettacolare documentario del 2019, e consentirà di visitare, tramite visori di realtà virtuale, un’anticipazione fedele di alcune aree di un futuristico spazioporto Lunar City. Un po’ una visione di ciò che accadrà in futuro, poiché il Programma Artemis della Nasa, assieme ai suoi partner internazionali, punta proprio a creare una cittadella lunare.
Una piattaforma utile anche per ricercatori e astronauti
Dal grande ingresso passeggeri spaziali al modulo Columbus, sviluppato dall’Esa e costruito da Thales Alenia Space per la Stazione Spaziale Internazionale, fino all’arrivo nel Gate e le partenze con vista Luna e Terra. E’ in una piattaforma Metaverso, quella interazione di Internet che fa vivere in una sorta di realtà virtuale, tramite speciali visori che si indossano a mo’ di maschera. E’un progetto che non nasconde obiettivi di utilizzo della realtà virtuale per la simulazione di viaggi per futuri tour operator e viaggiatori spaziali, ma è soprattutto dedicato alla formazione per l’addestramento di astronauti, ingegneri e sviluppo di processi per enti di ricerca e università. La piattaforma Metaverso Lunar City, ideata dalla Next One Film Group, con il supporto dell’Unione europea – Next GenearationEU, e realizzata in partnership con Vection Technologies, Thales Alenia Space e Altec, offre però anche l’opportunità al grande pubblico di poter vivere l’esperienza di un viaggio live nello spazio senza lasciare la Terra: “E’ il primo esperimento in cui ambienti virtuali si sovrapponf0no a ambienti reali von utilizzo di realtà miste” – dice Alessandra Bonavina – “Ci si potrà immergere in questa dimensione, attraverso dei visori in un viaggio che simula dettagli fedeli di una navigazione nello spazio proposta a un pubblico di viaggiatori che sarà più vasto nel prossimo futuro. L’esperienza diventa una preparazione immersiva per futuri viaggiatori spaziali. La fedeltà dell’ambiente ricreato dalla piattaforma, svolgerà anche una funziona didattica e educativa utile all’insegnamento delle scienze e dell’astronomia nelle scuole. Una modalità come sottolineano gli analisti dei processi emozionali per creare interesse per la materia fino a intraprendere future scelte professionali rivolte al mondo dell’aerospazio».
L’astronauta Vittori: “Per lo spazio, fondamentali i rapporti bilaterali”
Il New Space Economy European Expoforum (NSE), appuntamento annuale giunto alla quinta edizione, è organizzato con il patrocinio del Ministero della Difesa, del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, dell’Agenzia Spaziale Italiana, del Consiglio Nazionale delle Ricerche, di ENEA, di INGV e dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma e con la collaborazione di Regione Lazio e Camera di Commercio di Roma. E sui molti temi della Space Economy trattati durante il Forum, è intervenuto l’astronauta Roberto Vittori, dell’Esa, e Generale dell’Aeronautica Militare, con tre missioni spaziali effettuate tra il 2002 e il 2011: «Nella New space economy – spiega Vittori – la creatività riesce a trovare terreno più fertile nei rapporti bilaterali. Negli Stati Uniti, tra le culle per scienza, ricerca e tecnologie ci sono il CalTech e il NASA Jet Propulsion Laboratory JPL. Marco Villa, cofondatore di Tyvak- Terran Orbital, ne è l’equivalente creativo sotto il profilo industriale. Sono tra i fondatori di una delle realtà industriali di successo. New Space Economy significa creare opportunità da idee nuove: “revolutionary” come paragonato ad “evolutionary” ed il punto di partenza più appropriato è quello del mondo della ricerca e dell’università». E poi, nel corso della seconda giornata del Forum di Roma, il punto sul programma IRIDE, la nuova rete satellitare europea di telerilevamento che vede l’Italia coinvolta in prima fila: «I progetti del PNRR – dice Giovanni Sylos Labini, CEO di Planetek Italia – sono un investimento del Paese. Si è parlato anche di sostenibilità di lungo periodo e il momento di agire è questo, perché sono processi lunghi e complessi, di partecipazione di pubblico e privato. È molto importante che se ne parli qui all’NSE, perché l’osservazione della Terra è uno dei pilastri dell’economia dello spazio.
Il ritorno alla Luna nella Space Economy
Non a caso chiamato “Moon opportunities”, le “opportunità lunari” non potevano mancare al Forum le tematiche in un’epoca in cui è tornata di moda l’esplorazione del nostro satellite naturale. Tra queste, anche le possibilità legate all’estrazione mineraria sul nostro satellite, che potrebbe aprire ad alternative allo sfruttamento sistematico delle risorse terrestri, mostrando quindi le vere potenzialità dell’economia spaziale. Tra gli interventi anche quello di Trent Martin, vice presidente di Lunar Access, Intuitive Machines, realtà all’avanguardia che il prossimo mese lancerà il suo primo modulo automatico che atterrerà sulla Luna. Inoltre nel prossimo anno e mezzo trasporteranno sulla Luna alcuni carichi utili scientifici e tecnologici della Nasa, oltre a quelli commerciali. Le imprese lunari stanno prendendo il via con opportunità concrete di business. In “Feed the future astronauts” si è affrontato il tema dell’evoluzione degli studi sull’alimentazione degli astronauti, improntata finora al mantenimento dell’equilibrio psicofisico di chi vive, lavora e fa ricerca nella stazione spaziale. Se fino ad oggi il concetto era la sopravvivenza, ora, anche nell’ottica di soggiorni che diventano sempre più lunghi e di opportunità che si allargano ad interessi privati, si parla anche di qualità. Senza dimenticare che le tecnologie delle attività spaziali possono diventare strumenti di crescita anche per la vita sulla Terra.