Perché Cobolli non è alle Olimpiadi al posto di Sinner?Il papà si sfoga sui social

diMarco Calabresi 

Ogni Paese ha potuto portare ai Giochi di Parigi i migliori quattro singolaristi. Il tennista romano era il quinto, ma era fuori tempo massimo per rimpiazzare Sinner. Il padre: «Mi ha detto che avrebbe barattato la vittoria di un grande torneo Atp pur di andarci»

Jannik Sinner non è alle Olimpiadi, Flavio Cobolli nemmeno. Questione di qualche giorno: il forfait del numero 1 del mondo è arrivato il 24 luglio, la deadline per la sostituzione con giocatori fuori dall'entry list era quattro giorni prima. A prendere il posto di Sinner, in singolare, è stato quindi Andrea Vavassori, sconfitto oggi al secondo turno dal norvegese Casper Ruud. A commentare la questione, con grande educazione, è stato Stefano Cobolli, papà e coach di Flavio, che in un lungo post su Instagram ha voluto esprimere la sua opinione.

Il forfeit di Sinner: «Non so perchè si è cancellato tardi»

«Approfitto di questa mia settimana di riposo per fare una piccola riflessione — inizia Cobolli senior —. In tanti mi hanno scritto nei giorni passati riguardo le Olimpiadi del perché Flavio non abbia potuto partecipare nonostante la classifica top 50 (unico nel mondo ad essere escluso). Il regolamento parla chiaro: ogni nazione può portare i suoi migliori 4 singolaristi. Flavio era il quinto, quindi, tutto regolare. Buono per l’Italia che sta godendo di un momento magico. Perché Flavio non è entrato al posto di Sinner? Perché, ancora una volta, il regolamento stabilisce che se un giocatore qualificato (in questo caso Sinner) si cancella dopo il 20 di luglio, a quel punto entra al suo posto un giocatore onsite e non il giocatore che lo segue in classifica. Sinner si è cancellato, credo, il 23 di luglio e quindi pochi giorni dopo la deadline che avrebbe consentito a Flavio di subentrare. Anche in questo caso tutto regolare. Non sono certo io a discutere o polemizzare sulla questione se il regolamento sia giusto o sbagliato; né tantomeno sul perché Sinner abbia superato la deadline: avrà avuto le sue motivazioni».

«Papà, avrei barattato la vittoria di un torneo con i Giochi»

«Il mio pensiero, invece, si focalizza su Flavio — ancora Stefano Cobolli —. Al ritorno da Umago Flavio mi ha detto una frase che mi ha inorgoglito, reso fiero e fatto sentire bene. «Pa’, sai che avrei barattato la vittoria di un grande torneo ATP in cambio della partecipazione alle olimpiadi?’». Attenzione, non vincere le olimpiadi ma partecipare! Beh, questo mi ha reso molto fiero perché allora la mia famiglia è riuscita a trasferirgli dei valori sportivi importanti. Pensare e riconoscere le Olimpiadi come il massimo traguardo sportivo, rappresentando il proprio Paese, detto da un tennista, per me vale tanto. Vuol dire che prima di sentirsi tennista si sente un atleta Italiano. Il mio pensiero in quel momento è andato a mio nonno Giorgio, medaglia d’oro al valor militare, istriano, e con immensi valori patriottici, come del resto mio padre. Flavio, con quella frase, per me le ‘TUE Olimpiadi’ le hai giocate e vinte; sei giovane e ti auguro di raggiungere il tuo sogno olimpico in futuro. Daje!!!".  Prossimo obiettivo, i tornei sul cemento americano, aspettando Los Angeles 2028.

29 luglio 2024

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