La parola decisiva in questa sfida non sar� quella del capo n� dei suoi avversari interni: a decidere sar� il loro elettorato
L’unica cosa chiara, dopo l’annuncio della candidatura del generale Roberto Vannacci, � che per la Lega le Europee potrebbero essere un gioco a somma zero: o vince il partito di Matteo Salvini, o l’�altro Carroccio�, quello dei militanti e dei governatori del Nord. Il problema � che se perde il candidato del leader, vorr� dire che l’intero partito si ritrover� ai minimi storici da molto tempo. D’altronde, se Salvini ha fatto una scelta cos� divisiva, significa che ritiene finito il vecchio modello leghista; e archiviata una fase storica.
Schierarsi a destra di Giorgia Meloni e di FdI vuole dire accelerare una metamorfosi dell’identit� e dei valori, che Salvini ritiene obbligata. Ma la scelta rischia di rivelarsi un azzardo. Esiste certamente anche il calcolo di mettere in difficolt� la premier: basta registrare la polemica col ministro della Difesa meloniano, Guido Crosetto. Ma c’� di pi�. Salvini si vanta di tifare per Donald Trump negli Usa. Piccona l’Europa e persegue una pace tra Russia e Ucraina che sembra avvantaggiare l’aggressione e la politica del fatto compiuto di Vladimir Putin.
Insomma, si attribuisce il ruolo di portavoce di una filiera del populismo di destra considerato in ascesa; e comunque in grado di condizionare i moderati europei e, in Italia, la maggioranza. Il fatto che tre giorni fa a Strasburgo Lega, FdI e M5S si siano astenuti su una risoluzione che puntava il dito contro le ingerenze russe sul voto europeo, insinua un dubbio: e cio� che la preoccupazione di lasciare campo libero a Salvini abbia indotto FdI a schierarsi in modo tale da risuscitare i sospetti di un asse trasversale populista.
Terreno scivoloso, perch� Lega e grillini non condividono l’invio di aiuti militari all’Ucraina, a differenza di una premier saldamente ancorata all’atlantismo: sebbene il Carroccio abbia sempre avallato le decisioni del governo. � significativo che FI abbia votato con la maggioranza del Parlamento continentale. Ma la scelta dei salviniani non sorprende. � coerente con l’appartenenza ad un gruppo europeo apertamente anti-Ue, quando non filo-russo. E l’approdo di Vannacci ufficializza questa opzione.
E certifica la volont� di imporla al partito. Perch� l’ostacolo all’operazione � la stessa Lega. Sono usciti allo scoperto dirigenti e governatori del Nord, annunciando che non voteranno n� faranno votare il controverso generale, tra l’altro contrario all’antifascismo. Ed � la prima volta che �una� Lega si schiera contro un partito identificatosi finora con Salvini. � l’annuncio implicito di una resa dei conti dopo le Europee. Un gioco a somma zero, appunto, nel quale la parola decisiva non sar� quella del capo n� dei suoi avversari interni: a decidere sar� il loro elettorato.
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26 aprile 2024 (modifica il 26 aprile 2024 | 20:55)
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