Perché Ancelotti convoca il giovane De Leon in Champions anche se non può giocare: «Non è un amuleto»
Per la semifinale contro il Bayern Monaco, come ai quarti con il City, Carlo Ancelotti ha convocato De León, attaccante di 20 anni fuori dalla lista Champions: «Non è scaramanzia, è fondamentale in allenamento»
A Monaco come a Manchester. Anche nella semifinale di Champions League di questa sera Carlo Ancelotti ha portato con sé in trasferta Jeremy de León. Alcuni avranno notato il 20enne dai capelli rossi che era sceso dagli spalti per festeggiare la qualificazione ottenuta contro il City, ma praticamente nessuno ancora lo conosce. Eppure, il tecnico italiano ha scelto nuovamente il ragazzo per la trasferta in Germania, per far parte di un gruppo blasonatissimo, dove rientrano campioni come Modric, Vinicius, Kroos e Bellingham.
Ma de León non è nelle liste Champions: non può giocare
Ma perché l’attaccante del Real Madrid Castilla (il team riserve che milita nella Primera Federación, la terza divisione spagnola) è stato nuovamente convocato, dal momento che non è presente né nella lista A, né in quella B della Champions e quindi non potrà giocare in qualsiasi caso neanche un minuto? Molti pensano si tratti di una sorta di amuleto, pura scaramanzia che in questo momento della stagione sembra aver portato bene al Real, soprattutto per come si è concluso il combattutissimo quarto di finale contro la squadra di Pep Guardiola, dove i Blancos sono riusciti a spuntarla ai calci di rigore. L’intuizione potrebbe anche avere un fondo di verità, ma è stato lo stesso Ancelotti a smentire le ipotesi.
La spiegazione del tecnico: i numeri
Interpellato dai giornalisti sul tema proprio alla vigilia della semifinale contro il Bayern Monaco, l’allenatore italiano ha dato la sua spiegazione sulla presenza di Jeremy de León. «Non ha nulla a che fare con la fortuna», ha spiegato Ancelotti, manifestando una ragione che appare più logica di un qualsiasi riferimento alla buona sorte. «Quando ci alleniamo voglio che siamo in 20, un numero pari che mi permette di organizzare meglio le sessioni e gli esercizi da far fare ai miei ragazzi. Senza di lui saremmo in 19».
Ancelotti «contro» Raúl, l'allenatore di de León
Sarebbe dunque questo il motivo della convocazione dell’esterno offensivo portoricano che, a detta di alcuni osservatori madridisti, non convincerebbe Raúl, l’ex bandiera dei Blancos e attuale tecnico del Real Madrid Castilla, ma che ad Ancelotti piace molto per dinamismo, impegno e dedizione al lavoro. De León non sarebbe neanche uno dei talenti migliori della seconda squadra, ha spiegato il sito sportivo madrileno Relevo, ma l’interesse del tecnico è più rivolto alla funzionalità del giocatore negli allenamenti dei suoi pupilli. Sarebbe quindi uno sparring partner ideale, schierato come «attaccante avversario», soprattutto per Rudiger e i compagni del reparto difensivo. In terza categoria il 20enne ha tuttavia collezionato solo cinque presenze, secondo i commentatori neanche degne di nota.
È considerato l'attaccante per il futuro
Nato il 18 marzo 2004 e trasferitosi dal Castellon al Real Madrid Castilla il 28 gennaio (per questo non poteva essere inserito, neanche volendo, nella lista Champions a inizio stagione), Jeremy De León ha un cartellino del valore pari a 200mila euro e rientra tra le tantissime scommesse che il Real vuole far maturare nella serie C spagnola. Il talento portoricano sarebbe ancora molto acerbo, ma è felice di essere stato convocato in prima squadra, anche senza la possibilità di scendere in campo. Per ora Ancelotti lo ritiene fondamentale per preparare una gara importante come quella contro il Bayern, ma in futuro, forse già il prossimo anno, potrebbe farlo debuttare in prima squadra. Intanto, per il ragazzo prendere parte al clima di spogliatoio alla vigilia di certe partite e prepararle al fianco di Vinicius e compagni è già un ottimo (se non il migliore) modo per crescere.