Migranti, patto Italia-Albania: sì dalla Corte costituzionale albanese all’accordo

di Leonard Berberi

Cinque giudici supremi su nove non si oppongono all’intesa Roma-Tirana sui centri temporanei di accoglienza. Ora l’ultimo passaggio parlamentare in Albania, poi l’implementazione dell’accordo

Migranti, patto Italia-Albania: sì dalla Corte costituzionale albanese all’accordo

La Corte costituzionale albanese vota a favore dell’accordo per la realizzazione dei centri di accoglienza dei migranti siglato dai governi italiano e albanese. Lo confermano al Corriere della Sera fonti della Consulta del Paese balcanico.

La decisione

Secondo le fonti 5 giudici – su 9 – della Consulta locale hanno stabilito che l’intesa siglata a Roma dai premier Giorgia Meloni ed Edi Rama risulta �conforme� alla costituzione albanese. Una nota ufficiale della Corte � attesa attorno alle 15.30 di luned� 29 gennaio. Dopo questo pronunciamento e un veloce passaggio parlamentare l’accordo potr� entrare in vigore.

Il patto

Lo scorso novembre Meloni e Rama hanno siglato l’intesa che prevede la realizzazione in Albania di due centri per l’identificazione e l’accoglienza dei migranti salvati nel Mediterraneo. La prima struttura, quella di �registrazione�, secondo l’accordo dovrebbe sorgere al porto di Sh�ngjin, nel nord del Paese, mentre nell’entroterra dovrebbe essere costruito un centro di permanenza a Gjad�r. Tirana si � offerta di accogliere fino a 3 mila migranti in attesa di sapere se possono mettere piede nel territorio italiano o devono essere rimpatriati, il tutto a spese di Roma. Il protocollo ha una validit� di cinque anni, prorogabili automaticamente di altri cinque in assenza di rilievi da parte italiana o albanese.

Il ricorso

L’accordo era stato per� fortemente osteggiato dall’opposizione albanese che, dopo aver raccolto le firme necessarie, aveva portato il patto Roma-Tirana alla Corte costituzionale. Il 13 dicembre scorso i giudici albanesi hanno ammesso il ricorso e lo scorso 18 gennaio hanno iniziato a esaminarlo. Due i punti da chiarire, in particolare: il presunto mancato rispetto della procedura di negoziazione e firma e la possibile violazione dei diritti umani.

Il voto

Negli ultimi giorni la Consulta ha poi ricevuto ulteriori documenti dalla parte ricorrente – oltre alle �memorie� difensive del governo – e dopo diverse ore di confronto, anche acceso, 5 giudici non muovono obiezioni all’accordo, gli altri 4 s�.

(in aggiornamento)

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29 gennaio 2024 (modifica il 29 gennaio 2024 | 14:50)

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