Le promesse di von der Leyen: un nuovo Green deal industriale, patto per il Mediterraneo, protezione dei confini

diFrancesca Basso

Nel discorso davanti alla plenaria di Strasburgo per la richiesta del voto, la candidata designata alla guida della Commissione europea cità Sassoli e l'Unione dei risparmi di Letta

Le promesse di von der Leyen: un nuovo Green deal industriale, patto per il Mediterraneo, protezione dei confini

La presidente designata Ursula von der Leyen durante il suo discorso al Parlamento Ue per la  riconferma come presidente della Comissione europea

Dalla nostra inviata
STRASBURGO Strappa solo due applausi scroscianti la presidente designata alla guida della Commissione europea per un secondo mandato, Ursula von der Leyen, durante il suo intervento al Parlamento europeo a Strasburgo per ottenere dalla plenaria il voto di riconferma. Primo applauso quando ha criticato la visita del premier ungherese Orbán a Mosca, ma senza nominarlo espressamente: «Un presidente di un governo europeo si è recato a Mosca per incontrare Putin in una cosiddetta missione di pace. Quella era tutto tranne che una missione di pace. Era una missione di appeasement». Secondo applauso durante la replica agli interventi dei deputati quando ha detto che «le nostre società non sono mai state così polarizzate dalla fine della Guerra Fredda. Noi difenderemo sempre la libertà. Ma la libertà non vuol dire avere il diritto di prendere tutto. Non è chi urla di più e chi è  meno rispettoso ad avere diritto al potere. È lo Stato di diritto che rispettiamo, che ci unisce». 

Ed è il pericolo della crescita dell'estrema destra (i Patrioti sono il terzo gruppo dell'emiciclo) che terrà insieme i gruppi della maggioranza - Popolari, Socialisti, Liberali - ma anche i Verdi, come ha fatto capire durante il dibattito la co-presidente Therry Reintke: «Se mi chiedete se Ursula von der Leyen è una candidata verde con un programma verde, vi direi no», ha detto, aggiungendo però «è cruciale una maggioranza di gruppi democratici pro-europei in questa casa, perché dobbiamo evitare che la destra arrivi al potere e abbia un impatto sul processo decisionale in questa Unione Europea. Sappiamo che siamo più forti quando lavoriamo insieme». 

Per il resto applausi tiepidi per un discorso e un programma per i prossimi cinque anni che hanno l'obiettivo di raccogliere il consenso più ampio possibile, dalle delegazioni più di destra del Ppe a quelle più di sinistra dei Verdi, strappando voti anche all'interno del gruppo dei Conservatori dell'Ecr. Perché la Sinistra, i Patrioti per l'Europa e l'Europa delle nazioni sovrane, ovvero estrema sinistra ed estrema destra hanno già detto che voteranno contro von der Leyen.  

L'elenco degli argomenti toccati dà l'idea delle priorità. Von der Leyen ha presentato la sua «visione di un'Europa più forte che offre prosperità, che protegge le persone e che difende la democrazia. Un'Europa più forte che garantisca equità sociale e sostenga le persone. Un'Europa più forte che attua quanto concordato in modo equo. E che che si attenga agli obiettivi del Green Deal europeo». Anche perché «i giovani non ci perdoneranno l'inazione sul clima». Ecco il nuovo mantra per la transizione verde: «La nostra Europa mantiene la rotta sul Green deal con pragmatismo, neutralità tecnologia e innovazione». Von der Leyen ha promesso un nuovo Deal industriale green per industrie competitive e posti di lavoro di qualità nei primi 100 giorni del mandato. E ha anche annunciato che proporrà «un nuovo fondo per la competitività europea per finanziare in particolare i progetti di interesse comune europeo». Ma senza specificare in che modo. Del resto i Paesi Frugali, con la Germania in testa sono fermamente contrari a nuovo debito comune e continuano a ripetere che Next Generation Eu è stato una tantum. 

Tuttavia «l'Europa ha bisogno di maggiori investimenti. Dall'agricoltura all'industria. Dal digitale alle tecnologie strategiche. Ma anche più investimenti nelle persone e nelle loro competenze», ammette von der Leyen, che ha ribadito che è fondamentale completare l'Unione dei capitali per liberare le potenzialità del risparmio privato europeo e ha promesso che proporrà, riprendendo l'idea contenuta nel rapporto sul futuro del Mercato unico dell'ex premier Enrico Letta, «un'Unione europea del risparmio e degli investimenti».

Il secondo macro-tema riguarda difesa e la sicurezza. «Dobbiamo dare all'Ucraina tutto ciò di cui ha bisogno per resistere e prevalere. Questo implica fare scelte fondamentali scelte fondamentali per il nostro futuro», ha spiegato von der Leyen. «Penso che difendere l'Europa sia un dovere dell'Europa - ha aggiunto -. È ora di costruire una vera Unione della difesa». Nelle linee programmatiche von der Leyen ha spiegato che il lavoro della Commissione «nei prossimi cinque anni sarà concentrato sulla costruzione di una vera Unione della difesa europea. Gli Stati membri manterranno sempre al responsabilità per gli eserciti, dalla dottrina alla distribuzione, ma c'è molto che l'Europa può fare per sostenere e coordinare gli sforzi per rafforzare la base industriale della difesa». E «per aiutare a coordinare questo lavoro a livello europeo» nominerà «un commissario per la Difesa, che lavorerà a stretto contatto con il prossimo Alto rappresentante in conformità con il Trattato».

Altro tema fondamentale riguarda la protezione dei confini e la lotta all'immigrazione irregolare. Punto politicamente delicato che rischia di dividere i gruppi. Ma von der Leyen si è mossa lungo il sentiero stretto del rispetto dei diritti umani, più volte sottolineato. Ha promesso il rafforzamento dell'Europol e di Frontex. «Le sfide della migrazione richiedono una risposta europea con un approccio equo e deciso basato sui nostri valori», ha detto la presidente designata. E nelle linee programmatiche ha spiegato che la Commissione rifletterà «su nuovi modi per contrastare la migrazione irregolare nel rispetto del diritto internazionale e garantendo soluzioni sostenibili ed eque per i migranti stessi».  Ha anche promesso di «intensificare il lavoro sui rimpatri, sulla prevenzione della migrazione illegale e sulla lotta al traffico di esseri umani» e garantirà «maggiore trasparenza nei confronti del Parlamento europeo su tali accordi».

Von der Leyen ha dato particolare enfasi al Mediterraneo. «Dobbiamo sviluppare i nostri partenariati globali, in particolare nel nostro il nostro vicinato meridionale - ha detto nel suo discorso - La regione mediterranea deve ricevere un'attenzione totale». Ha promesso di nominare «un Commissario per la regione» e proporrà «una nuova Agenda per il Mediterraneo insieme a Kaja Kallas perché il futuro delle due sponde del Mediterraneo è un tutt'uno». Le proposte sulla migrazione hanno soddisfatto il Ppe: «La nuova Commissione ha chiaramente dato priorità alla sicurezza, alla prosperità e allo stop della migrazione illegale - ha sottolineato il presidente e capogruppo dei Popolari weber -. Con 30 mila agenti di Frontex, espulsioni coerenti e l'attuazione del patto sulla migrazione, e soprattutto grazie al patto per il Mediterraneo, un'idea di Antonio Tajani, la migrazione illegale sarà finalmente arginata».

Se sulla difesa von der Leyen ha scelto di parlare in francese, ha usato il tedesco per affrontare le priorità degli agricoltori. «Mi assicurerò che gli agricoltori europei siano remunerati con un reddito equo», ha  detto. E sulla base delle raccomandazioni che arriveranno dal dialogo strategico sul futuro dell'agricoltura lanciato a gennaio, la Commissione lavorerà a «una nuova strategia per il settore dell'agroalimentare europeo».  Von der Leyen ha anche promesso «un piano per l'agricoltura che affronti la necessità di adattarsi ai cambiamenti climatici e, parallelamente, una strategia per la gestione sostenibile dell'acqua».

La presidente designata ha promesso di «lavorare per aumentare la contrattazione collettiva e rafforzare il dialogo sociale europeo» e di affrontare le questioni che gli europei sentono maggiormente nella loro vita quotidiana a partire da quella degli alloggi, che era una richiesta dei Socialisti. «L'Europa si trova ad affrontare una crisi abitativa che colpisce persone di tutte le età e famiglie di tutte le dimensioni», ha osservato la presidente, sottolineando che «le persone faticano a trovare case a prezzi accessibili». Per questo «per la prima volta» nominerà un «Commissario con responsabilità diretta per gli alloggi». Per andare incontro alle richieste dei gruppi ma anche degli Stati membri ha anche promesso «meno burocrazia e più fiducia, una migliore applicazione e autorizzazioni più rapide.: farò in modo che saremo responsabili di tutto questo. Perché solo ciò che viene misurato viene fatto», ha detto von der Leyen, anticipando che nominerà «un vicepresidente per coordinare» il lavoro di sburocratizzazione e riferirà sui progressi compiuti alla plenaria una volta all'anno. 

Von der Leyen, nel chiedere il voto dei deputati, ha concluso il suo discorso citando le parole pronunciate da David Sassoli poco prima della sua scomparsa: «La speranza siamo noi. Noi, i cittadini europei, siamo la nostra migliore speranza in un mondo pericoloso. E oggi la speranza dell'Europa è nelle vostre mani» come «forze democratiche».

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18 luglio 2024 ( modifica il 18 luglio 2024 | 12:38)

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