Una dieta drastica gli bruciò la memoria. La storia di Brendan Fraser che ha vinto l’Oscar da «obeso»
Dopo una carriera esplosiva tra gli anni Novanta e Duemila, l’attore sex symbol, apprezzato sia dal pubblico femminile che maschile e stimato per la sua versatilit�, � sparito dalle scene. Ha fatto ritorno sul red carpet solo lo scorso anno e dalla porta principale — cio� come candidato agli Oscar 2023 che peraltro ha vinto — visibilmente cambiato e in un ruolo diverso da quelli a cui ci aveva abituati. In �The Whale� del regista Darren Aronfosky Fraser � Charlie, professore omosessuale, a un passo dalla morte, che vive in solitudine, soffre di obesit� e cerca di riappacificarsi con la figlia. Un ruolo che gli rende il doveroso merito, dopo un lungo periodo di immeritato oblio. Ecco perch�.
Brendan Fraser, la dieta drastica �brucia cervello�
Negli ultimi vent’anni Fraser ha lavorato in produzioni minori e in ruoli secondari, allontanandosi da Hollywood un po’ per scelta, un po’ per motivi di salute. A determinare la crisi dell’uomo e dell’artista con tutta probabilit� hanno contribuito gli stravolgimenti fisici dovuti ai ruoli che, di volta in volta, interpretava. Primo tra tutti quello del 1997. Allora l’attore dovette dimagrire drasticamente per poter (s)vestire i panni di �George Re della Giungla?�, film basato sull’omonima serie animata di �Tarzan�. Un successo al box-office stimato in 175 milioni di dollari (a fronte di un budget di 55 milioni di dollari circa). Durante le riprese, Fraser sfoggi� un fisico apollineo, frutto di una dieta cos� sbilanciata e restrittiva da causargli temporanee perdite di memoria. In una intervista a �Variety�, settimanale di intrattenimento americano, l’artista rivel� di essere �drammaticamente affamato di carboidrati. Un giorno, di rientro verso casa, mi sono fermato a ritirare del contante senza riuscirci. Il mio cervello faceva difficolt� a connettere: non ricordavo il pin. Quella sera non avevo mangiato nulla, era una dieta molto, troppo severa�.
Brendan Fraser, dal sovrappeso alla depressione
Altro copione, altri guai per l’attore di Indianapolis. Mai sostituito da uno stuntman, aveva risentito parecchio della trilogia �La Mummia�. Ai tempi Fraser era �tenuto insieme da ghiaccio e bende� come da lui stesso dichiarato in un’intervista del 2018. Per risolvere i problemi a ginocchia, schiena e corde vocali si erano resi necessari sette anni di interventi chirurgici e dosi massicce di medicinali. Tutto ci� lo port� a ingrassare, a lavorare meno e ad ammalarsi di depressione. La salute mentale � stata poi ulteriormente minata da un episodio di molestie sessuali: nel 2003 Philip Berk, ex presidente dell’Hollywood Foreign Press Association (HFPA), associazione che organizza tra l’altro i Golden Globe, arriv� a palpeggiarlo nel bel mezzo di un evento. Fraser inizialmente non denunci� l’accaduto, reso pubblico solo nel 2018, un anno dopo l’avvento del movimento MeToo. L’episodio ebbe un impatto tale sulla vita privata e professionale di Fraser che in quel periodo divorzi� dalla prima moglie Afton Smith, con la quale ha avuto tre figli.
Becoming Charlie
Ieri notte abbiamo assistito alla 95a cerimonia degli Oscar. Tra i film in lizza, con ben tre nominations — miglior trucco e acconciatura, migliore attore protagonista, migliore attrice non protagonista — e due premi Oscar vinti — miglior attore protagonista a Brendan Fraser e miglior trucco e acconciatura ad Adrien Morot, Judy Chin e Anne Marie Bradley — c’era anche �The Whale�. Per trasformarsi in Charlie, il protagonista della pellicola, Fraser si � sottoposto a estenuanti sedute di trucco: in media della durata di sei ore ciascuna, tutti i giorni. Indosso portava una tuta prostetica di 136 kg cos� da sembrare un obeso di 270 kg: �Avevo bisogno — spiega a proposito del suo personaggio — di imparare a muovermi in un modo nuovo. Ho sviluppato muscoli che non sapevo di avere. Alla fine della giornata, ogni volta che toglievo il costume, provavo un senso di vertigine. Quella sensazione oscillatoria mi ha fatto apprezzare chi ha corpi simili. Ho imparato che devi essere una persona forte fisicamente e mentalmente per abitare quel corpo�.
In un’intervista di Francesca Scorcucchi su Corriere Fraser ha anche raccontato di essere �ingrassato per interpretare Charlie, ma senza il trucco non ci sarebbe stato questo film. Indosso una protesi creata con una nuova tecnologia. Una tuta di grasso che mi trasforma e mi permette di essere Charlie. Il regista aveva bene chiaro che i ritocchi virtuali dovevano essere minimi e che quella protesi doveva obbedire alle leggi della fisica e della gravit�, rendermi i movimenti difficili come sono quelli di un obeso grave. La mia doveva essere una rappresentazione che rispettasse e conferisse dignit� a chi ne soffre�.
Brendan Fraser, la rinascita
A restituire merito e dignit� a Fraser attore, e forse anche all’uomo — �Solo le balene riescono ad andare cos� in profondit�, The whale mi ha salvato�, ha dichiarato commosso con la statuetta tra le mani — � stata proprio la pellicola di Darren Aronfosky (gi� regista de �Il cigno nero� e �The Wrestler�), che lo ha voluto nel ruolo di Charlie per il suo talento e non per l’aspetto fisico. A Venezia, dove il film era stato presentato in anteprima durante la Mostra del Cinema, Fraser fu accolto con una standing ovation. Il successo italiano si � rivelato premonitore. Come il pi� bello dei sogni, oggi diventato realt�.
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