DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
LONDRA — � un po’ come mettere la volpe a guardia del pollaio: il presidente della Cop28 � Sultan Al Jaber, che � anche il capo dell’azienda petrolifera di Stato di Abu Dhabi, dunque uno dei maggiori inquinatori mondiali. Lui � stato accusato di usare la Conferenza per fare affari, cosa che nega.
Cop28, intervista al presidente Al Jaber: «Petrolio e gas? Serviranno ancora durante la transizione»
Al Jaber guida Adnoc, la compagnia petrolifera di Stato emiratina. �Dobbiamo affrontare la crisi climatica, ma non si pu� spegnere il sistema energetico attuale�

Dottor Sultan ( cos� ama farsi chiamare , ndr), Greta Thunberg ha definito la sua nomina �assolutamente ridicola�: se lei avesse l’opportunit� di incontrarla, cosa le direbbe?
�Ho incontrato molti giovani attivisti durante lo scorso anno: la giovent� porta con s� un senso di passione di cui tutti abbiamo bisogno e i giovani sono una parte critica dell’ecosistema della Cop28. In fin dei conti, loro sono il perch� dietro tutto ci� che facciamo. E come dobbiamo fare in modo che gli attivisti siano parte della discussione, cos� non ha senso escludere le persone che hanno la maggiore comprensione dell’attuale sistema energetico e di come accelerare una giusta e ordinata transizione energetica�.
Ma come pu� essere credibile il capo di una grande compagnia petrolifera come lei nel guidare la lotta al cambiamento climatico?
�Capisco la domanda e rispondo sottolineando che sono anche il presidente di Masdar, pioniere globale nelle energie rinnovabili. Ho pi� di vent’anni di esperienza nell’industria energetica: so cosa posso fare e posso renderne conto come nessun altro presidente nella storia della Cop. In realt�, ho ripetutamente usato la mia posizione per esortare il settore del gas e del petrolio a puntare alle pi� alte ambizioni possibili: specificamente, chiedo alle aziende di impegnarsi per la net zero (la neutralit� carbonica) entro o prima del 2050, azzerando allo stesso tempo le emissioni di metano ed eliminando la combustione in torcia entro il 2030. Nessuna altra industria ha la stessa capacit� di gestire la complessit�, la profondit� di conoscenza, il talento ingegneristico, la tecnologia, i capitali e la scala necessari per il compito che si ha di fronte�.
Ma se l’obiettivo finale � il superamento dei combustibili fossili, lei sta lavorando per finire disoccupato?
�Certo che no: in realt� la situazione � proprio l’opposto. Per quasi due decenni il mio lavoro � stato quello di costruire il sistema energetico del futuro mentre decarbonizziamo il sistema di oggi. Ho partecipato a 11 Cop e ho guidato gli Emirati alla Cop21 di Parigi, dopo di che sono stato nominato Ceo di Adnoc (il colosso petrolifero di Stato) col mandato di trasformare l’azienda, decarbonizzarla e attrezzarla per il futuro. Da allora, ho lanciato la strategia quinquennale di decarbonizzazione di Adnoc per 15 miliardi e implementato obiettivi ambizioni e robusti sul metano e la net zero. Il lavoro che sto facendo come presidente della Cop28 � inerentemente legato a tutto il lavoro che ho fatto negli scorsi vent’anni. Dico a tutti la stessa cosa, e cio� che dobbiamo costruire una risposta alla crisi climatica che non lasci indietro nessuno: 750 milioni di persone non hanno accesso all’elettricit� e la popolazione globale crescer� di 500 milioni entro il 2030. Dobbiamo venire incontro a questa domanda nella maniera pi� sostenibile e allo stesso tempo assicurare la sicurezza energetica, l’accessibilit� e la convenienza. Non possiamo semplicemente spegnere il sistema energetico odierno mentre costruiamo quello di domani: altrimenti, rischiamo di bloccare il progresso socio-economico e minare il sostegno per una ambiziosa azione sul clima�.
E gli Emirati Arabi come si stanno muovendo?
�Abbiamo abbracciato la transizione energetica da lungo tempo: abbiamo diversificato la nostra economia per pi� di due decenni e siamo uno dei pi� grandi investitori mondiali nelle energie rinnovabili�.
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1 dicembre 2023 (modifica il 1 dicembre 2023 | 08:25)
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