Tathiana Garbin: «Il mio tumore raro capita a uno su un milione. Vedo la morte come una rivale»

Il tennis — e non solo — italiano abbraccia Tathiana Garbin, coraggiosa capitana di Billi Jean King Cup, la ex Fed Cup. Due giorni fa, terminata la finale — la prima in dieci anni — persa contro il Canada, l’ex tennista ha spiegato di doversi fermare per una rara forma tumorale. Gi� operata il mese scorso, dovr� effettuare un secondo intervento.

Non per questo, per�, ha paura. In un’intervista alla Gazzetta dello Sport racconta di come ha saputo della malattia: �Mentre mi trovavo a New York, durante lo Us Open, ho iniziato ad avere dolori al ventre. Non mi sono preoccupata pi� di tanto, perch� sono sempre stata sana come un pesce. In pi� conduco uno stile di vita da atleta, mangio bene, faccio prevenzione ogni anno. Il medico mi ha consigliato di fare una serie di accertamenti che hanno portato alla diagnosi di questo tumore�, accertamenti che hanno avuto anche un colpo di fortuna (�o forse un regalo del destino�), con un passaporto scaduto che non ha consentito all’allenatrice la partenza per la Cina, e �se fossi andata avrei rimandato gli esami�.

Era inizio settembre. La forma neoplastica � particolarmente rara: �S�, mi hanno detto gli specialisti che capita a una persona su un milione — spiega la 46enne veneta —. Si sviluppa dall’appendice, poi nel mio caso si � esteso. Mi sono operata subito, non c’era tempo da perdere. Proprio domenica, mentre giocavamo la finale, � stato un mese dall’intervento�.

�Le priorit� della mia vita si sono immediatamente ribaltate. La salute � una cosa che ho sempre avuto e in un attimo ho capito che � quanto di pi� prezioso abbiamo�.

L’ex numero 22 del mondo ha chiamato le sue tenniste una a una per spiegare quanto le stava accadendo, ottenendo pieno supporto. Ma alla finale di Siviglia non ha voluto rinunciare, nonostante l’intervento, effettuato a Pisa, fosse stato piuttosto invasivo: �Mi sono ripresa in fretta. Il giorno dopo camminavo, dopo 4 giorni ero fuori. Seguivo i risultati in Cina, sentivo le ragazze quando potevo�.

Quattro giorni per uscire dall’ospedale, adesso il prossimo intervento: �Le grandi emozioni della settimana che si � appena conclusa mi aiuteranno a superare anche la prossima operazione, tra pochi giorn i — spiega Garbin, che ora guarda alla prossima tappa pensando anche alla sua vita di tennista —. Mi preparo come un’atleta. Come ho sempre fatto. Immagino la sala operatoria come il prossimo campo da tennis. La vita da atleta mi ha abituata fin da ragazzina ad affrontare i problemi, trovare soluzioni e cavarmela in campo. L’atteggiamento rimane quello anche nei confronti della malattia�. Maniacale, curando l’alimentazione specifica (�con una nutrizionista specializzata in oncologia�) e la psiche.

Una partita difficile, tutti ne sono consapevoli. Anche la capitana Garbin: �Non ho paura di morire. Se l’avversario � troppo pi� forte, non puoi che stringergli la mano e uscire dal campo. Ma sempre dopo aver dato tutto, a testa alta. Ho avuto una vita meravigliosa, vissuta apprezzando ogni minuto. Sono certa che non la cambierei con una pi� lunga ma insapore, senza emozioni�. Il supporto delle atlete, della Federazione, � costante. �Sono una donna fortunata, ho accanto persone che mi vogliono bene, gli amici, Ylenia (Blaso, ndr) che � una parte fondamentale della mia famiglia. E poi Betty Parra, la nostra dottoressa che ora � in dolce attesa. Vittorio Magnelli, molto pi� che un vice capitano�.

Oltre l’intervento, c’� un traguardo sportivo: la King Cup 2024, con l’Italia gi� alle Finals e a caccia del quinto titolo, una vittoria che manca dal 2013: �Vogliamo provarci, e io le seguir� anche se un po’ pi� da lontano�. Ma vincere, diceva De Coubertin, non � la cosa pi� importante: �L’importante � poter condividere gli obiettivi. Io voglio terminare la mia vita sapendo di aver dato qualcosa agli altri�.