L'Atalanta fa la storia: batte il Marsiglia e vola a Dublino in finale di Europa League

diAlessandro Bocci, inviato a Bergamo

L'Atalanta va in finale di Europa League grazie alla vittoria sul Marsiglia per 2-0 e forte dell'1-1 dell'andata al Velodrome. È la prima finale della sua storia

La storia è qui, nella notte piena di colori e passioni, di cori e lacrime, felicità liquida. L’Atalanta strapazza il Marsiglia con l’autorevolezza della grande squadra, centra la sua prima finale europea, vendica Mondonico che nella Coppa delle Coppe si era fermato proprio in semifinale contro il Malines, 36 anni fa. Questo è un altro sogno, dai contorni definiti e le prospettive assai incoraggianti. «Ce ne andiamo a Dublino», cantano i tifosi alla fine. 

Prima però una tappa a Roma, per un’altra finale, quella di Coppa Italia, mercoledì prossimo contro la Juventus. L’Atalanta è ingorda e ha tutte le ragioni di esserlo. Bergamo, come impazzita, non sta nella pelle. E la squadra ripaga l’amore della sua gente con una partita perfetta: Lookman,12 reti in stagione, segna nel primo tempo e nel secondo fornisce l’assist per il raddoppio di Ruggeri, un euro gol. 

Il 3-0 arriva all’ultimo respiro, una perla di Tourè. La superiorità dei bergamaschi è schiacciante, il Marsiglia si fa piccolo, piccolo e progressivamente soccombe. La banda di Gasperini ha forza, ritmo, qualità. Pau Lopez, l’ex romanista, evita ai francesi una lezione ancora più dura. E il calcio italiano, ancora una volta, tira fuori il vestito buono. Dobbiamo fare i conti con bilanci dissestati, stadi fatiscenti e polemiche infinite, ma l’Europa sta diventando la nostra oasi di felicità. L’anno scorso l’abbiamo onorata giocando tutte e tre finali, che abbiamo perso senza meritare. Quest’anno siamo arrivati a due, dopo la Fiorentina in Conference, l’Atalanta in Europa League, che abbiamo vinto solo quando si chiamava Coppa Uefa, una vita fa. Gasp contro il Bayer Leverkusen conta di mettere fine a questa maledizione, ma intanto gode: la finale è già un traguardo per una squadra meravigliosa. L’allenatore nerazzurro sceglie di osare con Koopmeines e Ederson sulla linea mediana e Lookman con De Ketelaere ai lati di Scamacca.

De Roon, solitamente puntello di centrocampo, gioca sul centro destra della difesa a tre e spedisce in panchina il giovane Scalvini. Il Marsiglia tiene botta e anche il pallone ma solo per una ventina di minuti, poi l’Atalanta alza il ritmo, sfrutta meglio le fasce, verticalizza con convinzione. Il primo tempo si trasforma in un assedio. E i bergamaschi hanno più di un rimpianto. Scamacca colpisce una traversa e Pau Lopez, con tre parate, due super su De Ketelaere, è un baluardo. 

Una volta in svantaggio il Marsiglia perde fiducia e distanze, gli ex italiani Kondogbia e Veretout si sbattono, ma la squadra si disunisce e quando si presenta sulla trequarti non sa più cosa farsene del pallone. All’inizio della ripresa i francesi hanno un’occasione tanto grossa quanto casuale, ma lo sciagurato Ndiaye non approfitta dell’uscita sbagliata di Musso e manda fuori il pallonetto. Tre minuti dopo Ruggeri chiude i conti. E l’Atalanta vede il traguardo. Gasperini inserisce Scalvini per l’ammonito Ederson riportando De Roon a centrocampo. Poi entra Toure e scatena la festa. Appuntamento a Dublino: il Bayer Leverkusen è forte, ma come dice Guardiola trovare l’Atalanta è come andare dal dentista.

9 maggio 2024 ( modifica il 9 maggio 2024 | 23:32)

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