Musk fa causa a Open AI: «Altman ha violato gli accordi originali: sono diventati una filiale di Microsoft»
Elon Musk ha contribuito a fondare Open AI nel 2015. Secondo l'imprenditore, Altman e Brockman non stanno più rispettando gli accordi contrattuali iniziali

In origine doveva essere una società no-profit, open source, creata allo scopo di sviluppatore un'intelligenza artificiale che potesse portare «benefici all'umanità». Secondo Elon Musk, Open AI ha violato questo accordo iniziale da lui stesso firmato quando ha contribuito a fondare l'azienda ad oggi più importante del settore. L'imprenditore alla guida di Tesla, Space X e X ha fatto causa a Sam Altman e all'altro co-fondatore Greg Brockman proprio per questo motivo, per aver tradito la missione originale di Open AI. Lo rende noto Reuters, ma nessuno dei protagonisti ha al momento commentato la notizia.
«Una filiale di Microsoft»
«Open AI è stata trasformata in una filiale della più grande azienda tecnologica del Mondo: Microsoft - si legge nel documento depositato dai legali di Musk giovedì 29 febbraio al tribunale di San Francisco - Sotto il suo nuovo consiglio di amministrazione, non solo sta sviluppando ma sta perfezionando un'intelligenza artificiale per massimizzare i profitti di Microsoft, piuttosto che per il bene dell'umanità». Si riferisce anche alle conseguenze di una lite interna, scoppiata qualche mese fa tra i vertici di Open AI. Il 17 novembre il Consiglio di amministrazione aveva deciso a sopresa di licenziare Sam Altman, giudicato non più adatto a guidare la società - pare - proprio a causa del suo sempre più stretto rapporto con Microsoft. Dopo una ribellione da parte di oltre 700 dipendenti, Altman è tornato al suo posto e il Cda è stato ricostruito ex novo. Questa volta scegliendo persone vicine a Microsoft, che ha finora investito in Open AI oltre 13 miliardi di dollari. Si è iniziato poi a parlare anche di intelligenza artificiale generale (o AGI), quella che davvero potrebbe eguagliare o superare l'intelligenza di un essere umano e che Open AI sta provando a sviluppare.

Da startup a colosso dell'AI
Insomma, a Elon Musk sembra che questo rapporto stretto con Microsoft proprio non vada giù. Lui che, nel 2015, ha creduto nell'idea di Open AI, una startup no-profit che aveva proprio l'obiettivo di creare una AGI a servizio dell'umanità. Musk ha lasciato il consiglio di amministrazione di Open AI nel 2018, appena prima della creazione di una divisione «a scopo di lucro», che ha permesso a Microsoft di investire pesantemente nell'azienda. Ma che «non la controlla», come ha dichiarato il presidente Brad Smith, definendo il loro rapporto come quello tra due «partner molto importanti». Il momento di svolta per Open AI è stato il 30 novembre 2022, quando ha dato la possibilità a tutti di poter utilizzare ChatGpt, il chatbot basato sul suo LLM (modello di linguaggio) GPT-3. Le versioni successive sono poi servite come base per CoPilot, l'assistente intelligente integrato in Windows. ChatGpt e Open AI hanno creato un vero terremoto nell'industria, aprendo ufficialmente una nuova era e iniziando la corsa all'intelligenza artificiale, seguiti da tutti i Big del settore, da Google a Amazon.