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Il corpo di Navalny, l’ultimo atto d’accusa contro il potere totalitario del Cremlino
La morte di un oppositore in un carcere di Stato è un atto d’accusa per il regime che lo ha imprigionato: e un rimprovero per il mondo libero che sapeva tutto, e non ha fatto nulla, aspettando soltanto - da spettatore - che ciò che era scritto nella logica inesorabile del potere finisse per compiersi nella realtà. Aleksej Navalny ha così compiuto il suo ultimo gesto di denuncia in solitudine, com’era costretto a fare dall’incarcerazione nel 2021, con un orizzonte prigioniero