Lo studioso che concep� la �fine della storia�: �Se il tycoon verr� eletto, dovremo affidarci ai giudici supremi. E con questi rischi globali l’Europa si doti di un apparato di difesa�
Donald Trump e nel riquadro Francis Fukuyama
STANFORD (California) — �Se verr� eletto Donald Trump, paradossalmente dovremo riporre le nostre speranze di tenuta della democrazia in una Corte Suprema in gran parte plasmata dallo stesso Trump, e nella magistratura federale, anch’essa composta da giudici prevalentemente repubblicani. Ma sono inamovibili ed eletti a vita: gli unici che possono resistere a un leader che dichiara apertamente di voler governare in modo autoritario. Che vuole compiere vendette a raffica non solo contro Biden, ma anche contro tutti i conservatori che hanno contestato i suoi metodi. Che pensa sia legittimo abbattere chi ruba qualcosa dagli scaffali di un supermarket senza processo: uno scivolamento verso lo stile Bukele nel Salvador�.
Un tranquillo pomeriggio nell’Istituto per gli Studi internazionali dell’universit� di Stanford. Francis Fukuyama, il politologo che trent’anni fa, caduta l’Unione Sovietica, celebr� nel celebre saggio La fine della stori a il trionfo delle democrazie occidentali, ma che da tempo ha rivisto i suoi giudizi analizzando in modo sempre pi� allarmato la crisi delle liberaldemocrazie, parla come sempre con tono pacato. Ma dalla sua voce monotona escono giudizi taglienti, insoliti sulle labbra di uno scienziato della politica.
Quanto devono temere queste presidenziali gli americani? A vedere i sondaggi che danno un Biden sempre pi� staccato sembra che il ritorno di Trump preoccupi pi� gli europei che i cittadini di questo Paese.
�Che, invece, dovrebbero essere molto allarmati: Trump non nasconde le sue intenzioni e gi� nel 2016 chi catalogava le sue affermazioni devastanti come pure trovate di pubblicit� elettorale, ha poi dovuto constatare che alla Casa Bianca lui ha seguito quel copione. Stavolta sar� molto peggio: nel primo mandato fu limitato dalla sua incompetenza, non conosceva la macchina statale, ha dovuto lasciare spazio a collaboratori repubblicani che rispettavano le istituzioni e lo hanno frenato. Stavolta sar� tutto diverso: spariti gli assistenti con un po’ di senso di responsabilit�, si sta circondando di pazzi come Kash Patel. E stanno gi� selezionando una squadra di funzionari di governo scelti sulla base di un solo criterio: non la competenza ma la fedelt� a Trump prima che alla Costituzione e alla legalit�. Non sono dietrologie: � lui stesso a dire che da presidente sar� al di sopra di qualunque legge�.
Ma lei dice che le corti faranno da argine.
�Lo auspico, ma non ne sono sicuro. Intanto bisogna vedere se avranno il coraggio di contrastarlo. E poi, come le ho appena detto, lui si considera legibus solutus. J.D. Vance, il senatore dell’Ohio che � un suo fedele scudiero, � stato chiaro: Trump presidente non sar� tenuto a rispettare sentenze della Corte Suprema che dovessero risultare avverse alle sue decisioni�.
Rimangono i militari, autonomi dal potere politico. Trump minaccia di usare l’Insurrection Act contro i manifestanti, ma quando, dalla Casa Bianca, ha provato a usare l’esercito contro Black Lives Matter, i generali si sono rifiutati.
�I miei contatti in ambito militare mi dicono che le alte gerarchie restano rispettose della Costituzione, ma nei livelli inferiori cresce la presenza di fan di Trump. E il presidente ha poteri di nomina. Credo che in quattro anni anche l’indipendenza delle forze armate verrebbe messa in discussione�.
L’Europa, quindi, ha buoni motivi per essere in grande allarme. Del resto la democrazia traballa anche in alcuni angoli della Ue. E la teoria cospirativa anti-immigrati della �grade sostituzione� etnica � partita proprio dall’Europa.
�Ma fa danni pi� gravi in America anche perch� qui tutto viene amplificato dall’estremismo religioso degli evangelici: il nazionalismo cristiano � molto potente�.
Tornando all’Europa. Dopo che Trump ha invitato la Russia ad attaccare i Paesi non in regola finanziariamente con la Nato, tutti si aggrappano a Biden che, per�, sembra avere sempre meno possibilit� di spuntarla.
�Su questo sono meno pessimista. Credo anch’io, come i suoi strateghi elettorali, che avvicinandoci alle presidenziali la gente si render� maggiormente conto dei rischi che corre. Anche se minoritario, il voto raccolto da Nikky Haley nelle primarie indica che c’� una parte consistente di conservatori moderati e indipendenti ostili a Trump. Ma il quadro rester� grave anche in caso di vittoria di Biden. Difficile gestire con autorevolezza un Paese nel quale un terzo della popolazione considera il governo illegittimo, mentre � legittimo tentare di rovesciarlo. Col suo stile tossico Trump ha convinto buona parte dell’America che la democrazia � inaffidabile e corrotta, ha diffuso sfiducia nelle istituzioni�.
Le democrazie sono in crisi anche in altre parti del mondo mentre una dittatura che pensavamo con le spalle al muro, quella di Putin, rialza la testa e minaccia l’Europa proprio mentre Trump chiude l’ombrello americano.
�Vero. Le democrazie sono in crisi ovunque. Eravamo strati troppo ottimisti dopo la caduta del Muro di Berlino. Spesso non sono riuscite a garantire benessere e sicurezza dei cittadini come avevano promesso. Molti governi sono stati infestati dalla corruzione. Vale soprattutto per l’America Latina. L’informazione avvelenata delle reti sociali ha fatto il resto. Trump ha sfruttato e amplificato tutto questo in un Paese che aveva strutture ben pi� solide. Con l’America indebolita e tentata dall’isolazionismo e Putin di nuovo aggressivo, l’Europa deve sviluppare un suo apparato di difesa efficace e credibile anche in caso di dissoluzione della Nato. Ma prima deve fare argine sul fronte ucraino fornendo a Kiev il sostegno che gli Usa non riescono pi� a dare. Per farlo si dovrebbero mobilitare Germania e Francia. E io non vedo segnali incoraggianti su questo fronte. Invece andrebbero moltiplicati gli sforzi, anche per far fronte alle nuove sfide asimmetriche, le guerre combattute con nuovi strumenti: basti pensare che l’Ucraina, senza avere nemmeno una nave ma usando solo droni e missili, ha obbligato la Russia a ritirare la sua flotta dalla Crimea e da gran parte del Mar Nero�.
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4 marzo 2024 (modifica il 4 marzo 2024 | 07:11)
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