Lo «stop al genocidio» di Ghali, la bandiera palestinese e gli appelli per la pace: cosa c’è dietro le parole dell’ambasciatore israeliano

Un riferimento preciso non c’�, ma a cosa si riferisce l’ambasciatore? Durante la serata finale Ghali ha chiesto all’�alieno� che stava con lui sul palco se volesse dire qualcosa. Dopo averlo �ascoltato�, ha �riferito� queste parole: �Stop al genocidio�. Un’uscita che si somma alle polemiche sollevate nei giorni scorsi sul testo della sua canzone� Casa mia� (quarta nella graduatoria finale). Un passaggio del brano recita: �Ma, come fate a dire che qui � tutto normale / Per tracciare un confine / Con linee immaginarie bombardate un ospedale / Per un pezzo di terra o per un pezzo di pane / Non c’� mai pace�. Un riferimento alla guerra in corso in Medio Oriente, che gi� aveva suscitato il biasimo del presidente della comunit� ebraica di Milano, Walker Meghnagi, il quale aveva accusato il cantante di offendere il popolo ebraico e la Rai di �spacciare propaganda antiisraeliana�. Ghali aveva gi� risposto alle accuse sostenendo di aver scritto la canzone prima degli attacchi del 7 ottobre, e che la sua intenzione era quella di affrontare il tema della guerra in generale. Ma, aveva affermato, �se la mia esibizione porta a ragionare sull’irragionabile, se la mia canzone porta luce su quello che si finge di non vedere allora ben venga. Non si pu� andare oltre. � necessario prendere una posizione perch� il silenzio non suoni come un assenso�.