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L’accusa dei collaboratori: “Navalny doveva essere liberato in uno scambio col killer di Berlino, ma Putin lo ha ucciso”
MOSCA — Aleksej Navalny stava per essere liberato. Germania e Stati Uniti avevano acconsentito a uno scambio di prigionieri, ma un Vladimir Putin «pazzo d’odio» per l’oppositore avrebbe sabotato l’accordo facendolo uccidere. Stavolta è Maria Pevchikh, a capo del consiglio e del team inchieste della Fondazione anti-corruzione Fbk, a lanciare nuove pesanti accuse contro il presidente russo. E diverse fonti occidentali confermano la sua ricostruzione.