«In Casa Mango si respira musicaIo favorita? Non mi aspetto nulla»

SANREMO Per Angelina Mango, quello dell’Ariston � un palco di famiglia. Pap�, il cantautore, ci � stato sette volte in gara. Mamma, che � Laura Valente, ci � stata due volte con i Matia Bazar. Nella serata delle cover e dei duetti Angelina ha portato �La rondine�, una canzone di pap�, accompagnata dai musicisti, alcuni dei quali registrarono la versione originale, del Quartetto d’archi dell’Orchestra di Roma

La scaletta della serata finale di Sanremo

Nella serata duetti del 2007 pap� e mamma duettarono. C’era anche lei?

�Ero in prima elementare e l’ho visto da casa: ero impegnativa da piccola e con tutti gli impegni che avevano non potevano certo portarmi al Festival. Mi ricordo che fu una grande emozione. E oggi mi d� calore sapere di avere una storia familiare in questo posto�.

L’emozione di affrontare una canzone di pap�?

�Anche se normalmente tendo ad andare nuda sul palco, in questa serata sento che ci sono ancora pi� punti scoperti�.

Quando pap� � scomparso nel 2014 lei aveva 13 anni. Facevate musica insieme, gli ha chiesto consigli?

�Ho iniziato a scrivere canzoni in italiano nel 2015 e purtroppo non ho potuto avere consigli da lui. A casa per� si faceva musica in maniera libera, era condivisione pi� che consigli. E anche adesso � cos�. Con mia mamma e mio fratello, � grazie a lui se faccio musica, finiamo di pranzare e suoniamo o ascoltiamo qualcosa�.

Nel testo dice che al posto delle �perle di saggezza� lei ha �perline colorate per le bimbe incasinate� che sciolgono i traumi piano piano.

�Ho le perline colorate perch� sono rimasta bambina. Per� credo che le mie perline siano comunque perle di saggezza. Non so se � chiaro, ma io cos� mi sono capita�.

Perch� era incasinata?

�Ho avuto problemi nella crescita per cause esterne e questi traumi li sto snodando. Mi piaceva legare questa immagine terribile alle perline�.

La scelta della cover � un modo per chiudere un cerchio, per sciogliere quei traumi?

�Non ha un valore cos� decisivo. Non avevo mai cantato nulla di mio padre, perch� non ne vedevo il motivo. Qui invece mi sembrava l’unica cosa giusta da fare: ne ho parlato a casa, e anche gli altri la pensavano cos�.

Da teen ha mai rifiutato la musica dei genitori per ribellione o altro?

�Non ho mai pensato “ogni scarrafone � bello...”, ho sempre ascoltato quello che mi piaceva, che venisse dalla famiglia o da fuori�.

�La noia� della canzone. Come la vive?

�Il brano � nato perch� sia io che Madame avevamo questa sensazione di aver vissuto molti alti e bassi e mai un momento stabile nella vita. Ultimamente abbiamo sperimentato una tranquillit� e serenit� che ci ha fatto strano. Se non sei abituato a viverli, questi momenti all’inizio ti sembrano negativi. Per� io penso che la noia sia essenziale, e che quei momenti siano del tempo in pi� che abbiamo, non del tempo perso�.

Non c’� pi� spazio per la noia nella societ� degli smartphone e dei social: non siamo mai soli...

�Mi sono annoiata tanto da piccola. Lagonegro � un paese di 5 mila abitanti che non offre tanti stimoli e cos� ho avuto tanto tempo da dedicare alla musica e alla famiglia. A me la noia � servita�.

Lei gira per Sanremo con un walkman e le cassettine di una volta...

�A casa ho una grande libreria con cd, dvd e cassette e vinili. A me piace toccare il prodotto: facendo cos� assume un valore pi� grande il momento di ascolto�.

In cos’altro si sente vintage e in cosa Gen Z?

�Sono generazione Z piena nello stile, nella musica e anche nell’uso dei social. Sono vintage nei rapporti umani, nell’amore e nel contatto, visivo e fisico�.

Lei � in ottima posizione sia per la Sala Stampa che per Televoto e radio. Se succede?

�Non mi vedevo manco sul palco di Sanremo. Non mi faccio aspettative. Al di l� delle classifiche non ho altri obiettivi se non portare tutta me stessa l� e comunicare qualcosa. Sul palco mi sono sentita a a casa. Penso non esistano amori non corrisposti e quando provo qualcosa di forte � difficile che ci sia uno sbilanciamento con il mio interlocutore. Ho sentito l’amore reciproco con il pubblico e l’orchestra�.

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