L’avvocato Marco Corini non fu ucciso dalla sorella Marzia con un sedativo: “Assolta, ma si sono presi otto anni della mia vita”

Condannata in primo grado a 15 anni, assolta in secondo. Poi finita davanti alla Cassazione, che aveva annullato la sentenza di assoluzione e rispedito tutto di nuovo in appello, non più in Liguria ma a Milano.

Così oggi in Corte di Assise d’appello nel capoluogo lombardo è stata assolta dall'accusa di omicidio volontario Marzia Corini, medico anestesista, imputata per aver ucciso, il 25 settembre 2015, con un'overdose di Midazolam, un sedativo, il fratello Marco Corini. Un legale molto noto non solo nello spezzino, avvocato di vip e calciatori, malato terminale di cancro.

Marzia Corini è stata assolta dalla Corte milanese (giudici togati Ivana Caputo e Franca Anelli) con la formula "perché il fatto non sussiste". I giudici hanno anche disposto il "non doversi procedere" per prescrizione per altri due reati contestati, un presunto furto di farmaci e un presunto falso nel testamento del fratello dell'imputata.

La procuratrice generale Francesca Nanni, che aveva chiesto la condanna a 14 anni e 2 mesi di reclusione, in linea appunto con quella inflitta in primo grado, dopo il deposito delle motivazioni potrebbe decidere di ricorrere in Cassazione.

Dopo la sentenza, la stessa Corini è scoppiata in lacrime, accanto ai suoi due legali Vittorio Manes e Giacomo Frazzitta. Poi si è sfogata con i cronisti presenti: «Il primo pensiero è che questo sistema è sbagliato, si sono presi per 8 anni la vita di una persona innocente». E ancora: «Penso alle persone che non possono permetterselo, è un sistema da cambiare dalle fondamenta, io devo la mia vita ai miei due avvocati".

"Da ora - ha detto ancora la 59enne - comincerò ad elaborare il lutto per mio fratello, finora ho solo ripercorso per centinaia di volte la sua agonia".