Quali sono gli obiettivi e le mosse dell’Iran? E quanto peserebbe una tregua a Gaza?

di Guido Olimpio

Dopo l’uccisione di tre soldati Usa in Giordania, vicino al confine con la Siria, quali sono gli scenari

Quali sono gli obiettivi e le mosse dell’Iran? E quanto peserebbe una tregua a Gaza?

L’ uccisione di tre soldati americani da parte di un drone lanciato da una milizia filoiraniana mette insieme vecchi e nuovi metodi in una storia con differenti protagonisti.

1 Cosa pu� fare Joe Biden?

La Casa Bianca ha precisato che ci sar� una risposta al momento opportuno, la stessa formula usata da Teheran dopo aver subito colpi da parte dei suoi nemici. � un tentativo di studiare una rappresaglia (tra poche ore o magari giorni) che incida ma allo stesso non aumenti la spirale. Facile auspicarlo, complicato attuarlo. Gli avversari sono numerosi, diffusi, organizzati. Si trovano a loro agio in questi scambi di fendenti ridotti, gli strike intaccano relativamente la loro struttura. Infatti, anche ieri hanno sparato sugli avamposti statunitensi.

2 Il deterrente della punizione ha perso valore?

Dipende dal quadrante. L’Hezbollah, il movimento pi� solido e preparato, � cauto nei confronti di Usa e Israele perch� ha molto da perdere, con conseguenze disastrose che ricadrebbero sull’intero Libano. Preferisce le schermaglie, in sintonia con il protettore iraniano che ha altre frecce al suo arco, a cominciare dagli Houthi yemeniti. Le opzioni di Washington in Siria e Iraq sono poche, deve colpire formazioni non statali all’interno di Paesi con governi, dunque con limiti.

3 Che tipo di confronto � in corso?

La guerra per procura ha una sua tradi-zione nello scontro Usa-Iran. Negli anni ’80 i mullah hanno usato il terrorismo delle fazioni libanesi, i grandi attentati a Beirut e fuori, le prese d’ostaggi, le attivit� clandestine per mettere in crisi il �Grande Satana�. Spesso ci sono riusciti infliggendo umiliazioni. A loro volta americani, israeliani, regimi sunniti hanno condotto operazioni in supporto degli oppositori interni (curdi, arabi, nazionalisti, Mujaheddin Khalq) dell’Iran. Non solo. L’Occidente ha aiutato l’Iraq di Saddam per contenere gli sciiti in un conflitto durato otto lunghi anni. Oggi la partita prosegue con regole diverse: Teheran � pi� forte rispetto al passato, i suoi alleati controllano territori e dispongono dell’arsenale con il quale far sanguinare gli Stati Uniti e Israele. Resiste una componente segreta ma molto avviene in chiaro, a parte qualche manovra per confondere i contendenti sono noti. Si cautelano indossando la maschera della sigla di comodo: la Resistenza islamica dell’Iraq, responsabile dell’incursione di domenica, � tra queste.

4 Quali sono le relazioni tra gli ayatollah e le fazioni?

Sono parenti stretti, c’� grande collaborazione, � stato il generale dei pasdaran Qasem Soleimani (ucciso su ordine di Donald Trump nel gennaio 2020 a Bagdad) a cementare i rapporti espandendo poi il piano. Il che non significa che tutte le mosse siano coordinate o che Teheran approvi ogni iniziativa, di sicuro per� ha dato loro gli strumenti necessari per la sfida. Senza missili, droni, razzi, tecnologia e intelligence il raggio operativo delle milizie sarebbe ridotto. Qualcuno ha definito l’area siriana come l’Amazon della militanza sponsorizzata dall’Iran, una retrovia dove accumulare equipaggiamenti, creare depositi, addestrare elementi grazie ad una posizione geografica formidabile. Confina con Iraq, Libano, Turchia, Giordania e Israele che, non a caso, ha condotto strike a ripetizione. L’ultimo luned� a Zeynab, sobborgo di Damasco dove sono ospitati comandi dei pasdaran iraniani.

5 Perch� � cruciale un’eventuale tregua a Gaza?

Se � di lunga durata pu� servire ad alleviare le sofferenze dei civili palestinesi, da mesi in condizioni disperate. Riporta a casa gli ostaggi israeliani. Abbassa la tensione. Offre la possibilit� di guardare oltre al fine di trovare una soluzione concreta, la pi� possibile lontana dai programmi estremisti di Hamas e di quella parte del governo israeliano co-responsabile di quanto avviene. Occupazione dei territori, colonie, rifiuto di accettare l’esistenza di una controparte sono scelte miopi oltre che disastrose. Un vero cessate il fuoco mette alla prova le milizie e il tutor iraniano, toglie pretesti anche se ne trovano sempre. Queste formazioni sono state create per combattere, ricavano vantaggi dal loro ruolo, interpretano ideologie radicali perch� ci credono e perch� torna utile. L’uso della forza in Medio Oriente paga.


Corriere della Sera � anche su Whatsapp. � sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati.

30 gennaio 2024 (modifica il 30 gennaio 2024 | 07:04)

- Leggi e commenta