Genova, il sindaco Bucci:«Pentito di essere stato sullo yacht di Spinelli? No, o forse sì: ma lo tengo per me, lo dirò ai pm»

diAlessandro Fulloni,  inviato a Genova

Il primo cittadino: «Le dimissioni di Toti? Pressioni ce n'è, le sento. Non parlo del lavoro della magistratura, perché rispetto il loro lavoro, fiducia al 100%»

Genova, il sindaco Bucci: «Pentito di essere stato sullo yacht di Spinelli? No, o forse sì: ma lo tengo per me, lo dirò ai pm»

Il sindaco Marco Bucci sullo yacht dell'imprenditore Aldo Spinelli (Ansa)

«Io non sono pentito di nulla, o forse di qualcosa sì, magari me lo tengo per
me, lo dirò quando parlerò coi magistrati». Il sindaco di Genova Marco Bucci ha risposto così chi gli chiedeva se si fosse pentito di essere
andato sullo yacht di Spinelli a margine del convegno "Quo vadis
terra"  organizzato da Il Giornale a Palazzo Ducale di Genova. 

Sulle pressioni per eventuali dimissioni di Giovanni Toti, presidente della Regione arrestato nella maxi inchiesta per corruzione, Bucci ha risposto: «Non so, non riguarda me, dovete chiedere a lui. Pressioni ce n'è, le sento le pressioni. Non do nessun suggerimento, non parlo del lavoro della magistratura perché rispetto il lavoro del magistratura e ho fiducia al 100% nella magistratura».

E ancora: «Ho sempre dimostrato, no? Quindi vado avanti con ancora maggiore energia. È ovvio che la situazione è più difficile adesso, ma è un dovere che mi sono preso nei confronti dei cittadini e quindi bisogna andare avanti».  E ancora: «Genova non può perdere l'opportunità di avere 7 miliardi da investire, sarà difficile che accada in futuro» ha sottolineato.

La risposta era in relazione alla richiesta al governo da parte del PD di «dimissionario» dai suoi incarichi di commissario per la ricostruzione post Morandi e del tunnel subportuale. «Hanno la libertà di chiederlo, il governo deciderà - ha detto Bucci - Il governo tra l'altro ha la possibilità di decidere ogni anno. Gli incarichi sono annuali, vengono rinnovati ogni anno. Può anche darsi che la prossima volta non mi rinnovino più, ma è comunque il governo che deve decidere. E ogni cittadino ha la possibilità di scrivere quello che vuole a chiunque».

15 maggio 2024

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