Rughe del collo, come si curano? Perché i segni del tempo sono più pronunciati in questa zona rispetto al viso
Esposizione al sole, postura sbagliata, pelle sottile e il naturale declino dei muscoli sono tra le cause dell'invecchiamento del collo. Come prevenire i danni e come ringiovanire il «collo di tacchino»
La pelle del collo tende ad invecchiare più velocemente di qualsiasi altra parte del corpo. Proprio la pelle del collo è particolarmente vulnerabile ai danni del tempo: una cattiva postura, un' insufficiente cura, l'esposizione al sole e il naturale declino dei muscoli del collo possono portare a un'accelerazione dell'invecchiamento. Nella zona del collo la pelle è meno resistente e naturalmente più sottile: l'unica via per rallentare il processo di invecchiamento della pelle è la prevenzione.
«Il collo subisce l'influenza di fattori interni, legati al fatto che biologicamente la cute del collo è più sottile e con il passare del tempo l'assottigliamento sarà ancora più pronunciato - conferma la dottoressa Marta Brumana, dermatologa all'Humanitas San Pio X di Milano- e di fattori esterni, perché è una zona sempre esposta alla luce del sole, al fumo, all'inquinamento ma, a differenza del viso sempre molto curato, tendiamo a non fare nulla per proteggerlo».
Che cosa succede al collo con l'età
Il sole è un nemico del collo. Molti segni dell'invecchiamento che vediamo sul collo, i cosiddetti anelli di Venere (orizzontali) o le pieghe verticali
(spesso chiamate «collo di tacchino») sono riconducibili proprio all'esposizione al sole. Quando la pelle è esposta anche a una quantità minima di luce solare, le onde ultraviolette A raggiungono il derma, lo strato interno della pelle, danneggiando le cellule responsabili della produzione di collagene ed elastina, due proteine essenziali per mantenere intatatta la struttura della pelle. Semplificando molto l'elastina mantiene l'elasticità della pelle, mentre il collagene ne mantiene la compattezza.
«Con la menopausa - spiega Brumana - le donne subiscono una perdita di collagene molto intensa. Ma non è solo la quantità di queste due proteine che cala con l'età, cambia anche la loro disposizione e tipologia, e diventano meno efficaci». Con il tempo, oltre a diminuire lo spessore della pelle del collo, diminuisce l'idratazione e la capacità dell'epidermide di trattenere l'acqua e la pelle si secca molto di più.
«Con l'invecchiamento cambia anche il colore della pelle perché diminuisce l'attività dei melanociti, le cellule parzialmente rsponsabili del colore della cute e, in zone molto esposte al sole, si formano macchie, irregolarità e anche eritrosi cervicale, quel rossore provocato dalla dilatazione dei vasi sanguigni spesso dovuto proprio dall'esposizone al sole» aggiunge la dermatologa.
Il ruolo del muscolo platisma
Un'altra causa di invecchiamento va cercata nel platisma, un ampio muscolo che interessa tutto il collo e parte dalla mandibola per arrivare al décolleté. «Questo muscolo - sottolinea la dermatologa - negli anni tende a indurirsi e irrigidirsi e determina la formazione delle bande plastismali, righe verticali responsabili di quello che volgarmente viene chiamato "collo di tacchino". Tra l'altro il muscolo platisma irrigidito tende a spingere verso il basso la cute del viso, provocando un cedimento della parte inferiore del mento e della mandibola».
La protezione solare
Per prevenire l'invecchiamento si possono fare due cose: non fumare, che è una grandissima causa di invecchiamento, e proteggere il collo con una protezione solare. «È consigliabile utilizzare ogni giorno una crema solare idratante con almeno un fattore di protezione 30 - suggerisce la dottoressa Marta Brumana - ricordandoci di rimetterla se trascorriamo una giornata all'aperto. Al mare possiamo applicare la crema solare, ma non dimentichiamoci che l'invecchiamento non è tanto legato alla settimana di vacanza in spiaggia ad agosto, quanto a tutti gli altri giorni in cui magari prendiamo poco sole, ma in modo costante e cronico».
Il tech neck
Sul tema non ci sono pubblicazioni scientifiche per ora, tuttavia un altro fattore che potrebbe contribuire all'invecchiamento della pelle del collo è il cosiddetto «tech neck», la tendenza a piegarsi e a guardare in basso quando si consulta un cellulare. Oltre a causare dolore e tensione al collo, questa postura potrebbe far arricciare la pelle, sviluppando righe orizzontali sul collo e sotto il mento.
Le soluzioni disponibili
Per migliorare i segni dell'invecchiamento del collo sono disponibili una vasta gamma di terapie sia mediche che estetiche. «Iniezioni di botulino possono aiutare a togliere le bande verticali del collo e migliorare l'ovale del viso, donando un aspetto più giovane» dice la dermatologa. «Sono molto efficaci anche le iniezioni di acido ialuronico, che possono essere idratanti o biostimolanti. Le piccole punturine, che vanno fatte ciclicamente, in tempi stabiliti in base al prodotto utilizzato, migliorano l'elasticità e il tono del collo perché vanno a stimolare la formazione di nuovo collagene».
Altre procedure legate a diversi device hanno un'efficacia molto variabile: alcuni macchinari sono a utilizzo medicale mentre altri, con potenza e capacità di penetrazione inferiore, possono essere utilizzati in entri estetici: con un effetto più blando necessitano di più sedute. Tra i diversi dispositivi disponibili contro il rilassamento cutaneo ci sono i trattamenti laser, utili in particolare per eliminare le macchie e i rossori, il microneedling tecnica che attraverso micro-perforazioni effettuate con aghi sottili, induce la produzione di collagene, con un accelerato turnover cellulare e la radiofrequenza, uno degli strumenti più usati per il collo. «Infine - conclude la dermatologa - come ultimo step è possibile affidarsi al chirurgo plastico che può eseguire trattamenti di lifting, lipofilling e liposuzione, che però sono soluzioni decisamente più invasive».