Lo speaker della Camera Johnson contro Kamala Harris: “Inconcepibile la sua assenza al Congresso durante il discorso di Netanyahu”

Ex staff di Obama: “Michelle candidata? Voci false fatte circolare dai repubblicani”

Le voci su una candidatura di Michelle Obama per la Casa Bianca sono fatte circolare da repubblicani che sperano così di creare tensioni con Kamala Harris. È quanto afferma Ameshia Cross, stratega dem che in passato è stata nello staff di Barack Obama, ribadendo che è abbondantemente chiaro che l'ex first lady "non ha assolutamente nessun interesse" per la corsa per la Casa Bianca "a qualsiasi livello". "Francamente non credo che la destra metta in giro queste voci perché veramente vorrebbe Michelle Obama candidata, ma perché voglio un'opportunità per danneggiarla", ha aggiunto in un'intervista. E a chi le fa notare che Harris ha ricevuto l'endorsement di gran parte dell'establishment dem ma non quello di Obama, Cross spiega che l'ex presidente sta rispettando "la procedura", ritardando la sua dichiarazione nel rispetto di Joe Biden che questa sera con il discorso alla nazione annuncerà il ritiro della sua candidatura, dopo la lettera pubblicata domenica scorsa.

"Dovremmo avere una sua dichiarazione dopo il discorso di Biden o per quando avverrà la votazione virtuale dei delegati", conclude la stratega dem.

Scholz: “Probabile vittoria di Kamala Harris, ma scelgono gli americani”

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha affermato di ritenere che sia "molto possibile" che la vicepresidente americana Kamala Harris vinca le elezioni americane. Lo riporta il Guardian. Scholz era stato insolitamente diretto nel suo sostegno al presidente degli Stati Uniti Joe Biden prima che abbandonasse la sua candidatura per la rielezione e appoggiasse Harris come candidata del partito democratico. "La campagna elettorale negli Stati Uniti sarà sicuramente entusiasmante, ora con una formazione leggermente nuova", ha detto Scholz in una conferenza stampa estiva annuale. "Penso che sia molto possibile che Kamala Harris vinca le elezioni, ma saranno gli elettori americani a decidere".

Lo speaker della Camera Johnson attacca Harris: “Inconcepile la sua assenza con Netanyahu al Congreso Usa”

Lo speaker della Camera, il repubblicano Mike Johnson, critica Kamala Harris perché non sarà presente al discorso del premier israeliano Benyamin Netanyahu in Congresso Usa. Una decisione "inconcepibile. Il presidente Biden quando era vicepresidente saltò un discorso di Netanyahu al Congresso" nel 2015, ricorda Johnson in un'intervista al New York Post. La vice presidente sarà nelle prossime ore in Indiana e salterà l'atteso discorso di Netanyahu.

Boom di fondi per Kamala: raccolti 126 milioni di dollari per la campagna

La campagna di Kamala Harris ha annunciato di aver raccolto, fino a martedì sera, 126 milioni di dollari dall'annuncio della corsa per il 2024. Lo scrive il Guardian.

Mattarella: “A Biden il grazie della comunità internazionale”

I vincoli di condivisione di valori dei nostri due popoli rafforzano i rapporti tra gli Stati e ne consentiranno la costante crescita. Al presidente Biden va il ringraziamento della comunità internazionale per il suo apprezzato servizio e la sua leadership". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla cerimonia di consegna del "Ventaglio" da parte dell'Associazione stampa parlamentare parlando delle elezioni negli Stati Uniti.

Trump: “Non vedo l’ora di ottenere la pace in Medio Oriente”

"Non vedo l'ora di incontrare Netanyahu e ancora di piùdi raggiungere la pace in Medio Oriente". Questo il messaggio pubblicato da Donald Trump, insieme alla lettera di cordoglio ricevuta dal presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen dopo il fallito attentato nei suoi confronti. Il candidato Gop alla presidenza ha risposto al leader palestinese che "tutto andrà bene", rilanciando il suo futuro ruolo sullo scacchiere internazionale, mentre si appresta a incontrare venerdì il premier israeliano in visita negli Stati Uniti.

Biden questa sera nel suo discorso spiegherà le ragioni del suo ritiro

Joe Biden spiegherà le ragioni del suo ritiro dalla corsa e del passaggio di consegne a Kamala Harris in un discorso solenne oggi. Il presidente democratico ha scelto la prima serata, alle 20 ora di Washington, per parlare agli americani di uno dei più grandi sconvolgimenti politici della storia moderna del Paese.
Il discorso, tenuto dallo Studio Ovale della Casa Bianca, sarà senza dubbio uno dei più importanti quando sarà il momento di fare un bilancio. L'81enne presidente spiegherà perché domenica, in una semplice lettera pubblicata su X, ha deciso di gettare la spugna e di non cercare un secondo mandato, nonostante avesse più volte detto di voler arrivare fino in fondo. Uscito da quasi una settimana di isolamento nella sua casa al mare a causa di Covid, Joe Biden ieri e' apparso indebolito mentre scendeva dall'aereo che lo riportava alla Casa Bianca. La sua salute e' ovviamente all'attenzione di tutti, dal momento che sono state proprio le preoccupazioni per la sua salute a spingerlo a ritirarsi dalla corsa alla presidenza.

Il Secret Service: “Trump non tenga comizi all’aperto”

Il Secret Service ha incoraggiato la campagna di Donald Trump a non tenere più comizi all'aperto e a privilegiare eventi al chiuso. Lo riporta il Washington Post citando alcune fonti. La richiesta segue il tentato assassinio dell'ex presidente

Hillary Clinton: “Kamala Harris può battere Trump”

Kamala Harris "rappresenta un nuovo inizio per la politica americana. Può offrire una visione di speranza e unità. Ha il talento, l'esperienza ed è pronta per essere presidente. So che può battere Donald Trump". Lo afferma l'ex segretario di Stato Hillary Clinton in un editoriale sul New York Times. "La scelta non potrebbe essere più chiara in questa elezioni: Da una parte c'è un criminale condannato a cui interesse solo se stesso e che sta cercando di portare indietro i diritti e il Paese. Dall'altra parte c'è una saggia procuratrice e una vicepresidente di successo", ha aggiunto Clinton invitando a non avere paura del fatto che sia la prima donna e la prima asiatica alla guida di un ticket presidenziale. "Credere che il progresso sia impossibile è una trappola", ha messo in evidenza lodando Joe Biden per aver fatto la cosa giusta nel fare un passo indietro.

Media: ricorso di Trump contro il passaggio dei fondi della campagna da Biden a Harris

La campagna di Trump ha presentato un'impugnazione per impedire alla vicepresidente Kamala Harris di ricevere i fondi della campagna in quella che un tempo era la cassa comune Biden-Harris, impugnazione presentata ieri alla Commissione elettorale federale, lo scrive il Wall Street Journal. Secondo una lettera alla commissione visionata dal giornale, la campagna dell'ex presidente Donald Trump sostiene che Harris abbia fraudolentemente sottratto fondi destinati a un altro candidato per lanciare la sua campagna presidenziale. "Fino a domenica, mentre Joe Biden aveva precedentemente dichiarato la sua intenzione di mettere il nome di Kamala Harris nella nomination per essere la sua compagna di corsa, Kamala Harris non era in realtà una candidata per nulla", ha scritto l'avvocato di Trump David A. Warrington nella lettera. "Kamala Harris è in procinto di commettere la più grande violazione del finanziamento della campagna nella storia americana e sta usando i moduli della Commissione stessa per farlo". I commissari della Fec gli avvocati specializzati in finanziamenti elettorali hanno trascorso gli ultimi due giorni a discutere sulla legittimità del passaggio di consegne in dichiarazioni pubbliche e sui social media. Poche ore dopo che il presidente Biden si è ritirato dalla campagna di rielezione domenica, ha rinominato tre delle sue entità di raccolta fondi, intestandole a Harris. Queste tre, un comitato ora chiamato Harris for President e due comitati di raccolta fondi congiunti, avevano piùdi 159 milioni di dollari in contanti alla fine di giugno, secondo i documenti depositati dalla FEC. Ieri la campagna elettorale di Harris ha reso noto che la vicepresidente ha raccolto altri 100 milioni di dollari in meno di 36 ore.

Netanyahu parerà al Congresso Usa: cerca appoggio bipartisan

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu terrà oggi un discorso storico al Congresso degli Stati Uniti, cercando di raccogliere il sostegno in un momento di tensione tra il suo Paese e il suo principale sostenitore militare per la guerra a Gaza. Washington ha criticato sempre di più il crescente tributo di vittime civili causato da oltre nove mesi di guerra nel ristretto territorio costiero, mentre le proteste in Israele delle famiglie degli ostaggi presi da Hamas stanno causando problemi a Netanyahu anche in patria. La visita del premier israeliano arriva in un momento di sconvolgimento politico negli Stati Uniti, con un uomo armato che ha attentato alla vita del candidato repubblicano Donald Trump e con il presidente Joe Biden che si è ritirato dalla corsa alla Casa Bianca per il 2024 e ha appoggiato la sua vice, Kamala Harris. Prima di lasciare Israele lunedi', Netanyahu ha detto che "cercherà di ancorare il sostegno bipartisan che e' così importante per Israele" nel suo discorso al Congresso. "Dirò ai miei amici di entrambi gli schieramenti che, a prescindere da chi il popolo americano sceglierà come prossimo presidente, Israele rimane l'indispensabile e forte alleato dell'America in Medio Oriente", ha dichiarato in un comunicato.

Proteste contro la visita di Netanyahu: 200 arresti a Washington

La polizia del Campidoglio degli Stati Uniti (Uscp) ha arrestato circa 200 persone per aver protestato al Congresso contro la visita del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che oggi parleà alla Camera. "Circa 200 persone sono state arrestate per aver manifestato all'interno dell'edificio della Cannon House. Manifestare all'interno degli edifici del Congresso è illegale", ha dichiarato l'Uscp in un post su X. Netanyahu è stato invitato dai leader del Congresso, il democratico Chuck Schumer e il repubblicano Mike Johnson. Durante la sua visita negli Stati Uniti, incontrerà il presidente Joe Biden, la probabile candidata democratico alla Casa Bianca e attuale vicepresidente, Kamala Harris, e l'ex presidente Donald Trump, il candidato repubblicano alla Casa Bianca. La protesta di oggi si è svolta nell'iconica rotonda del Congresso, con decine di persone riunite dall'organizzazione Jewish Voices for Peace che indossavano magliette rosse con il messaggio "Not in my name". I manifestanti portavano anche striscioni con gli slogan "Gli ebrei dicono al Congresso:
smettete di inviare armi a Israele" o "Nessuno è libero finche' tutti non sono liberi". Dopo diversi avvertimenti di interrompere la protesta, la polizia del Congresso ha iniziato ad arrestare i manifestanti. Nella giornata di oggi sono comunque previste numerose proteste contro la presenza di Netanyahu nella capitale federale, che ha rafforzato le misure di sicurezza.