L’esordio di Schlein alla riunione della segreteria del suo partito � questo: �Da parte mia c’� la volont� di scrivere un testo molto condiviso�. E cos�, con una limatura da una parte, una formula ambigua e interpretabile in diversi modi dall’altra, alla fine la mozione del Pd sulla Palestina va bene a tutti (o quasi) gli esponenti dem. C’� la condanna di Hamas, c’� la richiesta di liberazione degli ostaggi israeliani, non manca la critica al governo Netanyahu, c’� l’appello al �cessate il fuoco umanitario�, viene ribadita la formula dei �due popoli due Stati� e si sollecita, nell’ambito del �percorso di pace� delineato dal rappresentante della Ue per gli Affari Esteri Borrell, il riconoscimento dello Stato palestinese.
Il «bilancino» del Pd per una mozione su Gaza
Il documento spinto dal �disagio� dell’ala sinistra e dei cattolici, i riformisti ne avrebbero fatto a meno

� stato il disagio dell’ala sinistra dell’elettorato, ma anche del mondo cattolico che gravita attorno al Pd, a spingere i vertici a preparare questa mozione. Per la verit� i riformisti del partito ne avrebbero volentieri fatto a meno. Inizialmente avevano proposto di lasciar perdere e qualcuno aveva suggerito di cavarsela con �un bel convegno in cui far parlare un esponente di una Ong, un palestinese, un prete, un rabbino anti-Bibi, un israeliano di sinistra�.
Ma mozione sar� e oggi verr� discussa dall’assemblea congiunta dei deputati e senatori e poi depositata. Ieri sera, invece, la segreteria per mettere a punto gli ultimi dettagli. Due riunioni per evitare il bis delle mozioni sull’Ucraina. Ma tanto discutere non � garanzia che tutto fili liscio ed � questa la ragione che induceva i riformisti dem alla prudenza. Sulla mozione, che � stata calendarizzata per il 29 gennaio e che verr� votata tra il 10 e il 15 febbraio, trovare una quadra, alla fine, era abbastanza scontato. Ci� che in realt� preoccupa una parte del Pd sono gli alleati.
Del resto, proprio sulle mozioni delle altre opposizioni sull’Ucraina, il Pd aveva barcollato. E ora la preoccupazione (ieri in segreteria se ne � discusso) riguarda quello che decideranno di fare M5S, Terzo Polo, rosso-verdi e +Europa. Al Nazareno si accettano scommesse: Conte cercher� di scavalcare Schlein. Il M5S si muove in totale autonomia rispetto ai dem, come si � visto ieri quando ha annunciato che avrebbe votato l’ordine del giorno della Lega sul conflitto in Ucraina. I dem sono rimasti spiazzati e qualcuno ha ipotizzato di astenersi sul documento del Carroccio. L’ordine del giorno � stato poi modificato per volont� di Guido Crosetto e le tensioni del Pd sono rientrate.
La mozione del Terzo Polo sulla Palestina per i dem potrebbe essere pi� insidiosa di quella dei 5 Stelle. Se fosse un testo filo—israeliano che ricalcasse le posizioni di Scholz (la Germania al tribunale dell’Aja difende Israele) per il Pd si porrebbe un bel problema, perch� non sarebbe facile sconfessare il cancelliere tedesco, esponente di spicco dei socialisti europei. A complicare ulteriormente le cose sono i regolamenti della Camera che obbligano il Pd (in quanto proponente) a presentare subito la sua mozione e consentono agli altri di aspettare il momento in cui si arriver� all’esame e alle votazioni.
Ci� nonostante la segretaria � pi� che convinta della mozione: �Da parte mia non c’� nessuna ambiguit�, � la destra che strumentalizza le nostre posizioni. Non ci sar� sicurezza per Israele finch� non ci sar� uno Stato palestinese�. Schlein � sulla stessa lunghezza del nuovo mito del Pd, Pedro Sanchez, che ha chiesto ai Paesi europei che non lo hanno ancora fatto (solo per citarne due, Germania e Francia) di riconoscere lo Stato della Palestina.
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24 gennaio 2024 (modifica il 24 gennaio 2024 | 21:57)
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