DALLA NOSTRA INVIATA
WASHINGTON Ci sono tre americane — due donne e una bambina di nome Abigail che compier� quattro anni il 24 novembre — tra i 50 ostaggi (tutti donne e bambini) che saranno rilasciati nella �prima fase� dell’accordo raggiunto con Hamas. In cambio Israele ha accettato una tregua militare di �almeno 4 o 5 giorni� e il rilascio di un numero di prigionieri palestinesi (150 secondo fonti israeliane). Durante questa �pausa umanitaria�, l’aspettativa � che Hamas localizzi anche tutte le altre donne e bambini (Israele crede che siano pi� di 50) e che li liberi tutti. Lo ha detto nella notte ai giornalisti un alto funzionario dell’amministrazione americana, raccontando la difficile trattativa che nell’arco di �cinque settimane strazianti� ha portato a un accordo di 6 pagine redatto il 18 novembre a Doha, contenente i dettagli dell’implementazione da ambo i lati.
L’accordo Israele-Hamas: 2 donne e una bambina americane tra i 50 ostaggi rilasciati nella prima fase
I dettagli dell’intesa di 6 pagine redatta a Doha che prevede una tregua militare e un rilascio in pi� fasi che porti alla liberazione di tutti i prigionieri. Le 5 settimane di negoziati tra Israele, America, Qatar ed Egitto. Il presidente Usa Joe Biden �coinvolto personalmente�

L’applicazione dell’accordo potrebbe iniziare a partire da gioved� 23 novembre, il giorno del Ringraziamento in America (per Israele ci vogliono 24 ore dopo l’accordo, per dare ai cittadini la possibilit� di chiedere alla Corte suprema di bloccare il rilascio dei prigionieri palestinesi). Durante i negoziati, ad Hamas era stata chiesta una lista con i �criteri di identificazione� dei 50 ostaggi; il gruppo ha inizialmente rifiutato e poi ha fornito solo una lista di 10 ostaggi, considerata insufficiente da Stati Uniti e Israele. Hamas affermava di aver bisogno di una tregua prima del rilascio, perch� identificare e localizzare tutte le donne e i bambini era impossibile durante i combattimenti, ma americani e israeliani hanno rifiutato. Le �pause umanitarie� a Gaza, durante cui dovrebbe esserci anche un aumento degli aiuti ai civili palestinesi, sono state dunque collegate al rilascio degli ostaggi, �non perch� non le appoggiamo indipendentemente — ha detto il funzionario americano ai giornalisti — ma perch� siamo in contatto non solo con Netanyahu ma anche con i politici e con la societ� israeliana� per i quali il rilascio degli ostaggi � fondamentale.
I 4-5 giorni di tregua potrebbero essere estesi in caso di rilasci di ulteriori ostaggi. La prima fase (donne e bambini) � vista come il primo passo, che dovrebbe essere seguito da altre categorie di ostaggi: �L’obiettivo � di riportarli tutti a casa�, ha detto il funzionario americano. In totale sarebbero 10 i cittadini americani �scomparsi� e probabilmente in mano a Hamas.
La dinamica
La fonte americana ha spiegato la dinamica dei negoziati, in una telefonata tenuta sotto embargo per consentire al Qatar di dare l’annuncio dell’accordo. Dopo il 7 ottobre �� il Qatar a farsi avanti con americani e israeliani, dicendo che � inaccettabile che siano stati presi degli ostaggi e che vanno liberati�, spiega il funzionario. I qatarini iniziano a lavorare con gli israeliani, gli americani e gli egiziani: a questi ultimi il funzionario riconosce pure un ruolo �cruciale� nel comunicare con Hamas. Negli Stati Uniti la questione viene seguita dal team di Jake Sullivan, il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, ma lo stesso presidente Joe Biden �� personalmente coinvolto�, con 13 telefonate e un incontro faccia a faccia con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, altre tre telefonate con il presidente egiziano Al Sisi e due con l’emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani.
Il 13 ottobre Biden parla via Zoom con le famiglie degli ostaggi. Il 18 ottobre il presidente americano si reca in visita in Israele, dove �chiarisce che l’assistenza umanitaria deve raggiungere Gaza� e che Washington �non � d’accordo con l’assedio� della Striscia. In questa fase, Hamas cerca di legare il rilascio degli ostaggi all’ingresso di carburante, spiega il funzionario. Cinque giorni dopo, il 23 ottobre, vengono liberate da Hamas le prime due donne americane: per Washington questo � una sorta di test che porta a intensificare gli sforzi per un rilascio pi� ampio di ostaggi, con il coinvolgimento di William Burns, direttore della Cia, e di David Barnea, il capo del Mossad, che incontrano i qatarini e gli egiziani.
Dal 22 al 25 ottobre Biden e Netanyahu hanno parlato quotidianamente dell’accordo per gli ostaggi come �unica strada certa per assicurare un accordo umanitario�; il 26 ottobre il presidente ne discute direttamente con il ministro degli Esteri di Doha: si comincia a parlare di possibili �fas�, a partire dalle donne e bambini in cambio di detenuti palestinesi. Il 12 novembre Biden chiama il Qatar: spiega che serve una �identificazione di et�, genere e nazionalit� nel gruppo dei 50 ostaggi�. Una telefonata importante, che porter� Hamas a fornire queste informazioni. Il giorno dopo, Sullivan incontra i parenti degli ostaggi alla Casa Bianca. Intanto Biden parla con Netanyahu, che � d’accordo. Sullivan e Ron Dermer, ministro degli Affari strategici israeliano, si sentono pi� volte al giorno per trovare la formula�. Israele crede che ci siano pi� di 50 donne e bambini, ed � difficile decidere come muoversi.
Il 14 novembre sembra di essere vicini all’accordo, ma il dialogo si interrompe di colpo: Hamas smette di comunicare con Doha e con Il Cairo. Il 17 novembre il presidente Biden chiama nuovamente l’emiro del Qatar: �Bisogna chiudere�, gli dice. Il giorno dopo il consigliere di Biden, Brett McGurck, si reca a Doha per parlare dell’accordo faccia a faccia. In 6 pagine nero su bianco si indicano i dettagli dell’implementazione da ambo le parti. La Casa Bianca rifiuta di dire se queste pause umanitarie possano portare ad un cessate il fuoco pi� ampio: �Non � una guerra americana�, anche se �abbiamo influenza e la usiamo�. Il presidente Biden, conclude il funzionario dell’Amministrazione, continua ad essere convinto che �la strada per la sicurezza di Israele passi attraverso uno Stato palestinese ed � determinato a fare tutto ci� che � in suo potere, quando verremo fuori da questa crisi�.
Corriere della Sera � anche su Whatsapp. E' sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati.
22 novembre 2023 (modifica il 22 novembre 2023 | 03:32)
© RIPRODUZIONE RISERVATA