Apple, la rivolta dei 34 (con Sporify): «Non si adegua alla concorrenza digitale»
Dear Executive Vice-President, Dear Commissioner. Si rivolge a Margrethe Vestager e a Thierry Breton, responsabili della nuova legislazione sulla concorrenza digitale Dma, che entrerà in vigore la prossima settimana, la lettera contro Apple e nello specifico contro le misure annunciate dal gigante del tech per conformarsi alle nuove regole che scattano il prossimo 7 marzo 2024. La ha inviata l’1 marzo un gruppo di 34 aziende e associazioni di categoria attive nell’economia digitale. Tra i firmatari figurano i servizi di streaming musicale Spotify e Deezer, l’associazione di startup France digitale e l’associazione europea degli editori di giornali Enpa.
Il Digital markets act
La normativa è la Digital markets act (Dma), un pacchetto di norme per contenere il predominio delle grandi società tech. Apple, con altri cinque giganti del digitale - Alphabet (Google), Amazon, Meta (Facebook, Instagram), Microsoft e ByteDance (TikTok) - ha tempo fino al 7 marzo per adeguarsi alla Dma, che dovrebbe porre fine agli abusi della loro posizione dominante in determinati mercati. Oltre alle tradizionali regole antitrust, il Dma introduce specifici requisiti a cui le grandi compagnie dovranno conformarsi per limitare il loro strapotere e permettere ai concorrenti minori di avere accesso al mercato. Il regolamento Dma si applica ai cosiddetti "gatekeeper", ovvero quelle piattaforme che controllano i punti di accesso del mercato digitale (gateway), poiché permettono di collegare un gran numero di utenti business con gli utenti finali (consumatori).
Il fronte comune
Il 25 gennaio Apple ha annunciato una serie di modifiche al suo sistema operativo iOS. Per esempio, autorizzerà gli App store che competono con il suo e si aprirà a servizi di pagamento diversi da Apple Pay. «Siamo molto preoccupati per il fatto che lo schema proposto da Apple per la conformità al Digital Markets Act, come comunicato il 25 gennaio 2024, non soddisferà i requisiti della legge - scrivono i 34 nella lettera - inibendo così la nostra capacità di fornire ai consumatori i benefici del Dma il prima possibile. I nuovi termini di Apple non solo non rispettano lo spirito e la lettera della legge, ma, se lasciati invariati, si fanno beffe del Dma e dei notevoli sforzi compiuti dalla Commissione europea e dalle istituzioni comunitarie per rendere competitivi i mercati digitali. L'annuncio di Apple contiene una miriade di elementi che non sono conformi al Dma».
La cartina di tornasole
I 34 aspettano la risposta della Commissione europea alla proposta di Apple, che «sarà la cartina di tornasole del Dma e della sua efficacia per i cittadini e l'economia europei. In assenza di proposte sostanzialmente diverse da parte di Apple, esortiamo la Commissione europea a intraprendere un'azione rapida, tempestiva e decisiva nei confronti di Apple, per proteggere gli sviluppatori e favorire i consumatori, e a farlo non appena si applicheranno gli obblighi del Dma. Questo è l'unico modo per garantire che il Dma rimanga credibile e che fornisca mercati digitali competitivi». Serve un’attenta analisi delle modifiche ai sistemi operativi e in caso di violazione — hanno avvertito i 34 — «non esiteremo ad agire».
I 34 firmatari
I firmatari sono le aziende Adevinta, Beonex, Blockchain.com, Cafeyn, Deezer, Epic Games iconomy, Mustang, Paddle, Parula, Proton, Schibsted, 37signals, SkyDemon, Spotify, Threema, Uptodown e Vipps MobilePay e le associazioni Alliance Digitale, Association Européenne des Radios (AER), Classifieds Marketplaces Europe (CME), Digital Content Next (DCN), Digital Music Europe (DME), European DIGITAL SME Alliance, European Games Developer Federation (EGDF)
European, Fintech Association (EFA), European Magazine Media Association (EMMA), European Newspaper Publishers’ Association (ENPA), European Publishers Council (EPC), France Digitale
Internet Economy Foundation (IEF), News Media Europe (NME), Sveriges Tidskrifter e Tidningsutgivarna.
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