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Portafogli, tre strategie per investire come gli hedge fund (anche con poche centinaia di euro)
Il comportamento tipico di azioni e bond è quello di muoversi in controtendenza: quando le Borse scivolano, i prezzi delle obbligazioni risalgono e viceversa. È questo che rende i portafogli bilanciati più robusti sulla lunga distanza. Il 2022 è stata una terribile eccezione, con listini e azionari spinti simultaneamente in territorio negativo dal repentino aumento dei tassi d’interesse. Un processo che, una volta completato, ha messo i mercati nelle condizioni di tornare a funzionare in modo «corretto», più prevedibile, nel medio e lungo termine. Ci sono sempre, però, fasi di mercato in cui la correlazione inversa salta. «Di tanto in tanto — ricorda Steeve Brument, global head of Alternative investments di Candriam — si verificano scenari estremi». E in ogni caso, secondo gli esperti, vale la pena allargare il perimetro della diversificazione, includendo nel portafoglio anche investimenti alternativi, in grado di attingere a fonti di rischio e rendimento differenti. L’Economia del Corriere ha preso in esame tre diverse idee: i mercati privati, rappresentati da azioni, debito e infrastrutture non quotati, le strategie hedge e le materie prime: hanno assai poco in comune, se non la capacità di esprimere un profilo di rischio e rendimento differente e decorrelato alle classi di attivo tradizionali.