Israele - Hamas, le news di oggi dalla guerra. Netanyahu: “Il rilascio degli ostaggi non può essere a ogni costo”
Si inaspriscono i rapporti tra Brasile e Israele. Dopo quelle di Lula, parole durissime anche del ministro degli Esteri
Il ministro degli Esteri brasiliano ha accusato la controparte israeliana di "mentire" mentre si intensificava il diverbio diplomatico sul paragone del presidente Lula tra la campagna militare israeliana a Gaza e l'Olocausto.
Mauro Vieira, il cui Paese ospita questa settimana un incontro dei ministri degli Esteri del G20, ha affermato che le dichiarazioni di Israele sono "inaccettabili nella loro natura e bugiarde nel loro contenuto" oltre che "oltraggiose". Lula aveva affermato che il conflitto nella Striscia di Gaza "non è una guerra, è un genocidio". Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva reagito furiosamente dicendo che Lula ha "oltrepassato la linea rossa" ed è stato dichiarato "persona non gradita nello Stato di Israele finché non ritratta le sue dichiarazioni e non si scusa".

Due familiari del personale di Medici senza frontiere sono rimasti uccisi in un bombardamento israeliano
Medici senza frontiere (Msf) afferma che due familiari del suo personale sono rimasti uccisi in un bombardamento israeliano che ieri sera ha colpito un rifugio vicino a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. In un post sul suo account X, la ong umanitaria spiega che il raid ha centrato un rifugio situato nel villaggio di Al Mawasi. Oltre alle due vittime, si registrano anche sei feriti. "Siamo inorriditi da ciò che è successo", scrive Msf.

Bombardamenti a Rafah e Khan Yunis: 14 morti in raid Israele
L'agenzia di stampa palestinese Wafa riferisce che almeno 14 persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite ieri sera in una serie di bombardamenti israeliani su Rafah e Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Il bilancio delle vittime nell'enclave palestinese è di almeno 29.195 morti e 69.170 feriti, secondo il Ministero della Sanità locale gestito da Hamas.

Netanyahu: “No al rilascio degli ostaggi a ogni costo”
Il premier Benjamin Netanyahu e il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich hanno affermato che lo Stato ebraico "non pagherà alcun prezzo" per la restituzione degli ostaggi detenuti da Hamas nella Striscia di Gaza. A una domanda sui 134 prigionieri ancora nell'enclave palestinese, Smotrich ha dichiarato all'emittente Kan che il loro ritorno è "molto importante" ma che non potranno essere rilasciati "ad ogni costo" e che il modo per liberarli è aumentare la pressione militare sulla Striscia di Gaza e sconfiggere Hamas. Le parole di Smotrich hanno suscitato indignazione da parte del leader dell'opposizione Yair Lapid e delle famiglie degli ostaggi, ma poco dopo l'ufficio di Netanyahu ha pubblicato una dichiarazione che fa eco alla posizione del ministro: "C'è molta pressione su Israele, sia in patria che all'estero, affinché fermi la guerra prima di raggiungere tutti i nostri obiettivi, compreso un accordo per il rilascio degli ostaggi a ogni costo. Non siamo disposti a pagare alcun prezzo: certamente non il costo delirante che Hamas ci chiede, che significherebbe la sconfitta per lo Stato di Israele".