E Montanari da contestatore si ritrovacontestato dai filopalestinesi

�S uprematista bianco, razzista, colonialista�. A sorpresa, la contestazione a base di insulti sanguinosi, arriva da sinistra, ancorch� estrema. Tomaso Montanari, rettore dell’Universit� per stranieri di Siena, l’altro giorno in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico del suo ateneo dedicata alla decolonizzazione e alla storia dei �crimini coloniali dell’Italia� si � ritrovato vittima di un gruppetto di manifestanti con kefiah in testa e bandiere palestinesi guidati da Karem Rohana, influencer pro Hamas e attivista anti-Israele.

Proprio lui, che non ha mai fatto mistero della sua militanza antifascista e del sostegno alla causa palestinese. �Non rispondo a chi parte dal presupposto che bisognerebbe eliminare Israele. Con chi nega il diritto alla sua esistenza non ho alcun interesse a discutere� risponde il professore che � pronto a scendere in campo con una sua lista civica di stampo progressista alle prossime elezioni Comunali di Firenze. �Mi accusano di non aver boicottato le universit� israeliane. Confermo e aggiungo che non lo avrei fatto nemmeno con quelle tedesche al tempo del nazismo n� con quelle russe o cinesi. Le universit� sono il luogo del confronto. Anzi, spesso � qui pi� che altrove che pu� esprimersi il dissenso. Considero la difesa dell’autonomia delle universit� una missione�.

Montanari prende le distanze dai contestatori, che invita a non sovrastimare nel numero e nella rappresentativit� (�comunque, ho chiesto che non fossero identificati n� li ho denunciati�), ma anche dalla sostanza delle critiche. �Io sono per l’opzione due popoli, due Stati. � l’unica soluzione possibile, anche se c’� un principio di genocidio nelle idee di alcuni governanti di Israele. Quando si dice che i palestinesi sono animali, si creano i presupposti per una deriva pericolosissima. Ma chi auspica la distruzione di Israele non cerca la pace ma vuole solo la guerra�.

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