Da quelle parti, fischiano le pallottole. Ben Shelton ha tirato un dritto a tutto braccio che ha viaggiato a 230,14 km all’ora vicino alle orecchie del diciottenne spagnolo Martin Landaluce, Carlos Alcaraz gli ha risposto contro Carballes Baena: 214 km/h, tanto per gradire. Il campo blu del Miami Open � veloce, insomma, pi� di quello di Indian Wells (l� palle Penn, qui Dunlop), per la gioia delle giovani pistole, Jannik Sinner in testa.
Sinner-O’Connell ottavi di finale a Miami: così Jannik prepara la vendetta sul «carpentiere»
L’azzurro negli ottavi di finale del Master 1000 della Florida contro l’australiano da cui perse ad Atlanta nel 2021 (ma da allora � cambiato tutto): �Manterr� alta l’intensit� del mio tennis e mi concentrer� solo su me stesso�

Archiviata la giornata fiacca coincisa con il terzo turno (l’olandese Griekspoor � il quinto avversario che nel 2024 ha portato via almeno un set al barone rosso dopo Djokovic e Medvedev in Australia, Monfils a Rotterdam e Alcaraz in California), Jannik si � scoperto resiliente come pensava (�Ho avuto un momento di difficolt� ma sono stato forte mentalmente�), a Miami circola un virus che ha messo kappa� sia Berrettini che Rune (�Energie zero, con il senno di poi avrei dovuto ritirarmi�), pu� darsi che l’azzurro abbia dovuto gestirne qualche sintomo. Di certo i watt espressi non erano i soliti, in partite cos� diventa determinante la voglia di soffrire, che a Sinner non � mancata: �Mi sono concentrato sul servizio, ho pagato un paio di brutti errori che mi sono costati il break. A volte devi solo accettare che il tuo avversario stia giocando meglio e restare l�. � il consiglio che gli ha dato coach Cahill durante la provvidenziale interruzione per pioggia (�Eravamo pronti anche a una situazione che non si � verificata...�), quando Jannik si � svagato giocando a pallone con il figlio di un collega. Punto e a capo.
L’ottavo di finale di Miami, stasera, mentre Arnaldi sfida il ceco Machac (che ha spedito un passo in pi� verso la pensione il dinosauro Murray) in vista di un derby nei quarti (attenzione: Jannik ha vinto 12 dei 13 confronti con i connazionali in carriera; per informazioni chiedere a Vavassori) gli riserva una vecchia conoscenza: l’australiano Christopher O’Connell, 29 anni, n.66 del ranking, un tipo rilassato che nel 2018, allo scopo di guarire da una tendinite al ginocchio, si assent� dal circuito tutta la stagione per andare a pulire barche con il fratello Ben in una baietta di Sydney. Chiamalo fesso. Tre anni dopo, nel 2021, sul duro di Atlanta batteva in due set un Sinner reduce dal gran rifiuto all’Olimpiade di Tokyo, dirottato dall’ex coach Piatti sul cemento americano: ad Atlanta vincer� il primo e per ora unico titolo in doppio (con Opelka), la settimana dopo si annetter� l’Atp 500 di Washington. �O’Connel � un buon giocatore (rovescio monomane, ndr), con un ottimo servizio — dice di lui Jannik, che ricorda benissimo quello sfortunato incrocio americano —. Si muove bene in campo, � esperto, sa cosa fare�.
Nulla da temere, se il numero 3 del mondo ritrover� la brillantezza di Indian Wells: �Rimango concentrato su me stesso, prover� ad alzare il livello rispetto a Griekspoor e a mantenere invariata l’intensit� di gioco�. Miami, dove ha gi� raggiunto due volte la finale (2021 sconfitto da Hurkacz, 2023 battuto da Medvedev, che in Florida continua a viaggiare spedito a fari spenti), � una brutta bestia che sa come addomesticare: l’umidit�, il caldo, la dispersivit� di uno stadio — l’Hard Rock — nato per il football americano; il tennis � ospitato in spazi enormi, senza troppi riguardi per i giocatori se � vero il cahier de dol�ance che il norvegese Ruud ha recapitato agli organizzatori: �Non abbiamo acqua fresca n� asciugamani e nemmeno un posto decente per cambiarci. Questo torneo � una barzelletta!�. Che forse fa sorridere solo chi lo vince.
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26 marzo 2024 (modifica il 26 marzo 2024 | 07:03)
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