Le ambizioni da diplomatica, la famiglia con interessi in Russia. Chi è Irene Cecchini, la studentessa del botta e risposta con Putin

«Ha sempre avuto una passione per le politiche internazionali e per la storia e la letteratura russa». Parla Cristina Capra, preside dello storico liceo Gioia in centro a Piacenza, dove nel 2020 Irene Cecchini ha conseguito la maturità classica con la votazione di 96/100. La 22enne protagonista del “botta e risposta” con il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, è originaria del Lodigiano. I genitori e i due fratelli più giovani vivono in una cascina di Corno Giovine, a una manciata di chilometri da Codogno.

Famiglia di agricoltori, il padre coltiva lavanda ed è titolare di un’azienda di vernici alle porte di Lodi, che commercia con la Russia. «E’ arrivata da noi al quarto anno, dopo aver frequentato il ginnasio al liceo Novello di Codogno – prosegue la dirigente scolastica del Gioia -. I professori la ricordano come una studentessa determinata e sicuramente con le idee chiare».

Alla notizia della sua partecipazione all’incontro con il capo del Cremlino, la scuola ha tentato di mettersi in contatto con Irene Cecchini, ma il cellulare lasciato in segreteria risulta disattivato. «Non è da tutti arrivare fin lì e sicuramente ha fatto un’ottima figura» chiosa Cristina Capra.

Dopo il diploma, la ragazza aveva chiesto una lettera di presentazione per poter accedere all’ateneo statale russo. «Prima del Covid il padre di Irene mi disse che la figlia aveva deciso di studiare a Mosca per intraprendere una carriera diplomatica e che aveva scelto questa università perché la consideravano la migliore al mondo – racconta il sindaco di Corno Giovine, Gianpiero Tansini -. Ieri sera ho sentito di striscio la notizia al telegiornale e mi è venuto subito un flash: “Non sarà mica la nostra Irene?”, poi ho cercato su Internet e ho capito che era proprio lei».

A conferma della ambizione della giovane lodigiana di intraprendere un percorso internazionale, c’è il fatto che in paese Irene si è sempre vista poco. Nel 2012, proprio a febbraio in occasione del patrono San Biagio, il Comune l’aveva premiata con una borsa di studio.