Nella canicola d’agosto, dopo gli acquisti che non lo avevano soddisfatto, a fronte di una stagione esaltante col secondo posto alle spalle del super Napoli, parl� alla squadra: se volete, mi faccio da parte. Le perplessit� su come migliorare la Lazio erano tante, forse troppe. Ma la reazione del gruppo ci fu, inequivocabile: con una Champions da giocare, il sogno del �Sarriball� in salsa biancoceleste doveva proseguire senza indugi. Sette mesi pi� tardi, dopo quattro sconfitte consecutive, quella stessa domanda, prima di un ritiro punitivo voluto dal presidente Lotito e dal d.s. Fabiani, non ha avuto risposte. E questo rumoroso silenzio a meno di 24 ore dal tonfo fragoroso contro l’Udinese, � stato una sentenza. Maurizio Sarri ha rassegnato le dimissioni.
Sarri si dimette dalla Lazio e lascia 5 milioni: cosa è successo con Lotito e la squadra
Maurizio Sarri ha detto addio alla Lazio dando le dimissioni da allenatore dopo quattro sconfitte consecutive (tre in serie A e una in Champions League che � costata l'eliminazione ai biancocelesti)
Lui e non il suo staff, ancora a libro paga del club a cominciare dal vice Martusciello , in panchina nel tonfo con l’Udinese.
A Formello nella prima dolce controra che annuncia l’imminente primavera, il Comandante ha svuotato l’armadietto, ha salutato e se n’� andato. Rinunciando ad altri 15 mesi di contratto, qualcosa come 10 milioni lordi (circa 5 al netto delle tasse), non un dettaglio. Troppe quattro sconfitte di fila: dal sogno del quarto posto da recuperare, a quello dei quarti di finale di Champions da strappare al Bayern di Monaco dopo la vittoria illusoria dell’andata. Troppi musi lunghi tra i senatori. Troppo deludenti le risposte di chi – sentendosi un rincalzo, nelle parole e nei fatti – non ha voluto e potuto fare di pi�.
Il sanguigno toscano ha tolto il disturbo. In modo cos� perentorio da sorprendere anche chi, come il presidente Lotito (che ieri ha confermato il ritiro arrivando a Formello), aveva puntato tutte le sue fiches sul profeta del 4-3-3. Scelto quando, nella primavera di tre anni fa, la famiglia Friedkin fece il colpo Mourinho. Lotito rispose alla grande, investendo soldi e fiducia in Sarri dopo l’epopea di Simone Inzaghi. E come Mourinho anche Mau ha perso il posto durante la stagione solo due mesi pi� tardi. Ma con una grande differenza: il portoghese ha preteso l’esonero; il Comandante � sceso dalla nave rinunciando ad un vagone di quattrini. Sentiva aria di ammutinamento, certificato dalle sconfitte in serie.
Finisce cos�, in un tiepido pomeriggio romano, l’avventura di un profeta che ha diviso e polemizzato, ma che – parole sue – aveva trovato nella Lazio un ambiente affascinante. �Da fuori hai un’idea, poi vieni qui e scopri che hai tutto per lavorare bene�. Frasi ripetute fino a qualche settimana fa. E corroborate dalle smentite su possibili esoneri. Insomma, un grande amore. Il giorno di San Valentino, il rigore di Immobile che batteva Neuer e lasciava intendere addirittura un passaggio tra le prime otto squadre del vecchio continente, quel sentimento era ancora solido. Da allora il buio � stato pesto. Sconfitte col Bologna, con la Fiorentina, col Milan — con annessi veleni arbitrali —, col Bayern, con l’Udinese. La discesa agli inferi calcistica accompagnata dai mugugni nelle sostituzioni di Luis Alberto e Immobile, i senatori che non si sono opposti alla decisione del tecnico di fare le valigie. Restano sparsi disordinatamente grandi, ma brevi momenti di calcio: i 4 derby vinti — a Roma mai un dettaglio — un secondo posto ed un amore grande, finito cos� come era nato. All’improvviso.
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13 marzo 2024 (modifica il 13 marzo 2024 | 07:26)
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