Il 7 dicembre del 1941 alle prime luci dell’alba l’aviazione giapponese (prendendo spunto dal devastante attacco sferrato con aerosiluranti da parte degli stessi inglesi, un anno prima, alla flotta italiana di stazza nel porto di Taranto) colp� Pearl Harbor. Nello stesso momento — per effetto del fuso orario era la sera del 6 dicembre a Londra — il premier inglese Winston Churchill cenava con l’ambasciatore americano Gilbert Winant. Solo alle 9 di sera (l’informazione si estrae dalla biografia ufficiale di �Churchill�, quella di Martin Gilbert a cui la famiglia del premier affid� temporaneamente le sue carte personali) Churchill venne a sapere dalla radio di un �attacco giapponese al naviglio americano alle Hawaii�.
Dalle telefonate tra Churchill e Roosevelt all’Ai nelle presidenziali L’involontario ruolo di Alan Turing
Fu il padre dell’intelligenza artificiale a creare le prime tecnologie per criptare le telefonate dei potenti durante la Seconda guerra mondiale. Oggi la sua pi� grande invenzione mette a rischio l’informazione nelle campagne elettorali
Churchill visto da Banksy
Sappiamo che il premier telefon� al presidente statunitense Franklin Delano Roosevelt chiedendo: �Che cosa sono queste notizie sul Giappone? � vero?�. Roosevelt rispose con una frase passata alla storia: �Ci hanno attaccato a Pearl Harbor. Adesso siamo nella stessa barca�.
Quel siamo sulla stessa barca cambi� il corso della nostra vita. Ma come si parlavano i due leader?
Quali erano le tecnologie che gli permettevano di sentirsi sicuri? Lo si scopre visitando i War Cabinet di Churchill a Londra, ormai un museo, gli stessi che sono stati immortalati nel film capolavoro L’ora pi� buia. Durante la Seconda guerra mondiale la comunicazione e l’informazione erano ancora collegate a due mondi agli antipodi: uno legato al passato, l’altro al futuro. Proprio la guerra fece da spartiacque spingendo (come capita spesso) la tecnologia ad accelerare i propri progressi anche grazie agli ingenti investimenti (come sappiamo � la storia della bomba atomica, ripercorsa da Oppenheimer e di cui avevo scritto qui: Oppenheimer di Nolan, ecco le tre lacune gravi su Fermi).
Accadde anche per l’aviazione (ancora all’inizio del 1939 l’allora premier inglese Neville Chamberlain riteneva che la Gran Bretagna fosse al sicuro grazie al Canale della Manica e alla marina inglese, senza rendersi conto della forza della nuova arma bellica: i caccia). Accadde ancora per le tecnologie anti-aereo: i radar. Nel ‘40 la migliore protezione di Londra contro i raid aerei tedeschi era una fila di vedette umane che dalla costa, con i cannocchiali, avvertivano la citt� dell’arrivo della minaccia.
Da una parte dunque era normale usare il telegrafo, i dispacci, le notizie frammentarie e ritardate dai comuni mezzi di dialogo dell’epoca: potevano passare giorni prima di avere conferma di un’informazione. Ancora nel dopoguerra, la stessa notizia della conquista dell’Everest, avvenuta il 29 maggio del 1953 da parte del neozelandese Edmund Hillary e del nepalese Tenzing Norgay, approd� sulle prime pagine dei giornali inglesi solo il 2 giugno, forse non casualmente lo stesso giorno dell’incoronazione della Regina Elisabetta. D’altra parte esisteva ai tempi di Pearl Harbour gi� il telefono intercontinentale. Pur essendo usata per le comunicazioni pi� delicate da parte degli eserciti alleati, solo alla fine del 1943 venne approntata una linea �sicura� per i vertici allungando la portata della tecnologia Sigsaly sotto gli appartamenti del primo ministro in Oxford Street.
Ancora oggi recandosi in religiosa visita nelle stanze del War cabinet, si pu� vedere la �transatlantic telephone room�, con tanto di statua in cera di Churchill nell’atto di parlare al telefono con Roosevelt. Il Sigsaly era uno �scrambler�, cio� una sorta di macchina Enigma che randomizzava la trasmissione della voce in partenza e che aveva bisogno di essere presente anche in arrivo per ricomporre il puzzle originario. La stessa targa nei gabinetti di guerra inglesi ricorda che la tecnologia era un merito dell’americana Bell Telephones: la prima comunicazione transatlantica tra Londra e New York era avvenuta nel 1927. Il telefono era, negli anni Quaranta, una tecnologia elitaria e costosa ma, appunto, certamente disponibile per i leader dei vari Paesi. Eppure ancora pochi giorni prima dell’attacco giapponese a Pearl Harbor Churchill affidava fondamentali comunicazioni ad altri mezzi: il 2o ottobre il premier ricevette una �scatola chiusa piena di messaggi tedeschi� in cui si parlava dell’ammassamento delle forze tedesche sul fronte dell’Unione Sovietica. Comprendendo come l’arrivo dell’inverno avrebbe favorito i russi contro i nazisti diede tutto il supporto possibile a Stalin che, il 30 novembre del ‘41, gli invi� un telegramma di auguri per il suo 67esimo compleanno.
Come mai, dunque, questo uso cos� poco generoso e quasi diffidente della linea telefonica? � noto che i messaggi militari tedeschi venivano inviati con un codice di criptazione affidato alle macchine Enigma. Il matematico inglese Alan Turing � passato alla storia non solo come il padre di quella che oggi siamo abituati a chiamare Intelligenza artificiale, ma anche della decriptazione di questi messaggi. Molto meno noto � che sempre Turing si fosse posto lo stesso problema anche con le comunicazioni telefoniche. Intercettare il telefono, all’epoca, richiedeva solo di pescare a strascico radiofrequenze libere nell’etere. Intere comunicazioni sul trasferimento di carichi di supporto all’Europa da parte degli Stati Uniti vennero raccolte cos�, causando danni enormi.
Fu per questo che, partendo dagli studi di Turing che erano stati trasmessi ai Bell Labs americani, venne preparata la linea criptata chiamata Sigsaly. Come negli altri casi dimenticando di citare l’importante apporto di Turing, a cui vennero concessi almeno gli onori della memoria solo molto dopo (mor� sostanzialmente costretto al suicidio nel dopoguerra perla sua omosessualit�, per cui era prevista la galera). Dunque solo dalla fine del ‘43 i leader alleati riuscirono a parlare in completa sicurezza attraverso una �hotline�.
Ancora oggi il presidente degli Stati Uniti (ma la stessa cosa accade in maniera meno appariscente per gli altri importanti leader) viene protetto innanzitutto nelle comunicazioni, a partire dal telefono. E’ passato alla storia l’addio che Barack Obama, al suo arrivo alla Casa Bianca, dovette dare al suo Blackberry, il simbolo della sua prima campagna elettorale. Nel frattempo l’insicurezza ha assorbito, con Internet, intere infrastrutture, allargandosi a macchia d’olio. In uno dei primi meeting tra Joe Biden, in qualit� di presidente, e Vladimir Putin il leader Usa si era lamentato dei troppi attacchi informatici che partivano dalla Russia: tra questi c’era stato probabilmente anche il blocco della rete di distribuzione del carburante, Colonial, che nel 2021 aveva messo in ginocchio interi stati americani.
Nell’anno delle presidenziali Usa dovremo aspettarci altro, forse pi� tramite l’intelligenza artificiale che per via del telefono. Curioso che fu lo stesso uomo che rese sicure quelle telefonate tra Churchill e Roosevelt, Alan Turing, ad aver dato via a questa nuova era di insicurezza seminando le piantine di quella che oggi chiamiamo Ai. Di certo nessuno potr� pi� pensare di entrare in una stanzetta di pochi metri, bere un whiskey e poter parlare senza rischi come Churchill nel ‘44. Il primo ma anche l’ultimo uomo della storia veramente criptato.
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7 febbraio 2024 (modifica il 7 febbraio 2024 | 00:00)
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