Toti intercettato nel 2022 per la rielezione di Bucci a Genova: «Richiamiamo i riesini, i fratelli Testa, non li abbiamo pagati?». Le reazioni: «Ci arrestano»
I ricordi delle collaboratrici del presidente: «Con loro eravamo andati a cena». Il capo di gabinetto Cozzani ricorda che i due gemelli erano arrabbiati per le promesse non mantenute: «Mi squartano»
È il 13 febbraio del 2022 e nell'ufficio del presidente della Liguria Giovanni Toti una cimice della Guardia di finanza capta ogni conversazione (l'inchiesta che sconvolgerà la Liguria due anni dopo è in corso).
Al tavolo con Toti siedono Marco Bucci, sindaco di Genova, il capo di gabinetto Matteo Cozzani, la segretaria del presidente Marcella Mirafiori e la sua portavoce Jessica Nicoli.
Si discute del voto alle amministrative di Genova, in programma per giugno, sono passati più di due anni dalla tornata delle regionali, che aveva già attirato l'attenzione della Gdf e della Procura di Genova, in particolare per i fondi al Comitato Toti e per il sostegno ad alcuni candidati da parte della comunità dei riesini a Genova: consensi gestiti almeno in parte dai fratelli Arturo Angelo e Italo Maurizio Testa, gemelli di casa a Boltiere (Bergamo), ma riesini d'origine, al vertice dell'Associazione Amici di Riesi, sospesi da Forza Italia, che si muovono nel Nord Italia laddove possono far leva sui loro bacini di voti.
Come sostenere Bucci per la rielezione, quindi, è l'oggetto della riunione due anni dopo, nell'ufficio di Toti. Ed è il presidente a ricordarsi dei Testa: «...e i riesini?» è la captazione trascritta negli atti. A rispondergli subito è il suo capo di Gabinetto, Cozzani: «Oh mio Dio...». Probabilmente ricorda, come emerge dagli atti, che dopo le Regionali del 2020 i Testa l'avevano contattato più volte, chiedendogli di assolvere ai presunti impegni presi, in particolare per trovare posti di lavoro a ragazzi «raccomandati» da loro.
«Cozzani però ci può parlare...(con i Testa, ndr)» replica però Marcella Mirafiori durante la conversazione in Regione. Sembra quasi invitarlo a seguire il consiglio di Toti, per riuitilizzare i «riesini». «Stacci lontano da quelli lì...ci mettono in galera» dice il capo di gabinetto. «I fratelli Testa!» esclama Toti, ricordandosi del loro nome. «Eravamo andati a mangiare» dice Jessica Nicoli, parlando della cena del 2020 «spiata» dagli investigatori, quella per raccogliere voti. «E lì vanno ritirati a mano» sottolinea Toti: si riferisce forse al metodo dei Testa, di andare a cercar voti porta a porta, o di invitare i potenziali elettori a cena, uno a uno. Oppure ad altro?
Jessica Nicoli è consapevole dell'esistenza di qualche problema: «Non gli può parlare Cozzani». «Se no mi squartano» commenta lui, richiamando appunto le promesse che i Testa vantavano e probabilmente non assolte dai politici liguri. Fa capire, Cozzani, che i Testa sono molto arrabbiati. Ed è ancora il presidente Toti a intervenire sul tema: «Ma perché, non gli abbiamo dato i soldi? Cosa volevano i fratelli?»
Marco Bucci sembra interrompere Toti: «Senti un po'...» poi la conversazione captata e trascritta si conclude, sempre con il sindaco, che dice: «Va bene, questo va bene, poi bisogna tirar fuori una lista».