Wiggins in bancarotta: può perdere trofei e medaglie olimpiche

diSimone Golia 

L'ex ciclista, che ha scritto pagine di storia nello sport britannico, è stato dichiarato in bancarotta dal tribunale di Lancaster dopo una vertenza durata anni. Dal divorzio ai debiti: dopo il ritiro tutto è precipitato 


Un tempo — per tutti — era Sir Bradley Wiggins, eroe nazionale e olimpionico britannico più vincente di sempre. Oggi però l'ex ciclista, 44 anni, è precipitato ai piedi di quelle discese che ha sempre divorato. Una storia turbolenta la sua, fin dall'infanzia, culminata in una bancarotta fraudolenta accertata che lo potrebbe costringere a perdere i suoi trofei per ripagare i debiti. Cinque ori olimpici, sei titoli mondiali, un Tour de France e la coppa di «personalità sportiva dell'anno» che gli fu consegnata dalla Bbc nel 2012: tutto questa rischia di sfumare in un attimo. Gli anni gloriosi sono ora un incubo. 

Il divorzio dopo il ritiro e la bancarotta 

Da quando si è ritirato dalle corse (dicembre 2016), Wiggins ha vissuto una storia oscura, fatta di apparizioni davanti all'Alta Corte, divorzio e bancarotta. Nel 2020 l'inglese e sua moglie Cath (fidanzati fin da ragazzini) annunciano la separazione su Twitter. Insieme hanno cresciuto due figli e — con la madre del ciclista, Linda — curato anche gli affari, cioè la loro Wiggins Rights Limited, entrata in liquidazione volontaria nel 2020 con debiti pari 650mila sterline, aumentati successivamente fino a poco meno di 1 milione. Nel novembre 2023 i creditori hanno affermato di non essere stati pagati, da qui la dichiarazione di bancarotta da parte del tribunale di Lancaster

Il padre violento, l'infanzia difficile

Nato in Belgio nel 1980, Wiggins ha avuto un'infanzia difficile. Suo padre, Gary, ciclista australiano che beveva molto e faceva uso di droghe, era un uomo violento e crudele. Picchiava Linda, la madre di Bradley,  e contrabbandava anfetamine dall'Australia al Belgio servendosi del pannolino del figlio. Dopo aver trovato un'altra donna, decide inoltre di impacchettare le cose di sua moglie e suo figlio in alcuni sacchetti della spazzatura rispedendoli a Kilburn, nel nord di Londra, dove i due avrebbero vissuto con i nonni materni. 

Violentato a 12 anni dall'allenatore 

Bradley studia alla St Augustine's Church of England High School di Kilburn e lì inizia a pedalare appena dodicenne. La vita però non gli risparmia niente: per tre anni, come svelato da lui stesso molto tempo dopo, viene molestato sessualmente dal suo allenatore: «Non l’ho mai completamente accettato — racconterà —. Tutto ciò ha avuto un impatto su di me da adulto. Mi sono isolato. Ero un adolescente piuttosto strano e penso che la passione per il ciclismo sia nata da queste avversità». 

Quando Wiggins era «Sir»: i grandi trionfi 

A risollevare Wiggins è stato l'amore di Cath. Nel 2002 i due iniziano la loro storia, due anni più tardi —  alle Olimpiadi del 2004 — Bradley vince un oro, un argento e un bronzo, il primo atleta britannico in 40 anni a mettersi al collo tre medaglie nella stessa edizione dei Giochi. Seguono anni trionfali, fatti di successi e ricche sponsorizzazioni. Nel 2012 diventa il primo britannico a vincere il Tour de France. Solo dieci giorni dopo, si aggiudica la prova a cronometro ai Giochi di Londra, ottenendo così la quarta medaglia d'oro olimpica in carriera.

L'accusa di doping e l'inizio della fine 

Nel 2016 la situazione, tuttavia, comincia ad andare di male in peggio. Succede infatti che gli hacker russi del gruppo informatico Fancy Bears fanno trapelare informazioni mediche su Wiggins, i cui registri vengono immediatamente revisionati a causa di tre iniezioni di triamcinolone, farmaco prescrittogli per l'asma e per il cui uso terapeutico il ciclista godeva di una serie di esenzioni (viene vietato agli atleti perché agevola la perdita di peso). Tuttavia nascono dei sospetti sulle tempistiche di tre iniezioni, due pochi giorni prima dei Tour 2011 e 2012, e un'altra a ridosso del Giro d'Italia 2013. L'antidoping britannico indaga così per 14 mesi per poi archiviare il tutto per mancanza di prove. Ma da quel momento le salite per Wiggins si fanno sempre più dure. Ora rischia che di quelle gli rimanga solo il ricordo. I trofei potrebbero servirgli ad altro. 

9 giugno 2024

- Leggi e commenta