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«Dune. Parte due», la saga continua. E Chalamet diventa adulto
Che in buona parte sta sulle spalle del tenero Timoth�e, obbligato dalla trama a svelare un lato pi� cupo. �Non mi era mai successo prima di lavorare con un attore che ho visto crescere davanti ai miei occhi, acquistando fiducia in s� e carisma da leader. Come il suo personaggio, Paul Atreides, anche lui � cresciuto come attore, in mezzo alle grandi star del cast. � stato capace di farlo evolvere da ragazzo a figura ambigua, di fare i conti con la sua tragedia�. Dilaniato dal conflitto tra il desiderio di vendicare il padre e la sua casata, di mescolarsi ai Fremen e vivere il suo amore con Chani, e la tentazione di assecondare la profezia dei Fremen, ispirata dalle Bene Gesserit, che lo vedono come un Messia, il profeta che salver� l’universo. �� diviso tra la sete di vendetta e la consapevolezza che quel cammino pu� portarlo alla catastrofe, verso il caos e una nuova guerra�. Chalamet rilancia. �Nel primo film Paul � un giovane privilegiato, il figlio di un duca, al riparo nelle mura reali. La sua tragedia personale lo porta a diventare l’uomo che � destinato a diventare, una guida, un ruolo di cui non � necessariamente entusiasta ma che abbraccia tra molti dubbi. Il primo film poneva le basi di questa evoluzione�. Entrano in scena nuovi personaggi. Austin Butler, Feyd Rautha, il nipote del barone (�Una via di mezzo tra un maestro di spade e Mick Jagger�, secondo il regista), Florence Pugh, la principessa Irulan figlia dell’imperatore (Christopher Walken), Lady Fenring (L�a Seydoux), il personaggio pi� misterioso che lei descrive come una sorta di agente segreto, l’unica che fa un vago accenno a un Dune 3. Ritroviamo anche il Gurney Halleck di Josh Brolin e la Reverenda Madre Mohiam, Charlotte Rampling. Tra le sfide del kolossal — che dovr� testare la tenuta del box office globale — le scene con le cavalcate dei giganteschi vermi delle sabbie. �Tra le sequenze pi� complicate che abbia mai girato — ammette Villeneuve —. Nel romanzo non � spiegato come fanno i Fremen e Paul a condurli, ci abbiamo lavorato tanto. Non volevo compromessi, volevo che il pubblico ci credesse�. Tre mesi di lavoro nel deserto di Abu Dhabi e un team ad hoc, precisa Chalamet: �� stata dura, proprio come si vede nel film�. C’� anche un po’ di Italia in Dune - Parte due: i fan di Carlo Scarpa riconosceranno le architetture inconfondibili del Memoriale Brion di San Vito, la sua ultima opera. Nessuno ci aveva mai girato prima.