DAI NOSTRI CORRISPONDENTI NEW YORK-PARIGI Concerti cancellati, serate annullate, articoli rimossi. In un disprezzo indistinto verso israeliani (pro o contro il governo Netanyahu non importa), sionisti ed ebrei, negli Stati Uniti e in Europa si fa largo dopo il 7 ottobre quel filone della cancel culture che contesta ci� che ha a che fare con l’identit� ebraica o Israele, sentiti come parte di un unico problema.
Concerti saltati, articoli rimossi, la censura anti israeliana dall’Eurovision ad Amos Oz
Gli episodi sono cominciati dopo la strage del 7 ottobre: �Come se il Paese fosse radioattivo�

Manifestanti pro Palestina stesi al suolo avvolti in una bandiera durante un presidio a San Sebasti�n, nord della Spagna (Barrientos/Ap)
� un fenomeno che non ha atteso la risposta israeliana e l’invasione di Gaza, ma � cominciato nelle ore immediatamente successive al massacro compiuto dai terroristi di Hamas il 7 ottobre 2023.
Le scelte del premier Netanyahu, i bombardamenti e le decine di migliaia di vittime civili hanno aggravato la situazione tanto che Israele sta diventando �radioattiva� e la diaspora ebraica nel mondo sempre pi� insicura, scrive sul New York Times Thomas Friedman. A vincere la battaglia nei cuori e nelle menti di europei e americani rischia di essere la sensibilit� alla Roger Waters, la rockstar inglese ex Pink Floyd protagonista del movimento Bds (Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni) contro Israele, e anche autore di vecchi commenti antisemiti contro il manager �fottuto ebreo� o il pessimo cibo �da ebrei� vegetariano.
Canzoni cambiate
Dopo le minacce di esclusione dal concorso Eurovision in maggio a Malm�, la cantante israeliana Eden Golan ha cambiato il testo e il titolo della canzone, October (in riferimento alla strage) � diventato Hurricane, ma ieri a Londra il Rio Cinema, che da anni proietta in diretta la serata finale del concorso ed � il punto di ritrovo londinese dei fan dell’Eurovision, ha annunciato che annuller� l‘evento se l’israeliana Eden Golan verr� confermata tra i partecipanti.
Non � necessario che c’entri lo Stato di Israele perch� si arrivi al boicottaggio: resta emblematico il caso del 25 ottobre scorso, quando l’Unione degli studenti dell’Universit� di Cambridge ha annunciato la messa al bando dell’opera Saul (primo re di Israele, padre di David) composta da Georg Friedrich H�ndel nel 1739, motivandola con �la crisi umanitaria a Gaza�.
Se a Parigi una studentessa ebrea pu� essere apostrofata come �sionista� e bloccata all’ingresso dell’aula occupata dai filopalestinesi, nella vicina Pantin invece la celebre filosofa femminista americana Judith Butler qualche giorno fa in una conferenza ha definito i militanti di Hamas come �resistenti� e ha messo in dubbio gli stupri subiti dalle donne israeliane il 7 ottobre, ripetendo che li condanner� solo se le �verr� fornita la necessaria documentazione� (le prove anche video sono a disposizione da mesi). I concerti della cantante israeliana Liraz Charhi, che pure canta in farsi (la lingua dell’Iran) in segno di speranza nella coesistenza, vengono annullati, tra le minacce, in tutta Europa.
I campus Usa
Negli Stati Uniti, le proteste nei campus americani al grido �Dal fiume al mare, la Palestina sar� libera� (negando quindi il diritto di Israele a esistere) e lettere aperte come quella firmata da trenta organizzazioni studentesche di Harvard che definiva �il regime israeliano interamente responsabile della violenza�, sono sfociate in un caso al Congresso a dicembre, quando tre presidi — Liz Magill della University of Pennsylvania, Claudine Gay di Harvard e Sally Kornbluth del Mit — hanno risposto in modo evasivo alla domanda: gli studenti vanno sanzionati se invocano il genocidio degli ebrei? Le prime due sono state costrette a dimettersi, su pressione di finanziatori degli atenei e parlamentari bipartisan che hanno definito �ripugnante� la loro invocazione della libert� di espressione.
Gli appelli a una libert� di espressione che comprenda l’auspicio del genocidio degli ebrei d’altronde si sono accompagnati a forme di censura: a marzo, Joanna Chen — traduttrice che vive in Israele impegnata in attivit� di solidariet� in Cisgiordania — ha scritto in un articolo per la rivista letteraria di sinistra Guernica delle difficolt� di provare empatia con i palestinesi dopo la strage di Hamas; l’articolo � stato rimosso perch� diversi membri dello staff si erano dimessi definendolo �apologia del sionismo�.
Jodi Rudoren, direttrice della rivista ebraica americana The Forward, nella sua cittadina multietnica di Montclair in New Jersey ha difeso il diritto alle proteste antisioniste ma ora dice che suonano sempre pi� come �No agli ebrei�. Franklin Foer nel pezzo di copertina d’aprile dell’Atlantic �L’et� dell’Oro degli ebrei americani sta finendo�, scrive del malessere di molti che prima temevano l’antisemitismo della destra e hanno scoperto quello della sinistra. In questo clima, un teatro di Manhattan ha cancellato la messa in scena di �Una pace perfetta� di Amos Oz: �Non escludo — ha scritto sua figlia Fania su X — che la paura fosse un fattore�.
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18 marzo 2024 (modifica il 18 marzo 2024 | 08:15)
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