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IL POST E LE POLEMICHE La Russa (e Mussolini) a testa in giù: il post di Riondino, direttore artistico dell’Uno Maggio di Taranto
«La cosa veramente divertente - scrive l’attore - è che c’è stato un tempo in cui i fascisti erano più autentici, più spavaldi, erano leoni, anche se solo per un giorno. Rivendicavano la loro identità senza paura di essere accusati di essere traditori e assassini della patria. Oggi invece hanno paura di definirsi, di rivendicare la loro fede. Tradiscono la loro identità giurando sulla costituzione antifascista e poi per stare seduti sulla poltrona diventano campioni della super cazzola, cintura nera di arrampicata sugli specchi. Lo dico sinceramente. Non ci sono più i fascisti di una volta. Solo pecore. Ecco cosa sono i fascisti di ieri che sono diventati i governanti di oggi. Meglio una vita da pecora che un giorno da leoni. Viva la resistenza».
Non è la prima volta che rappresentanti della destra, in particolare di FdI, inclusa la premier Giorgia Meloni, vengono raffigurati a testa in giù nel macabro ricordo di piazzale Loreto e di Mussolini, cui gli esponenti del partito della premier vengono spesso associati.
E il post di Riondino su Ignazio La Russa (che spesso ha mostrato con orgoglio la sua personale collezione di busti del Duce) è altra benzina sul fuoco delle polemiche su fascismo e antifascismo, tornate protagoniste in occasione del 25 aprile con la censura Rai al monologo di Antonio Scurati. Riondino aveva espresso solidarietà allo scrittore raccontando di essere stato recentemente vittima anche lui di censura da parte della Rai. Il Tg1, secondo quanto raccontato da Riondino, aveva programmato e poi annullato un servizio su Palazzina Laf, il film da lui diretto e interpretato per il quale è candidato ai David di Donatello in ben cinque categorie, tra cui quella per il miglior regista esordiente e il migliore attore protagonista. Tra l’altro, Riondino in questi giorni è impegnato nell’organizzazione del Concertone dell’Uno Maggio Libero e Pensante di Taranto del quale condivide la direzione artistica con Diodato e Roy Paci.
Non è la prima volta che rappresentanti della destra, in particolare di FdI, inclusa la premier Giorgia Meloni, vengono raffigurati a testa in giù nel macabro ricordo di piazzale Loreto e di Mussolini, cui gli esponenti del partito della premier vengono spesso associati.
E il post di Riondino su Ignazio La Russa (che spesso ha mostrato con orgoglio la sua personale collezione di busti del Duce) è altra benzina sul fuoco delle polemiche su fascismo e antifascismo, tornate protagoniste in occasione del 25 aprile con la censura Rai al monologo di Antonio Scurati. Riondino aveva espresso solidarietà allo scrittore raccontando di essere stato recentemente vittima anche lui di censura da parte della Rai. Il Tg1, secondo quanto raccontato da Riondino, aveva programmato e poi annullato un servizio su Palazzina Laf, il film da lui diretto e interpretato per il quale è candidato ai David di Donatello in ben cinque categorie, tra cui quella per il miglior regista esordiente e il migliore attore protagonista. Tra l’altro, Riondino in questi giorni è impegnato nell’organizzazione del Concertone dell’Uno Maggio Libero e Pensante di Taranto del quale condivide la direzione artistica con Diodato e Roy Paci.