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Raviolificio Scoiattolo, da Varese agli Usa. Si cresce e il capitale torna tutto in famiglia
Una storia tutta italiana e familiare. All’inizio degli anni 80 Umberto Belletti e sua moglie danno vita al laboratorio artigianale dove nonna Ebe emiliana doc e specialista della pasta fresca produce i suoi tortellini e scegli anche il nome ispiratole dall’affiatamento e dalla semplicità della sua famiglia. Negli anni ‘90 le figlie Annamaria e Giancarlo con i mariti Lino Di Caro e Giuseppe Guerra entrano in azienda e iniziano a pianificare un futuro ambizioso per questo progetto ambizioso. Durante questi anni Scoiattolo fonde per primo il concetto di benessere con il buono e anticipa le tendenze del settore introducendo delle nuove linee in grado di soddisfare le diverse esigenze alimentare: dai ravioli e pasta senza glutine ai ripieni 100% vegetali. In questi anni vengono proposti al mercato anche fusilli freschi con farina di legumi. L’healthy food e il gluten free diventano un nuovo cavallo di battaglia. Oggi il brand è tra i primi tre pastifici italiani ad essere riconosciuto in tutto il mondo come azienda di riferimento per la produzione di pasta fresca e la nuova generazione dei fratelli Scoiattolo investe in impianti a tecnologia 4.0 per aumentare la produttività con processi che rispettano i tempi di lavorazione della pasta sfoglia e dei ripieni. Alla tecnologia avanzata si affianca sempre l’attenzione per le materie prime. Scoiattolo produce sia a proprio marchio sia per le grandi insegne della Gdo(30%) e anche oltre confine e oltre oceano. Nel mercato nazionale è distribuito nei principali supermercati(dall’Esselunga alla Coop alla Lidl e Tigros). Forte è inoltre l’impegno per la sostenibilità. Quest’anno ha infatti appena presentato il secondo bilancio di sostenibilità. Scoiattolo si impegna così a ridurre il suo impatto ambientale con l’acquisto di materie prime solo da fornitori italiani per ridurre l’impatto sulla filiera, nell’utilizzo di confezioni realizzate solo con materiali riciclati(80%). Anche il nuovo stabilimento sarà integrato con il verde circostante, realizzato con materiali di costruzione adatti alla riduzione delle emissioni inquinanti e che vedrà la creazione di nuovi e ampi spazi di lavoro per una visione futuristica e innovativa di business e welfare. Nell’ultimo anno le operazioni di efficientamento effettuate hanno permesso di diminuire i consumi energetici dello 0,8% e ridurre le emissioni di Co2 rispetto al 2021. Prosegue anche l’impegno nei confronti delle comunità locali attraverso donazioni e partecipazioni a eventi per lo sviluppo e la promozione del territorio. La famiglia resta al centro. Infatti nel 2016 dopo quattro anni di partecipazione di un fondo d’investimento in aumento di capitale, la famiglia Di Caro/Belletti ha riacquisito le quote detenute dal fondo(42%) tornando così unica proprietaria. «In futuro non escludiamo di fare acquisizioni di piccoli operatori del settore. Continuiamo comunque a ricevere richieste di entrare nel nostro capitale», conclude il direttore generale.