Israele non può più difendersi da solo: e l'America ne trae le conseguenze

L’attacco iraniano su Israele del 13 aprile ha smentito un dogma nella dottrina militare israeliana, ossia che il paese debba essere in grado di difendersi da solo: «Senza gli americani, che misero insieme una coalizione con inglesi e alcuni paesi arabi – spiega Federico Rampini nella sua rubrica Oriente Occidente Israele non sarebbe riuscito a neutralizzare l’attacco». Questo da’ la misura del potere in mano a Joe Biden: «Raramente, dal 1967 a oggi, gli Usa hanno osato condizionare gli aiuti militari a Israele come ha dichiarato il presidente statunitense in un’intervista alla Cnn – nota Rampini -, ma è irrealistico pensare che il problema si chiami Benjamin Netanyahu». Una larga fetta dell’opinione pubblica israeliana non è più d’accordo sul principio dei due Stati: «Persino un moderato come Isaac Herzog, attuale presidente di Israele, respinge questa ipotesi». Questo è il problema di Biden: «deve rilanciare il dialogo con i paesi arabi, a cominciare dall’Arabia Saudita, ma il nodo rimane sempre la questione palestinese», conclude Rampini.