Antonino Cannavacciuolo: «Le mie pacche? Te le devi meritare. Per Maradona ho tolto la giacca da chef»

�Io mi diverto di pi� in cucina che in tv, anche se mi vedi in tv sorridente in realt� faccio fatica. Mi diverto a stare in cucina in mezzo ai ragazzi ventenni pieni di energia positiva. L� sto bene, sto in pace�. Comincia cos� la chiacchierata di Antonino Cannavacciuolo, chef da sette stelle Michelin e giudice di MasterChef, con Antonella Clerici durante il programma �� sempre mezzogiorno�. Cannavacciuolo sar� protagonista domani gioved� 29 febbraio della finale della tredicesima edizione del talent culinario. Approfitta dell’intervista per celebrare i giovani, intanto quelli della sua brigata: �Le sette stelle Michelin? Il successo non � mio, � del gruppo, della squadra, ragazzi di vent’anni che hanno voglia di mangiarsi il mondo�, spiega. E pensa anche al futuro: �Se i miei figli volessero fare il mio lavoro sarei contento di poter dare un seguito a quello che stiamo costruendo. Andrea non dice di voler fare il cuoco ma sta sempre con le mani in pasta... vedremo!�. Tornando alla tv, il merito del successo di Cannavacciuolo � della moglie Cinzia: �Mia moglie — spiega lo chef — aveva capito che potevo essere un personaggio televisivo, io no. Il mio mondo era la cucina e arrivare alla tre stelle, poi c’� stato questo corteggiamento della televisione. Ho provato per scherzo e non pensavo di arrivare qui: anche in tv faccio quello che faccio nella mia cucina. Sono me stesso, quello che si vede non � finto o recitato�. Ma il messaggio che pi� preme allo chef � questo: �Dobbiamo puntare sui giovani, basta dire che non sono capaci, a vent’anni hanno forza ed energia, dobbiamo dare loro fiducia e far capire che si pu� sbagliare. Non bisogna fermarsi alla prima bocciatura�. Cannavacciuolo ricorda poi l’unica volta in cui si � seduto nella sala del suo ristorante, �Villa Crespi�, sul lago d’Orta: �Era il 2016. Mi sono tolto la giacca da cuoco e mi sono seduto accanto a Maradona, ospite nel mio ristorante. � stato un momento magico�. Clerici chiude chiedendogli il significato della pacca, il suo gesto iconico: �Non la do a tutti, � un grazie, quasi un complimento, Bisogna meritarsela�.