Israele - Hamas, le news di oggi. Proteste contro Netanyahu, il sindacato chiede elezioni e minaccia sciopero generale. Il premier: “Sarebbe un favore ad Hamas”

Il premier palestinese Shtayyeh incontra il presidente Ramaphosa e ringrazia il Sudafrica

Il primo ministro palestinese, Mohammad Shtayyeh, e il Presidente sudafricano, Cyril Ramaphosa, si sono incontrati oggi ad Addis Abeba, in Etiopia, a margine del vertice dell'Unione africana. Shtayyeh ha espresso il suo apprezzamento per l'azione del Sudafrica davanti alla Corte delle Nazioni Unite che ha presentato l'accusa di genocidio contro Israele, affermando che "il Sudafrica sta processando Israele davanti alla Corte internazionale di giustizia in nome di tutte le persone libere del mondo e per la vittoria della giustizia, verità e umanità". Ieri, la Corte internazionale di giustizia ha respinto una richiesta di misure aggiuntive contro Israele da parte del Sud Africa, in quello che equivaleva a un tentativo di convincere la Corte a ordinare lo stop all'operazione militare di Rafah pianificata da Israele. La Corte, tuttavia, ha osservato che un attacco a Rafah "'aumenterebbe esponenzialmente quello che è già un incubo umanitario con indicibili conseguenze regionalì", citando le parole del Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres.

Israele contro Sudafrica, è braccio legale Hamas

Il Ministero degli Esteri israeliano ha rilasciato un comunicato che critica il Sudafrica dopo che la Corte internazionale di giustizia ha respinto la richiesta di Pretoria di ordinare limitazioni alle operazioni militari israeliane a Rafah. "Il tentativo fallito del Sudafrica di indebolire il diritto di Israele a difendere se stesso e i suoi cittadini dall'organizzazione terroristica Hamas fornisce un'ulteriore prova che le sue affermazioni sono infondate", si legge nella dichiarazione, riferendosi all'accusa di "genocidio" del Sudafrica contro Israele. Il ministero prosegue accusando il Sudafrica di "fungere da braccio legale di Hamas" e di "lavorare per promuovere gli interessi di questa organizzazione terroristica". "Israele sta agendo e continuerà ad agire in base al suo diritto di proteggere i suoi cittadini e di ottenere il rilascio degli ostaggi, pur rimanendo impegnato a sostenere il diritto internazionale, facilitando il trasferimento di aiuti umanitari e facendo ogni sforzo per prevenire danni ai civili non coinvolti", aggiunge il comunicato.