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Improvvisa lezione di educazione sessuale alle elementari: maestra licenziata
La maestra però non si era data per vinta e aveva presentato ricorso, che è stato respinto dal Tribunale di Forlì e dalla Corte d’Appello di Bologna, così come dalla Corte di Cassazione che ha confermato il licenziamento. La sentenza parla chiaro e fa riferimento anche al modus operandi della supplente. «Non riguarda tanto singoli particolari della vicenda di causa, come il contenuto esatto dei disegni (ritenuto "non dirimente"), quanto l'essersi addentrata in una tematica delicata, quella degli "argomenti legati alla sessualità ed alla procreazione" all'esito di un contesto inappropriato (la lite tra due bambini, con uso da parte loro di parole forti, anche di ambito sessuale o corporale), senza "pianificazione o coordinamento con le altre maestre", in una classe in cui aveva iniziato ad insegnare da poco, con l'effetto ultimo di provocare turbamento negli alunni, immediatamente manifestato all'uscita da scuola con i genitori». La maestra, dal canto suo, si è difesa spiegando di aver mostrato alla lavagna un ovulo e di uno spermatozoo, evitando di disegnare organi genitali. Ma la sentenza della Cassazione ha appunto superato questa osservazione, sottolineando invece che la lezione ha avuto «l’effetto di provocare grave turbamento e disagio negli alunni».