Cannoni ad acqua e collisioni, guerriglia in mare tra cinesi e filippini di fronte al relitto conteso: «Ci sono 4 feriti»

di Guido Santevecchi

Incontro ad alta tensione tra le due marine militari nell’arcipelago delle Spratly, rivendicato da Pechino e Manila: i battelli filippini stavano consegnando rifornimenti di cibo per i militari che vivono su una nave fatta arenare 25 anni fa in una secca per dimostrare la sovranit� sulla zona

Cannoni ad acqua e collisioni, guerriglia in mare tra cinesi e filippini di fronte al relitto conteso: «Ci sono 4 feriti»

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE DA PECHINO
Un altro giorno di guerriglia oceanica tra Cina e Filippine. I cannoni impiegati dalle unit� cinesi per fortuna sono caricati ad acqua, ma i getti sono potenti e la Guardia costiera di Manila denuncia che quattro marinai sono rimasti feriti.

Teatro dell’incontro ad alta tensione, con inseguimenti, tagli di rotta e gli idranti puntati ad alzo zero, la zona di Second Thomas Shoal nell’arcipelago delle Spratly rivendicato dai due Paesi. Nella secca di Second Thomas, la Marina filippina ha fatto arenare venticinque anni fa una vecchia nave militare arrugginita, la Sierra Madre, con una pattuglia di militari incaricati di dimostrare la sovranit� sulla zona. I cinesi presidiano la zona dal mare, cercando di prendere per fame la postazione avversaria.

In quest’ultimo incidente, due battelli filippini con rifornimenti per l’avamposto sulla Sierra Madre, scortati da due guardacoste, sono stati intercettati e presi di mira dai cannoni ad acqua di due pattugliatori cinesi. Nella versione di Manila, il rifornitore Unaizah May 4 ha subito danni in coperta, in particolare la rottura dei vetri del posto di comando, dove quattro marinai sono rimasti feriti. Questo battello e un altro di scorta hanno subito anche �collisioni minori� e hanno dovuto invertire la rotta. L’altra unit� rifornitrice, la Unaizah May 1, � riuscita a consegnare il carico ai soldati attestati sul relitto di Second Thomas.

Manila ha protestato �solennemente� per via diplomatica; anche l’ambasciatrice degli Stati Uniti nelle Filippine ha condannato l’azione cinese �che mette costantemente in pericolo vite umane�. Pechino ribatte che sono stati gli avversari a �urtare volontariamente� un battello cinese e protesta perch� i filippini avrebbero cercato di consegnare agli uomini della Sierra Madre materiale da costruzione per rinforzare la loro posizione.

La Cina rivendica le Spratly (che in mandarino si chiamano Nansha, Isole del Sud) e circa il 90 per cento del Mar cinese meridionale, comprese le acque e le isole vicine alla coste di Paesi come Filippine, Vietnam, Malesia, Brunei e Indonesia. Una pretesa che secondo la Repubblica popolare affonda nella storia imperiale, ma che nel 2016 la Corte arbitrale permanente dell’Aia ha bocciato. Per Manila, Second Thomas Shoal si chiama Ayundin: � 105 miglia nautiche (195 km) al largo della provincia filippina di Palawan, mentre le coste cinesi pi� vicine sono quelle della grande isola di Hainan, distante 536 miglia nautiche (1.000 chilometri).

Il presidente filippino Ferdinand Marcos ha alzato il tono della contesa politica: �Non cederemo mai neanche un centimetro quadrato del nostro territorio�, ha detto davanti ai rappresentanti dell’Asean (Associazione delle nazioni del sud-est asiatico) riuniti a Melbourne.


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5 marzo 2024 (modifica il 5 marzo 2024 | 12:13)

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