Benedetta Pilato ai Mondiali di nuoto: «Ho cambiato la mia vita, ma non certo per un fidanzato»

di Arianna Ravelli

Benedetta Pilato si � trasferita da Taranto a Torino, ha cambiato allenatore, si � iscritta all’Universit�. �Una scelta se non sofferta molto ragionata, faticosa. Il gossip non � vero, ma anche se fosse le pare che cambio tutto per un uomo?�

Benedetta Pilato ai Mondiali di nuoto: «Ho cambiato la mia vita, ma non certo per un fidanzato»

� nel pieno del viaggio, Benny, certo non � pi� la stessa (e come potrebbe?) che a 14 anni vinceva l’argento ai Mondiali di Gwangju stupendo prima di tutto se stessa, e neanche quella che a 16 stabiliva il record del mondo nei 50 rana (29’’30) lanciandosi nel parco giochi delle Olimpiadi (con relativi contraccolpi), ma, a voler vedere, nemmeno quella che solo sei mesi fa a Fukuoka vedeva il suo primato battuto dalla lituana Meilutyte e strappava un bronzo di rabbia e volont� dopo un’annata martoriata dai malanni. � una crescita con l’andamento veloce, questa: Benedetta Pilato a 19 anni � una veterana della Nazionale che ai Mondiali di Doha fa le prove generali dei Giochi. Ha cambiato tutto: citt� (da Taranto a Torino), allenatore (da Vito d’Onghia, tecnico per hobby che l’aveva cresciuta sin da piccolissima, ad Antonio Satta) frequentazioni (ne parleremo), studi (dopo la maturit� scientifica, l’iscrizione all’Universit� in Biologia), abitudini (ora vive da sola �e mentre parliamo faccio un po’ di lavori in casa...�).

Benedetta, come sta?
�Mi sento bene, sin troppo! I risultati di quest’anno credo lo abbiano fatto vedere. Sono soprattutto molto contenta della scelta che ho fatto, c’� voluto coraggio�.

Ci racconti.
�Sono scelte faticose, sai benissimo quello che lasci ma non quello che trovi. Conoscevo Antonio Satta, ma non avevo mai vissuto la quotidianit� con lui e sono rimasta piacevolmente colpita�.

Che allenatore � Satta?
�� molto sereno. Mette tanta tranquillit�, non ho mai paura quando arrivano gli appuntamenti. Per me che mi ero allenata sempre con la stessa persona, l’aspetto umano era quasi pi� importante di quello sportivo�.

In che rapporti � rimasta con Vito d’Onghia? Vi sentite?
�Quasi quotidianamente! I rapporti cos� non si perdono. All’inizio ero pi� io che lo chiamavo e gli chiedevo degli allenamenti, neanche io mi conosco bene come atleta come mi conosce lui�.

Qual � il cambiamento maggiore?
�Faccio doppio allenamento, prima andavo a scuola e non potevo. All’inizio ero un po’ in difficolt�, il corpo doveva abituarsi, non siamo macchine. Per� cos� ho pi� tempo, posso diluire i programmi di lavoro�.

E la citt�? Come si trova a Torino?
�La mia paura pi� grande era di non riuscire ad ambientarmi e invece sono stupita da quanto poco ci abbia messo. Mi alleno al mattino, dormo, faccio un altro allenamento, ho poco tempo libero ma cerco di svagarmi. Ho lasciato il cane a Taranto, purtroppo. Mi sono iscritta all’Universit� ma non ho ancora avuto il tempo di dedicarmici, l’ho presa con calma...�.

Tutti dicevano che si era trasferita perch� a Torino c’era Alessandro Miressi.
�Io non mi sono mai sbilanciata perch� pensavo fossero affari miei, ma questa storia non � vera, mi faceva strano che la gente lo desse per scontato senza conferme, io andavo a Torino per uno pseudo fidanzato, neanche uno ufficiale!�.

Ma il punto � che lei non � il tipo da stravolgere la sua vita in funzione di...
�Ma le pare!?! Anche fosse stata vera la storia, non avrei mai cambiato tutta la mia vita, cos�, senza ragionarci, per un’altra persona. Non so se ci sia gente che lo fa, io di certo no, � stata una scelta non dico sofferta ma molto ragionata. E poi a un uomo non avrebbero mai fatto la stessa domanda, ne sono sicura�.

Si � commossa quando le hanno chiesto un commento sulla morte di Giulia Cecchettin.
�Ero molto colpita, s�, sono spaventata, tutte queste storie di violenza sulle donne fanno paura. Non posso ritenermi fortunata se sono fidanzata con una persona decente, che non mi fa del male. Ci stiamo quasi abituando alle violenze, non pu� essere cos�.

Ha seguito i successi di Sinner? Anche lui ha sentito l’esigenza di cambiare l’allenatore.
�S�, le nostre storie sono simili, spero che anche lui non abbia tagliato i rapporti come � successo a me. Io non seguo gli altri sport, ma sono contenta di avere esempi cos� nella nostra nazione�.

Cosa si aspetta da questi Mondiali?
�Ero molto scettica sui Mondiali a febbraio, per� li sto vivendo come un allenamento a gareggiare ad alto livello, io sono sempre competitiva, ma non � la stessa cosa. L’obiettivo restano le Olimpiadi, i Mondiali sono un’opportunit� per provare gli avversari�.

Trover� la sua rivale Meilutyte.
�Penso di s�, io sono una che non si informa�.

� stata una sua forza, in passato.
�Forse � un’arma a doppio taglio ma resto convinta che la gara la fai su di te�.

Chiudiamo con la tappa pi� importante del viaggio, almeno nel prossimo futuro: le Olimpiadi.
�A Tokyo non mi sono vissuta appieno l’esperienza, a Parigi voglio godermela: � come se fosse la prima volta�.


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5 febbraio 2024 (modifica il 5 febbraio 2024 | 07:04)

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