Magic 6 Pro provato in video: AI e fotocamera da 180 Megapixel, come funziona il nuovo Honor
Lo si intuisce dalla determinazione con cui Honor sta entrando nel mercato europeo (dove secondo Canalys nel 2023 ha registrato una crescita record del 116 per cento anno su anno). Lo si percepisce ad ogni lancio dei suoi nuovi prodotti, dove questi vengono messi puntualmente a paragone dei top di gamma di maggior successo, dall'iPhone ai Samsung Galaxy. Honor vuole giocare nel campionato dei «grandi», non solo in Cina - dove è già leader del mercato - ma anche e soprattutto qui, nel Vecchio Continente, dove oltre a presentare agli utenti i suoi modelli di fascia media o bassa, sta portando tutta la tecnologia dei suoi laboratori nei modelli «Magic Pro», quelli più costosi ma anche più raffinati. Con un design curato, una fotocamera da competizione e, ora, anche con l'intelligenza artificiale. L'Honor Magic 6 Pro è stato presentato agli europei in occasione del Mobile World Congress. Se l'aspetto e le principali caratteristiche sono già quelle definitive, il lancio è stato anticipato rispetto all'arrivo delle funzionalità davvero più innovative - l'aggiornamento è previsto da qui a qualche settimana - che provano a dare un'idea di come lo smartphone si stia sempre più trasformando in un assistente personale al nostro servizio. Che impara le nostre abitudini e cerca di anticipare le nostre esigenze. Siamo ancora agli albori dell'era degli AI Phone, gli smartphone ancora più smart, davvero intelligenti. Ma, proprio come Samsung con il suo S24, anche Honor ha voluto arricchire il suo ultimo modello delle prime applicazioni di intelligenza artificiale on device. Che noi abbiamo potuto provare in anteprima proprio al Mobile World Congress di Barcellona. L'Honor Magic 6 Pro, così come il suo predecessore Magic 5 Pro, è un telefono ambizioso anche nel prezzo - siamo a quota 1.300 euro - ma lo abbiamo detto, Honor vuole giocare coi «grandi». E questa è la sua arma migliore per giocare la partita in Europa.
Il design di Honor Magic 6 Pro
Honor Magic 6 Pro si presenta con uno schermo ampio - 6,8 pollici - e brillante. Non è un Oled ma un Ltpo (sigla che si traduce con ossido policristallino a bassa temperatura) e dove troviamo le stelle caratteristiche anti-sfarfallio e anti-affaticamento degli occhi già presenti sul predecessore, il Magic 5 Pro. Viene però ulteriormente irrobustito grazie al NanoCrystal Shield, ovvero uno strato di rivestimento in un materiale molto resistente (si chiama nitroruro di silicio) che evita i graffi e para dalle possibili cadute. Girando lo smartphone, troviamo una scocca in due colorazioni. Il nero è in vetro, opaco e uniforme, la versione «verde» è più particolare. Il materiale ruvido, anti-scivolo è pensato per una versione «green» in tutti i sensi: è stata scelta una lussuosa pelle vegana morbida e rugosa al tatto. C'è a chi piace e a chi no il mastodontico comparto fotografico che occupa gran parte del retro del Magic 6 Pro così come di altri suoi rivali (a cominciare dallo Xiaomi 14). L'idea della casa cinese è di rendere questo elemento parte integrante del design. Un cerchio racchiuso in un quadrato dagli angoli smussati, che ricorda la lunetta di un lussuoso orologio, dove all'interno troviamo i tre grandi occhi che rappresentano gli altrettanti sensori fotografici.

A sinistra Honor Magic 5 Pro, a destra Honor Magic 6 Pro
I punti forti: batteria e fotocamere
Tra le caratteristiche che più ci hanno colpito di questo Honor Magic 6 Pro c'è sicuramente la batteria. La casa cinese ha lavorato molto su questo fronte, andando a inserire in questo smartphone una batteria con una nuova tecnologia al silicio-carbonio che consente di immagazzinare maggiore energia alla stessa densità delle batterie agli ioni di litio. E dunque di arrivare a una capacità di 5.600 mAh. Non solo: questa tecnologia permette di mantenere le stesse prestazioni anche a basse temperature, solitamente un tallone d'achille per gli smartphone e in generale per i dispositivi elettronici che tendono a scaricarsi molto più velocemente al freddo. A completare il tutto, un chipset chiamato Honor E1 che migliora l'efficienza energetica e la ricarica veloce da 80W, che arriva a 66W in modalità wireless. Honor garantisce una ricarica al 100 per cento in soli 40 minuti.
Con quell'ingombrante comparto fotografico sul retro, le aspettative sugli scatti di questo Magic 6 Pro sono alte. Non delude ma non stupisce, se non per l'impressionante zoom digitale che arriva a cogliere dettagli fino a 100X con una precisione superiore alla media grazie al teleobiettivo da 180 megapixel. Il Falcon Camera System, con un modello di intelligenza artificiale che viene in aiuto ai sensori fotografici, permette di ottenere ottimi scatti in generale. Abbiamo trovato un po' carente la modalità notturna: se non si inquadra un oggetto preciso, ma una scena con tanti elementi, il risultato risulta un po' sgranato e con una luce poco realistica. Infine, il software chiamato Motion Sensing Capture permette di immortalare una persona in movimento - magari mentre fa sport, l'algoritmo è stato aggiornato allenandosi proprio su questo - nel momento migliore. In automatico, basta premere il simbolo posto sulla schermata della fotocamera e poi inquadrare il soggetto. Al resto ci pensa lo smartphone.

Cosa c'è di «intelligente» su Honor Magic 6 Pro
Honor ha lanciato in Europa il suo nuovo top di gamma senza l'integrazione della sua più importante caratteristica, che è però arrivata con un paio di settimane di ritardo grazie a un aggiornamento. Il sistema operativo MagicOS 8.0 si basa su Android ma porta con sé anche la prima piattaforma di intelligenza artificiale di Honor che si concentra in particolare sull'interfaccia. E si propone di «assistere l'utente» per semplificare alcune delle azioni che compie diverse volte al giorno. Come lo spostamento da un'app all'altra. La funzionalità si chiama Magic Portal (o Portale Magico in italiano) e per capire come funziona - e a cosa serve - è meglio ricorrere a un esempio: supponiamo che un amico ci invia l'indirizzo della pizzeria dove dobbiamo incontrarlo. Normalmente dovrei copiare l'indirizzo, uscire da WhatsApp, entrare su Google Maps, incollare l'indirizzo e avviare il percorso. Cinque passaggi. Con l'assistenza di Magic Portal invece ne basta uno: tenere premuto sul messaggio con all'interno l'indirizzo e poi scegliere l'applicazione che ci serve nel menu che compare mentre lo trasciniamo a destra o a sinistra dello schermo. Questo menu è personalizzato sull'informazione che abbiamo selezionato - se è un indirizzo non comparirà Instagram ma Maps o Note o Mail - e sulle nostre preferenze, che lo smartphone man mano impara. Tra Waze e Maps, ad esempio, ci mostrerà quella che utilizziamo di più. Sia ben chiaro: non stiamo parlando di una funzionalità rivoluzionaria, ma di un semplice assistente nelle faccende «digitali» più quotidiane.
Altro strumento che dovrebbe arrivare tra marzo e aprile è un chatbot - come ChatGpt per intenderci - integrato sul dispositivo e che può rispondere alle nostre domande. Si chiama Magic LM e si basa sul modello di linguaggio open source sviluppato da Meta, LlaMa 2. Lo abbiamo solo intravisto nelle demo messe a disposizione dell'azienda durante il Mobile World Congress di Barcellona, e soltanto in inglese. Rimandiamo il giudizio dunque, ma possiamo intanto aggiungere che questi assistenti testuali (o vocali) saranno sempre più diffusi sui dispositivi nei prossimi anni.
Nuove interfacce: eye tracking e gesti
Honor ha lavorato molto proprio sull'interfaccia, sperimentando nuove modalità di interazione con il dispositivo che sfruttano non solo il dito ma altre parti del corpo. Come le mani o gli occhi. Partiamo da questi ultimi: c'è, su questo Magic 6 Pro, una tecnologia per il tracciamento dello sguardo. Il sensore, che in pochi secondi - forse troppo poco per settare un riconoscimento biometrico così complesso - «impara» la forma dei nostri occhi e il modo in cui si muovono, si trova nella Magic Capsule. Ovvero quell'ovale nero nella parte alta dello schermo che ricorda tanto la Dynamic Island dell'iPhone. Cosa possiamo fare con una «occhiata»? Per ora niente, ma tra qualche settimana quando verrà attivata la funzione potremo sfruttare questo spazio nero. Guardandolo, si ingrandirà per ospitare informazioni e notifiche. Qualche esempio: se ci stanno chiamando e vogliamo rispondere, con l'eye tracking possiamo far comparire nella Magic Capsule i pulsanti rossi e verdi. Se ci arriva un messaggio, possiamo aprirlo e visualizzarlo. Queste sono le due demo che abbiamo potuto vedere, ma Honor vuole esplorare in futuro anche nuove vie di interazione - anche con altri dispositivi - della modalità «sguardo». Come - ed è quasi una provocazione - accendere e spegnere un'automobile. Per ora la Magic Capsule si può utilizzare «manualmente» - quindi premendoci sopra - per monitorare informazioni delle app musicali che stiamo utilizzando.
Sono invece già disponibili sul Magic 6 Pro - come anche sul suo predecessore Magic 5 Pro - le Gestures, ovvero dei movimenti della mano davanti allo schermo che un sensore nascosto nella Magic Capsule riconosce e attivano diverse azioni. Per attivarle, basta posizionare il palmo davanti allo smartphone: comparirà un piccolo simbolo a forma di mano appunto. A quel punto possiamo spostare verso il basso le dita per scrollare, girare l'intero palmo per tornare indietro oppure chiudere il pugno per scattare uno screenshot.
I rivali di Honor Magic 6 Pro
Honor Magic 6 Pro è un buon telefono che ha due punti forti: fotocamera (in particolare lo zoom) e batteria. Anzi, parliamo della batteria con maggiore capacità di tutto il settore. Il design è particolare e riconoscibile, con quel grosso comparto fotografico sul retro. Lo rende ancora più originale la versione in pelle ruvida verde. Sarà apprezzato da chi cerca uno smartphone che si distingue dagli altri. Il prezzo è alto, ma compete con quello dei modelli che si posizionano nella stessa fascia. In primis il Samsung Galaxy S24 Ultra, ma anche lo Xiaomi 14 Ultra.
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