I pazienti oncologici sono particolarmente suscettibili alle infezioni. Perch� sia il tumore di cui soffrono sia le terapie a cui vengono sottoposti contribuiscono purtroppo a d abbassare le loro normali difese immunitarie. Motivi ai quali vanno aggiunti i pericoli derivanti dall’assidua frequentazione degli ospedali per cure, visite ed esami, dove � pi� probabile contrarre virus. Non � un caso, dunque, che le principali societ� scientifiche nazionali e internazionali concordino sull’importanza di vaccinare i malati di cancro contro tutte le malattie prevenibili, sottolineando come i benefici superino di gran lunga gli eventuali rischi.
Tumori, i vaccini raccomandati contro le malattie prevenibili
Consigliati: antinfluenzale, anti-pneumococco, anti-Covid e anti-Herpes Zoster. Lo scopo � evitare patologie che per i pazienti oncologici possono avere conseguenze molto gravi

(Getty Images)
L’indagine
Eppure il 20% degli italiani con una diagnosi di tumore non ha mai parlato di vaccinazioni con il proprio oncologo e non si sente abbastanza informato su questo tema. Il 56% non conosce i rischi di una mancata immunizzazione. L’80% non � consapevole del fatto che una corretta vaccinazione pu� contribuire a migliorare i risultati delle terapie anticancro. Sono dati che emergono da un’indagine condotta su oltre 500 pazienti dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) e presentati nei giorni scorsi durante il congresso nazionale a Roma, dove � stata anche lanciata una campagna informativa con l’obiettivo di richiamare l’attenzione di malati e familiari per sensibilizzarli su un problema serio e da molti sottovalutato.
Le quattro vaccinazioni pi� raccomandate
Quali vaccinazioni dovrebbero fare i malati di cancro? �Sono molte quelle raccomandate, ma quelle maggiormente consigliate sono quattro: l’antinfluenzale, l’anti-pneumococcica, l’anti-SARS-CoV-2 e l’anti-Herpes Zoster – risponde Saverio Cinieri, presidente di Fondazione Aiom -. Lo scopo � evitare di sviluppare malattie che per un paziente oncologico possono avere conseguenze molto pi� gravi che nelle altre persone. Per la stessa ragione le immunizzazioni sono fortemente suggerite alle persone che vivono a stretto contatto. Prima di procedere al vaccino bisogna per� sempre valutare la situazione del singolo malato perch� ci sono tempi da rispettare e possibili controindicazioni da considerare�.
Nuovo vaccino per l'Herpes Zoster
Con l’arrivo del freddo invernale � quindi consigliabile parlare con l’oncologo e procedere, appena possibile, alla vaccinazione antinfluenzale, anti-pneumococcica e al richiamo contro Covid.
E l’Herpes Zoster? �Viene comunemente chiamato fuoco di Sant’Antonio ed � la conseguenza di una riattivazione del virus varicella-zoster — spiega Nicola Silvestris, consigliere nazionale Aiom —. Questo agente patogeno ha la particolarit� di restare “dormiente” all’interno di raggruppamenti di cellule nervose localizzati lungo il decorso dei nervi e noti come gangli nervosi, riattivandosi anni dopo, con manifestazioni in alcuni casi molto dolorose. Oltre il 99% degli adulti sopra i 40 anni � entrato in contatto con il virus e una persona su tre � a rischio di sviluppare almeno un episodio di Herpes Zoster nella vita, ma nelle persone con un sistema immunitario immunocompromesso, come i nostri malati durante la chemio , il pericolo di sviluppare la malattia raddoppia e le conseguenze possono essere pi� gravi�.
Il v accino � sicuro ed efficace, mentre il fuoco di Sant’Antonio nei pazienti oncologici pu� significare una diffusione pi� ampia delle lesioni alla pelle ed essere persino fatale per la lunga durata dell’infezione e la conseguente probabilit� di sovra-infezioni batteriche e setticemia.
�Ora � disponibile un vaccino “ricombinante adiuvato” (ne abbiamo parlato qui) che pu� essere utilizzato anche da tutti i pazienti oncologici, inclusi gli immunocompromessi – conclude Silvestris, ordinario di Oncologia medica all'Universit� di Messina -. L’efficacia resta costante e risulta del 97% nei cinquantenni e del 91% negli ultra settantenni�.
Fattori da valutare prima di immunizzarsi
I principali fattori da valutare per una vaccinazione efficace e sicura dei pazienti oncologici sono il tipo di cancro in questione (esistono soprattutto differenze fra neoplasie solide e del sangue), lo stadio della malattia (iniziale o avanzato-metastatico), la terapia che � stata effettuata e, non ultimo, se la cura � in atto o meno (quasi sempre il vaccino va eseguito prima dell’inizio della chemioterapia o di una terapia immunosoppressiva). �Altre due specificit� non vanno tralasciate, visto che il grado di compromissione del sistema immunitario del paziente oncologico � estremamente variabile – aggiunge Saverio Cinieri, direttore dell'Oncologia medica e Breast Unit dell'Ospedale Perrino di Brindisi -: un possibile maggiore rischio di tossicit� (dunque di effetti collaterali del vaccino), ma soprattutto un’eventuale risposta immunitaria ridotta nell’intensit� e nella durata, cui consegue una minore efficacia della vaccinazione. Motivo per cui bisogna sempre parlarne con l’oncologo�.
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27 novembre 2023 (modifica il 27 novembre 2023 | 08:12)
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