Guerra in Medio Oriente, Netanyahu: "Avanti fino alla distruzione di Hamas". A Gaza 20 mila morti, Biden: "Una tragedia"

Mentre le vittime dal 7 ottobre nella Striscia di Gaza hanno ormai raggiunto quota 20mila, si lavora per cercare un nuovo cessate il fuoco e uno scambio fra ostaggi nelle mani di Hamas e detenuti palestinesi nelle carceri israeliane. Il leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, si è recato al Cairo per incontrare il capo dell'Intelligence egiziana mentre il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale Usa, John Kirby, ha confermato che sono in corso «discussioni e negoziati molto seri» per una nuova pausa nel conflitto. Secondo alcuni media la proposta su cui si lavora è quella di una tregua di una settimana in cambio del rilascio da parte di Hamas di 40 ostaggi, donne e uomini anziani. Dagli Stati Uniti il Segretario generale Antony Blinken ha affermato che porre fine alla guerra tra Israele e Hamas «il più rapidamente possibile» è una priorità assoluta per l'amministrazione Biden nel prossimo anno. La volontà espressa da Washington è quella di una nuova fase del conflitto «a minore intensità» e con «operazioni mirate». Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, dal canto suo ha ribadito che Israele continuerà la guerra «fino alla vittoria» e chiunque pensa il contrario «è distaccato dalla realtà». «Ogni membro di Hamas è destinato a morire», ha affermato. Resta caldo anche il fronte del Mar Rosso dove i ribelli yemeniti Houthi hanno dichiarato che colpiranno le navi Usa in caso di attacchi allo Yemen. «L'America cerca di militarizzare il Mar Rosso e il Golfo di Aden, cercando di trasformare la regione in una zona di guerra», l'accusa dei ribelli sostenuti dall'Iran. C'è grande attesa infine per il voto del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite sulla risoluzione per il cessate il fuoco a Gaza. La votazione, inizialmente prevista per lunedì, è stata rinviata più volte nel tentativo di prendere tempo per evitare un nuovo veto da parte degli Stati Uniti. Washington ha ribadito di volere nel testo la condanna esplicita degli attacchi effettuati da Hamas lo scorso 7 ottobre.