Milano, abusa dell'allieva durante il tirocinio in ospedale: massoterapista condannato a 4 anni

diGiuseppe Guastella

L'uomo, 46 anni, ha molestato la giovane durante una dimostrazione di massaggi al San Giuseppe. Per il giudice ha sfruttato il suo handicap alla vista «per abbassare la soglia di difesa della vittima». Dovrà risarcirla con 25 mila euro

Il tirocinio che si trasforma in un incubo, con l’allieva fisioterapista impietrita, incapace di sottrarsi alla violenza sessuale del suo insegnante. Arrestato dopo una denuncia dell’ospedale San Giuseppe in cui lavorava, l’uomo è stato condannato a quattro anni di carcere dopo un processo abbreviato in cui sono emersi altri tre episodi sospetti.

A.M., 46 anni, massoterapista, soffre di una grave disabilità visiva, e forse anche per questo riesce a conquistare più facilmente la fiducia dei pazienti e dei tirocinanti dell’Università. Come i tre studenti (due ragazzi e una ragazza) che una mattina di fine dicembre 2022 si presentano per una dimostrazione di massaggi all’ospedale San Giuseppe di via San Vittore dove l’uomo lavora. Quando è il turno della giovane di sottoporsi al massaggio, come avviene per capire come operare, A.M. è particolarmente gentile ed empatico, conquista la sua fiducia, la spinge a confidarsi. Fatti uscire dal box gli altri due studenti, comincia con il fare dei complimenti che man mano diventano sempre più pesanti e vengono seguiti da discorsi a sfondo sessuale

Imbarazzata, la giovane cerca di sviare la conversazione, ammutolisce. Invece di smettere, l’uomo allunga le mani fino a compiere atti sessuali. Lei si blocca, è terrorizzata, non riesce a reagire, piange in silenzio. Quando decide di smettere, A.M. riprende il massaggio dimostrativo come se niente fosse, cerca di rinfrancare l’allieva alla quale dà il suo numero di telefono chiedendole di chiamarlo ma soprattutto di non rivelare a nessuno quello che è successo, altrimenti sarebbe stato licenziato, le dice.

La ragazza è sconvolta e solo più tardi confiderà ai compagni che era accaduto qualcosa di grave, senza avere il coraggio di dirne i particolari. È uno dei due a riferire alla tutor la quale, ascoltata la studentessa, coinvolge la coordinatrice del reparto che a sua volta riferisce ai vertici della struttura sanitaria i quali avviano immediatamente un procedimento interno, sospendono il dipendente e presentano una denuncia alla Procura della Repubblica.

Le indagini dei carabinieri, coordinate dal sostituto procuratore Alessia Menegazzo, che fa parte del pool che si occupa delle violenze sessuali diretto dall’aggiunto Letizia Mannella, confermano il racconto drammatico della studentessa. Scoprono che in precedenza l’uomo si era comportato in modo anomalo con almeno altre tre pazienti restando, però, sono nell’ambito di discorsi a sfondo sessuale. Una lo aveva anche segnalato all’ospedale dopo aver interrotto il trattamento. Ad aprile 2023, A.M. finisce agli arresti domiciliari. Secondo il giudice Cristian Mariani, che lo ha condannato anche a pagare un risarcimento di 25 mila euro, ha sfruttato «il suo handicap per abbassare la soglia di difesa della vittima».

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12 febbraio 2024

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